Frammento di decorazione architettonica raffigurante una testa. La scultu ra è ricavata da un blocco unico di pietra ed è portata a livello di finit ura solo nella metà anteriore. Il retro è abbozzato in forma di parallele pipedo, su alcune facce del quale sono visibili tracce di gradina e di sub bia

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA PIETRA CALCAREA
  • ATTRIBUZIONI Giovanni Pisano (1248 Ca./ 1314-1319)
  • LOCALIZZAZIONE Perugia (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La testa si trovava, dalla fine del sec. XIX, murata nella parete ovest de l primo cortile del Duomo, situata in prossimità di una canna fumaria, i c ui getti di fumo innescarono un processo di solfatazione della pietra; fu necessario pertanto rimuoverla e restaurarla. Durante il restauro sono st ate messe in evidenza le caratteristiche della pietra, che presenta numero se vene di calcite spatica, materiale chiaro, a struttura cristallina sacc aroide e molto resistente; le vene infatti risultano a rilievo sulla pietr a, poichè questa, più tenera, si è corrosa durante i vari anni di esposizi one all'aperto e soprattutto ai gettiti della canna fumaria. La non omoge neità della superficie, sebbene in origine probabilmente uniformata dallo scultore con una vernice protettiva, fa supporre che la piccola scultura d ovesse occupare un posto non troppo visibile al visitatore e comunque non troppo importante. Inoltre, osservando il frammento, si nota, come già av eva sottolineato V.Martinelli (1969) che la pietra, scolpita solo sul dava nti, presenta sul retro un blocco squadrato con evidenza murato fin dall'o rigine; inoltre il volto non presenta alcuna definizione ai lati, ma conti nua con un piano ricurvo con bordo sagomato ad arco e, ponendo la pietra s u un piano orizzontale, il volto risulta obliquo, come se guardasse in gi ù. Si può quindi concordare con il Martinelli, che considerava la testa c ome un frammento di decorazione architettonica. Stilisticamente, la piccol a scultura ricorda l'arte di Giovanni Pisano; anche se in parti così seco ndarie era frequente la presenza di aiuti, qui la mano del Pisano è eviden te per la bellezza del volto. Tale attribuzione avanzata dal Martinelli n on viene presa in considerazione dalle monografie di Mellini (1971) e Carl i (1977). Il Martinelli, nel suo lungo articolo in "Momenti del Marmo", p ropone sia una datazione del frammento, sia la sua provenienza: è databile verso il 1310 poichè "per caratteri stilistici e tipologici va riferita a quel momento maturo dell'arte di Giovanni Pisano, dopo i pulpiti di Pisto ia e Siena, ai capolavori ultimi della statua di Pisa, della Margherita di Bramante e delle relative statue simboliche... la estrema conclusione, no n più drammatica ma neppure gioiosa, piuttosto serena e dolcemente malinco nica della vita dell'arte di Giovanni...". Per quanto riguarda la proveni enza, poichè Giovanni Pisano attendeva alla costruzione della chiesa di Sa n Domenico a Perugia all'inizio del sec. XIV, il Martinelli ipotizza che l a testa facesse parte della decorazione architettonica della navata centra le trecentesca della chiesa perugina. Il frammento scultoreo viene citato dal Cernicchi (1911) al n.81 dell'elenco delle sculture che il Rotelli fe ce disporre lungo le pareti del chiostro, come proveniente dalla chiesa di San Domenico, insieme ad altre teste di serafini. Nel catalogo del Museo del 1923 viene registrato al n.138, separatamente dagli altri serafini, po ichè lo Gnoli aveva intuito la grande differenza tra quelle sculture e que sto frammento. Nel catalogo del Museo della Cattedrale di Perugia di Maria Grazia bernardini (1991), vengono accolte queste stesse ipotesi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000092826
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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