Battesimo di Cristo

dipinto, ca 1300 - ca 1310

tavola cuspidata articolata in due scomparti conclusi da cornice polilobata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 138,1 cm
    Spessore: 8,5 cm
    Larghezza: 42,7 cm
  • ATTRIBUZIONI Maestro Del Dossale Bacri-perugia (attivo Fine Sec. Xiii-inizio Sec. Xiv)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • INDIRIZZO Piazza Giordano Bruno, 10, Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera aveva fatto parte della collezione Conestabile della Staffa di Perugia, sebbene non fosse inserita nel catalogo di vendita della raccolta nel 1871 (Garibaldi, 2015, pp. 176-177). La tavoletta ha avuto recentemente (2021) una ridefinizione da parte di Niccolò Pitto nel catalogo pubblicato a seguito della mostra L’altra Galleria, 2018-2019), scheda 1. L’autore ripercorre la vicenda attributiva a partire da van Marle che riteneva l’autore un senese della seconda metà del Duecento. Edward B. Garrison ipotizzò una relazione con la cultura figurativa adriatica, avanzando una datazione al primissimo Trecento e avvicinandola a una tavola con Storie della vita del Battista allora conservata nella collezione Bacri di Parigi. Francesco Santi (1969) propone l’origine veneziana delle tavole accogliendo la datazione proposta dal Garrison. Miklós Boskovits le considerò parte di un unico complesso che avrebbe compreso la tavola perugina al centro e le Storie come pannello laterale destro, in accordo con quanto suggerito da Federico Zeri. Vittoria Garibaldi (2015) considera la diversa “modulazione della cornice” tra scomparto centrale e laterale come elemento discriminanti per stabilire la non pertinenza dell’opera agli scomparti. Pitto, supponendo l’appartenenza della tavoletta perugina a un trittico di cui sinora è possibile avere il riscontro solo del pannello destro, suggerisce la provenienza da Genova e la fa risalire al momento “eccezionale per la devozione di San Giovanni Battista a Genova: complice il cardinale Luca Fieschi (nipote di papa Adriano V) l’attenzione verso le reliquie del Precursore si consolidò al punto da divenire un vero e proprio ‘culto di stato’”. La forte caratterizzazione bizantina sarebbe pienamente comprensibile per gli strettissimi e documentati rapporti della città con Costantinopoli, almeno a partire dal “Trattato di Ninfeo (1261) con l’imperatore Michele VIII Paleologo, che portò, nel 1309, al matrimonio tra la figlia di Opizzino Spinola e un discendente dell’imperatore Andronico II Paleologo”. Successivamente la città fu meta di maestranze bizantine tra i quali si potrebbe dunque annoverare il Maestro del dossale Bacri-Perugia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000017086
  • NUMERO D'INVENTARIO 881
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2021
  • ISCRIZIONI nello scomparto superiore in alto - HP SV - caratteri gotici -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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