monumento funebre - a edicola centinata, opera isolata di Falconi Luigi (sec. XX)

monumento funebre a edicola centinata 1931 - 1931

Struttura architettonica composta di due corpi laterali - contenenti in file simmetriche sovrapposte le salme dei Caduti -, raccordati da un arco centrale leggermente arretrato, nel cui fornice è collocato un altare a blocco di forma squadrata recante croce incisa, al quale si accede attraverso i tre gradini situati al centro, nella parte aggettante del basamento. Il monumento, costruito con blocchi di pietra rosa del Finale, culmina con una cornice liscia e copertura piana ed è decorato in alto, in corrispondenza dei corpi laterali, da due tondi di marmo bianco liscio, cui fanno eco le lapidi e la mensa dell'altare

  • OGGETTO monumento funebre a edicola centinata
  • MATERIA E TECNICA pietra del Finale
    marmo bianco/ levigatura
  • ATTRIBUZIONI Falconi Luigi (sec. Xix): ingegnere progettista
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Cimitero di Camogli
  • INDIRIZZO Via Jacopo Ruffini, 1, Camogli (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il sacrario si caratterizza per l'austerità delle forme di richiamo classico, e la solidità del materiale - scelto "perché eterna come la pietra sia la gratitudine ai gloriosi Morti"-, le quali riecheggiano, seppure in maniera contenuta, il monumentalismo tipico dell'architettura del periodo fascista, della quale costituisce un particolare esempio. Tale linguaggio, è giustificato dal carattere celebrativo dell'opera, commissionata dal Comune di Camogli al concittadino ing. Luigi Falconi, con l'intento di "dare degna sepoltura alle salme dei Caduti ritornati alla Madre Patria e per onorare la memoria di tutti i Morti in Guerra". L'edicola, datata settembre 1931, è stata inaugurata il 2 novembre dello stesso anno con solenne cerimonia e con una messa (la prima celebrata nel Cimitero), officiata da Mons. Arciprete Pietro Riva protonotario apostolico.Attualmente, il monumento, ha perso l'originaria leggibilità a causa delle infiltrazioni d'acqua e delle chiome degli alberi circostanti che ne mettono in ombra la parte terminale; il danno maggiore è però imputabile alla costruzione in aderenza ad esso di alcune cappelle funebri che occludono quasi interamente il fornice impedendo il passaggio della luce, alterando così i rapporti strutturali e spaziali che caratterizzavano l'opera.Ricordiamo che alI'ingegnere Luigi Falconi si deve il progetto di ampliamento del monastero olivetano di San Prospero realizzato tra il 1937 e il 1939, - anche in questo caso - dall'impresa edile Riccardo Solimano di Camogli
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700255979-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Liguria
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in alto, sotto la cornice, a mo' di fregio - MORTI PRO PATRIA DEVOTIS - HVC DOMVM RESTITVTIS - CELERISQVE PROCVL JACENTIBVS - lettere capitali - a solchi - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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