Giacomo Minore
statua bozzetto,
1714 - 1722
Cametti Bernardino (attribuito)
Gattinara 1669/1670 ca. / Roma 1763
La figura si presenta frontale con il peso del corpo sulla gamba destra, mentre quella sinistra è piegata indietro; la testa (priva del volto) è rivolta verso l'alto a sinistra e il braccio sinistro proteso in avanti è senza avambraccio. Rimangono la barba e i capelli lunghi alle spalle. Il mantello è riccamente panneggiato sul braccio sinistro e sul davanti della figura. Sotto il braccio destro l'apostolo stringe un libro chiuso e con la mano tiene un lungo bastone nodoso poggiato a terra
- OGGETTO statua bozzetto
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MATERIA E TECNICA
GESSO
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MISURE
Altezza: 78 cm
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ATTRIBUZIONI
Cametti Bernardino (attribuito): scultore
- LOCALIZZAZIONE Magazzini dell'Opera del Duomo
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'apostolo Giacomo minore è spesso rappresentato con un bastone perchè, secondo la "Legdenda Aurea", venne gettato dalla cima del tempio di Gerusalemme e colpito a morte con un follone, bastone di battilana. Questo strumento, che può avere un manico di varia lunghezza e l'estremità a forma di clava o mazza, è l'attributo che compare nella statua di Orvieto sotto la forma di ramo nodoso. L'opera venne realizzata da Bernardino Cametti, scultore romano che ebbe uno studio nell'Accademia di Francia a Roma, fatto eccezionale per un artista italiano, il che spiega la notevole influenza che ebbe sulla sua evoluzione artistica la scultura francese. La sua prima opera è il rilievo con la canonizzazione di S. Ignazio nella Cappella del Santo nella chiesa del Gesù a Roma (1695-98). Attorno al 1714 fu chiamato a Orvieto dalla Fabbrica del Duomo per scolpire una cornice all'immagine sacra della Cappella del Signorelli. Nel giugno di quell'anno egli firmò un contratto con cui si impegnava a "fare le due statue di marmo che mancano nelli due primi pilastri a mano dritta dell'ingresso di detta Cattedrale, uno che deve rappresentare l'Apostolo Simone e l'altro l'Apostolo S. Giacomo minore"(A.O.D. Orvieto, Rif. 1680-1735, c.266). Il Cametti fece, come da contratto, due bozzetti delle statue tuttora conservati e terminò le sculture nel 1722 (A.O.D., Mem. IX, c. 83; Rif. 1680-1735, c.330). Un documento del 15 settembre 1877 ricorda un bozzetto di apostolo, insieme ad un altro "abbozzo in gesso" nella prima stanza del Museo ( e uno dovrebbe essere quello di S. Giacomo Minore), precisando che "queste due figure posano sopra un capitello di marmo dove è l'epigrafe": "Imp. Caes. Flavio Costantio Pio Fel. Invicto Aug."(Archivio di Stato di Roma, AA.BB.AA. 1860-90, b. 310, f. 177, 4, 1). Nel catalogo generale del Museo dell'Opera redatto dal Franci viene ricordato quanto questo bozzetto: "E' posto sopra una colonna di marmo rosso nel fusto e nello zoccolo, di marmo bianco nella base e nel capitello (Franci, c.11, n.13)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000064806
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1994
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2012
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0