Parato modello canonico romano. Velluto a un corpo alto-basso, cesellato, su teletta d'oro decorato con trame d'oro bouclè. Fondo in teletta prodott a da una trama e un ordito entrambi di fondo legati in taffetas una trama supplementare metallica. La superficie vellutata è data da un ordito suppl ementare detto di pelo. Sula tonacella e la dalmatica ricami con 8 episodi del Nuovo Testamento sulle balze, santi e apostoli sulle maniche. Sulla c rociera della pianeta sono ricamati la Madonna, S. Giovanni e una serie di Santi. Stole e manipoli presentano frange; i galloni si notano su pianeta e tonacelle. Fodera in tela di lino. La decorazione si impernia sul tronc o sinusoide ad andamento verticale. Sul tronco fioriscono le palmette ad 8 lobi, al cui interno è la pigna col ciuffo fiorito. Ogni pigna nasce da u n fiore di gusto prospettico. Al tronco più grande se ne intreccia un altr o più esile, sul quale si innestano elementi floreali. I colori sono fondo giallo e oro; decorazione rosso; oro e argento. Galloni gialli e oro. Fra ngia rossa; fodera indaco
- OGGETTO parato da chiesa
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MATERIA E TECNICA
argento/ doratura
ORO
Tela
- AMBITO CULTURALE Manifattura Fiorentina
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
- LOCALIZZAZIONE Palazzo di Martino IV
- INDIRIZZO Piazza del Duomo, Orvieto (TR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'inventario edito da L. Frangi nel 1890 ca. ci informa della presenza del parato in Orvieto in epoca anteriore al mandato del Vescovo Vanzi, che tu ttavia lo indossò in occasione delle Messe del Concilio di Trento nel 156 3. Che il parato sia stato creato su precisa ordinazione dell'Opera, è dim ostrato secondo Franci dalla rappresentazione di S. Pietro Parenzo, patron o della città, tra i Santi ricamati sulla pianeta. Il motivo decorativo è quello della melagrana nella tipologia della griccia in cui il frutto è po sto su un tronco ondulato. Questa tipologia, insieme a quella del cammino ad andamento orizzontale, è individuata da D. Devoti che a sua volta si ba sa sul "Trattato di Anonimo Fiorentino", della seconda metà del '400, pubb licato da Gargiolli. L'attribuzione a manifattura fiorentina è dimostrata inoltre dal fatto che un risultato analogo (per il rapporto tra il ricamo e i disegni del velluto) fu realizzato nel parato di Vallombrosa con stori e di S. Giovanni Guadalberto nel Museo degli Aregenti di Firenze. La forma anomala della pianeta puyò giustificare l'ipotesi di un rimaneggiamento
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente pubblico non territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000153929
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1985
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0