Madonna con Bambino
La Madonna seduta in trono regge con la mano sinistra la gamba sinistra del Bambino, che è in piedi nell'atto di camminare sulle sue ginocchia. Il Bambino, il braccio sinistro proteso in avanti, con la mano destra dietro la schiena, stringe un uccellino che gli si rivolta contro beccandogli il polso. La Madonna indossa una veste stretta da una cintola sotto il seno. Dal capo le ricade lungo le spalle il mantello, che le ricopre le ginocchia. Il Bambino dai folti capelli è vestito di una lunga tunica, fermata in vita da una cintola. la Madonna è priva del braccio destro ed è stata pesantemente attacata da insetti xilofagi. Sono presenti tracce di azzurrite all'interno del manto, di doratura nei riccioli del Bambino e di pigmento rosa sugli incarnati
- OGGETTO gruppo scultoreo
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MISURE
Profondità: 20 cm
Altezza: 68.5 cm
Larghezza: 24 cm
- AMBITO CULTURALE Bottega Umbra
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo dell'opera del Duomo
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Soliano
- INDIRIZZO piazza Duomo, 24 - Orvieto (TR), Orvieto (TR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'inconsueta iconografia della Madonna in trono con Bambino in atto di correre risale, in pittura, alla Madonna di Cimabue nella chiesa dei Servi a Bologna, in scultura ha orgigini bizantine e appare in Francia intorno al 1270. Questa scultura è stata avvicinata all'arte francese anche per rispondenze stilistiche oltre che iconografiche, ma la solidità plastica e la classicità dell'impianto la farebbe ritenere opera di uno scultore italiano. La scultura è stata molto stusiata sia per la partciolare iconografia sia per le strette connessione con i rilievi della facciata della Cattedrale di Orvieto. In partciolare alcuni hanno ipotizzato che potesse essere il bozzetto ligneo da realizzare poi in bronzo o in marmo per il progetto della facciata monocuspidata. De Francovich notando le affinità tra questa Madonna e i rilievi del III pilastro la attribuì al Quarto collaboratore del Maitani, poi identificato con Nicola di Nuto, probabile autore del monumento a Benedetto XI nella chiesa di San Domenico a Perugia, la Vergine raffigurata sotto la trifora ha rispondenze stilistiche con questa. Carli riferisce che è stata considerata anche il prototipo per la Madonna di Arrigo VII, conservata nel Museo dell'Opera del Duomo di Pisa. Previtali propone un prototipo comune per la Madonna di Arrigo VIII, assegna a Giovanni Pisano, e la Madonna di Orvieto cheinvece attribuisce ad un artista umbro, poi definito "Maestro di fra' Bevignate" , volendo così sottolineare le origini umbre e forse perugine dell'autore. Castelnuovo e Testa-Davanzo propongono una datazione alla fine del XIII secolo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000061038
- NUMERO D'INVENTARIO 16892
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1986
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2010
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0