profeti ed Evangelisti

mensola, 1302 - 1310

Le diciotto mensole figurate sono formate da una figura con cartiglio, per quattordici Profeti, e da un libro per i quattro Evangelisti, che si sviluppa dall'angolo. Sotto di essi si protende una voluta foliata che forma in basso un riccio ed in alto le fa da contrappeso un rocchetto con fronte a fiore e decori a foglie, lungo lo spessore. Le altre quattro mensole prive di figura, che adornano il ballatoio, sono costituite dalle sole volute foliate e dai rocchetti

  • OGGETTO mensola
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
  • ATTRIBUZIONI Giovanni Pisano (1248 Ca./ 1314-1319)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La maggior parte delle mensole figurate venne reimpiegata da Chiarissimo Fancelli per la doppia scala che conduceva al piano del pulpito per la predica da lui realizzato all'interno del Duomo riutilizzando frammenti del pergamo di Giovanni nel 1600 (cfr. la fotografia Alinari 37107). Le mensole subirono allora tagli e integrazioni di diversa importanza, che ne alterarono sensibilmente l'aspetto complessivo. Nel corso dei lavori per la ricomposizione del 1926 le mensole vennero private delle integrazioni seicentesche e completate con nuove integrazioni decorative miranti a renderle fra loro simili e ispirate ai frammenti originali rimasti in qualche pezzo. In generale sono integrati in vario modo quasi tutti i riccioli inferiori a forma di foglia d'acanto, nonché i rocchi decorati terminali; rifatti anche quasi tutti gli spigoli e integrate le decorazioni foliate delle superfici interne. La sequenza delle mensole creata da Bacci è da considerarsi largamente arbitraria. La mensola di sinistra posta tra le colonne 2 e 3 è una delle due non utilizzate da Chiarissimo Fancelli per le scale del suo pulpito per la predica, che entrarono nelle collezioni del Camposanto all'inizio dell'Ottocento. Dalle incisioni di Giovan Paolo Lasinio (1814-1825, tav. CXLVIII, n. 117) e Rohault de Fleury (1866, tav. LIV) risulta che allora la figura conservava ancora la sua testa originale, che non compare più nella documentazione fotografica relativa all'esposizione della mensola nel Museo Civico a partire dal 1894 (cfr. le fotografie pubblicate in BACCI 1926 a, pp. 64, 66). La testa attuale, assai goffa, dovrebbe perciò essere un'integrazione modellata dal Pogliaghi, anche se nella documentazione originale e nelle pubblicazioni dell'epoca non si menziona questo intervento. La mensola di destra posta tra le colonne 7 ed 8 è l'altra delle due non utilizzate da Fancelli per la scala del pulpito seicentesco e ricoverata nel Camposanto all'inizio dell'Ottocento, come si ricava dal confronto con l'incisione di Giovan Paolo Lasinio (LASINIO 1814-1825, tav. CXLVIII, n.117). La decorazione foliata, il rocchio e gli spigoli sono in questo caso rifacimenti integrali del 1926. Mentre Bacci (1926 a, p. 71) affermava che tutte le mensole utilizzate nella ricostruzione erano antiche, Novello (1995) ipotizza che quasi certamente non sono originali le quattro mensole non figurate del ballatoio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665649-10
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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