dipinto, complesso decorativo - ambito umbro, ambito umbro (seconda metà, seconda metà sec. XIV, sec. XIV)
dipinto
ca 1368 - ca 1368
Ciclo pittorico
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
- AMBITO CULTURALE Ambito Umbro
- LOCALIZZAZIONE Perugia (PG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Tre atti notarili risalenti alla seconda metà del XIV secolo attestano l'esistenza della cappella degli Angeli: il primo è del 1363 quando viene rogato un atto "... in cappella Sancti Angeli sita in ecclesia nova.." (1998 , p.21) cioè nella chiesa di Santo Stefano del Castellare, acquisita nel 1304 e da quell'anno individuata nei documenti quale " chiesa nuova" ( ibidem, p. 11). Nel 1373 è scelta da Iohannes Ceccoli come sepoltura ( 2000, p. 72). nel 1378 vi si roga una quietanza di pagamento (2000, p.78). Tra la fine del XIV e l'inizio del XV la famiglia perugina dei Bontempi ne assume il patronato documentato da Baglioni,che ne tratta ripetutamente "...esse del casato de Buontempi, appare questo medesimo per un testamento di un messer Pavolo (sic) di Giovanni Bontempi qual dice esse capella di suoi antichi." (c.31r) " La seguente capella ha il titolo di Sant'Angelo e mostra esser del casato Buontempi..." (c.32r). Nello stesso manoscritto è inoltre presente la restituzione grafica in pianta delle sepolture presenti in San Domenico, compila ta dal Sacrestano maggiore, frate Eduardo Neri, nel 1638 dalla quale risulta che i Bontempi avevano nella suddetta cappella due sepolture, una collocata a sinistra dopo l'ingresso ed un'altra, parallella, contrassegnata d alle armi del fondaco (c.62v.). La prima citazione relativa a dipinti nella cappella Buontempi risale a Vasari che nella seconda edizione delle vite, trattando della vita di Buonamico Buffalmacco ricorda che "... si fermò in Perugia e vi di inse nella chiesa di San Domenico in fresco la cappella de' Buontempi, facendo in essa istorie della vita di S. Caterina, vergine e martire..." ( Vasari, 1568, ed. 1971, Milano, p.469). Tale indicazione oggi si ritiene riferita agli affreschi conservati nella prospiciente cappella di S. Caterina (v. anche scheda 00076449). Morelli ricorda che in San Domenico "...anticamente si vedevano varie pitture d'uomini insigni nell'arte cioè nella cap pella de' signori Bontempi quelle a fresco di Tadeo Sanese..." ( 1683, p.6 0-61). Una nota aggiunta alla descrizione del Baglioni ricorda che " questa capella fu fata rimodernare alla corrispondenza dell'altre da me F(rate) Agostino Guiducci nell'anno 1696 e vi spesi del nostro deposito scudi centodieci in circa" (c.32r.). Nel 1706 nel suo memoriale Guiducci scrive ".. . in quella de' Sig.ri Buontempi (sic) alcune pitture a fresco di Tadeo Se nese" (c.17) segnala inoltre che "... l'altra cappella de' Sig.ri Bontempi la quale prima era dedicata agli angeli ed ora a S. Orsola et undicimila vergini in cui è eretta una compagnia sotto il nome di detta Santa..." (c. 22). Il religioso torna a dichiarare che "... io Frate Agostino Guiducci Perugino... feci rimodernare la cappella di Santa Rosa e l'altra oggi detta di Sant'Orsola propinqua alla sacristia, le quali prima erano alla gotica secondo il modello della chiesa avanti che cadesse e con la mia assistenza furono rimodernate." (c.181). Nel 1822 Siepi la ricorda ancora col tito lo di sant'Orsola "... evvi un quadro con s. Orsola e le compagne di Benedetto Bandiera. Alla parte destra di questa cappella si vede uno sfondo dipinto a paesaggio per formarvi il presepe provveduto di buone statue di Lucca...nella parete sinistra è appesa una tavola del celebre Giovanni da Fi esole..." (1822, p.515) da questa testimonianza si evince che le pitture d el XIV secolo non erano più visibili, forse ricoperte durante l' "ammodernamento" eseguito dal Guiducci nel secolo precedente. Anche nell'Indice- Guida del Guardabassi è citato solamente il dipinto del Bandiera raffigurante Sant'Orsola e le compagne mentre la cappella è nominata col titolo di Sant'Orsola (1872,p.173 ). Venturi attribuisce sia le pitture della cappella Buontempi che quelle della cappella del Nome di Gesù ad un "...maestro fabrianese, non indipendente da Lorenzetti..." giudicandole ".. tarde e mediocrissime..." (1906, p.838). Santi le data alla seconda metà del XIV seco lo (1950, p.88), così Gurrieri (1974, p.32), Scarpellini tra fine XIV inizio XV (1978, p.45) così come Mancini (1982, p.91-92). Nel presente dipinto Todini ha individuato l'episodio de "le stimmate della beata Margherita d'Ungheria" ed attribuisce l'opera ad un pittore perugino influenzato da Ambrogio Lorenzetti estendendo l'attribuzione anche alle quattro scene successive, realizzate in forma di trittico murale (1989, p.358)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000078345-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- ISCRIZIONI sotto la scena - HOC OPUS FECIT FIERI (CRIST)OFORI CHESE DEMONTE(sic) PULCIANO A(NNO) D(OMI NI) MCCC LXVIII - caratteri gotici - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0