quattro evangelisti

piedistallo di statua, 1302 - 1310

Tra i quattro Evangelisti sono inserite una figura di orante, e la figura del committente con sopra un angelo

  • OGGETTO piedistallo di statua
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
  • MISURE Profondità: 0.42 m
    Altezza: 1.20 m
    Larghezza: 0.79 m
  • ATTRIBUZIONI Giovanni Pisano (1248 Ca./ 1314-1319)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il basamento fu usato come base di una acquasantiera nel 1689, ad opera dello scultore Gaetani. Assai dibattuta è l'identità dei due personaggi rappresentati in atteggiamento devoto nel basamento del gruppo degli "Evangelisti". Sono infatti tre i personaggi che più attendibilmente potrebberto essere stati ritratti nel pergamo; l'Operaio Burgundio di Tado, primo committente del complesso scultoreo, Nello di Giovanni Falconi, che ne curò l'esecuzione, Giovanni Pisano stesso (VENTURI 1906, p. 228 pensa comunque che uno dei due personaggi, non specificato, sia il conte Federico da Montefeltro). La storiografia ha alternativamente proposto il riconoscimento o della coppia Giovanni Pisano-Burgundio o di quella Giovanni Pisano-Nello Falconi (non ci risulta sia mai stata indicata la coppia Burgundio- Nello; alcuni autori si limitano a identificare una sola figura). Secondo Bacci (1926 a, p. 111; seguito da NICCOLAI 1926, p. 92; KELLER 1942, p. 48) Burgundio sarebbe il personaggio davanti a "S. Matteo", Giovanni Pisano si sarebbe raffigurato davanti al Santo del quale portava il nome; von Einem (1962, pp. 37-39) e Jaszai (1968, pp. 48-50) invertono invece l'identificazione di questi personaggi (anche SEIDEL 1977, p. 78 scorge preferibilmente Giovanni Pisano nella figura virile posta davanti a "S. Matteo"). Secondo Carli (1975, p. 21; 1977, p. 111) e Valenziano (1993 b, p. 21, didascalia) avremmo invece Nello Falconi davanti a "S. Matteo" e Giovanni Pisano davanti a "S. Giovanni"; Kreytenberg (1993, pp. 26, 34) inverte questa identificazione dei ritrattati (seguendo, per il riconoscimento del Falconi, AYRTON 1969, p. 225). La questione non appare facilmente risolvibile nella completa assenza di iscrizioni, documenti, fonti, attributi inequivocabili. Se, però, come appare probabile, l'inserimento delle figure era previsto fin dal progetto iniziale, è abbastanza ovvio che Giovanni intendesse inizialmente rappresentare se stesso e l'Operaio-committente, riservando a quest'ultimo (secondo la logica del tempo) le dimensioni maggiori e la posizione più visibile in quello che doveva presumibilmente essere il lato esterno del gruppo; ci sembra quindi che si possa ritenere maggiormente valida l'identificazione proposta da von Einem e Jaszai. Non si può del tutto escludere, comunque, che le vicende del pergamo, col contrasto esploso tra lo scultore e il committente e l'intervento successivo del Falconi, abbiano portato a un risultato finale diverso dall'intendimento originale; notiamo però che la figura in dimensioni maggiori, davanti al "S. Giovanni", presenta una certa vicinanza (anche nell'abbigliamento) con il donatore laico della "tomba-altare di S. Ranieri" di Tino di Camaino, nel quale può attendibilmente essere indicato l'Operaio Burgundio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665649-7.1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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