Trofeo di armi

decorazione plastico-pittorica, ca 1592 - ante 1612

Decorazione plastico-pittorica della parete occidentale della galleria, partita in diciannove campi di differente ampiezza da venti lesene su piedistallo, con fusto scanalato e capitello corinzio: ciascun campo reca, al di sopra dello zoccolo dipinto, una nicchia rettangolare incassata nel muro e una soprastante specchiatura più leggermente incassata, oltre la quale si colloca una nicchia a bacinella ovale ospitante un busto in gesso e affiancata da due campi dipinti a monocromo. Circa a metà della parete occidentale, in luogo della nicchia rettangolare incassata, si apre una mostra di porta (murata) in stucco, affiancata da riquadri dipinti

  • OGGETTO decorazione plastico-pittorica
  • MATERIA E TECNICA stucco/ modellatura a stampo
    intonaco/ pittura a fresco
    stucco/ doratura
    stucco/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Viani, Antonio Maria (1550 (?)-1635): architetto
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale/ D, 1, 33/ Galleria della Mostra
  • INDIRIZZO p.zza Sordello, 40; p.zza Paccagnini, 3, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La parete occidentale della galleria è scandita in diciannove settori dalla sequenza di venti lesene su piedistallo dipinto e con capitello corinzio: l'intervallo tra le lesene non è regolare, alternandosi campi della lunghezza di circa 3 metri, a campi di circa 2,05 metri. L'impostazione decorativa dei settori si ripete, tuttavia, identica, con l'unica eccezione costituita dal nono campo (il conteggio va da sud verso nord), nel quale campeggia una mostra di porta in stucco. Cornici in stucco dipinte e, in origine, dorate, suddividono ciascun settore in quattro registri: il superiore, sottostante il cornicione d'imposta del soffitto, si compone di tre incassature, di cui la centrale costituita da una nicchia ovale con fondo dorato e dipinto ospitante un busto in gesso, le laterali, di forma rettangolare, riservate a dipinti murali. In quest'area superiore di ciascun campo si concentra la decorazione pittorica della parete, in quanto ai lati di ogni nicchia a bacinella, il cui fondo è dipinto nei colori rosso e verde, si aprono campi di decorazione dedicati a differenti soggetti: nella sequenza dei dipinti laterali si riconosce, infatti, l'alternanza di coppie di motivi militari – trofei d'armi, talora accompagnati da putti – a coppie di divinità o personificazioni. Gli uni e gli altri sono monocromi, e tendono nella maggioranza dei casi a imitare la materia bronzea; per quanto riguarda le coppie di figure, tra cui occorrerà tuttavia distinguere quelle più ampiamente integrate (se non frutto di integrale rifacimento) nel corso del restauro del 1933-1934, Giannantoni (in Cottafavi, Giannantoni 1934, p. X) propose di riconoscervi la mano di Domenico Fetti, attribuzione che Perina (1965, p. 428) tese ad escludere. Una sola coppia di figure (secondo settore) presenta un fondo di intarsi marmorei in luogo della consueta nicchia ad arco, che caratterizza tutti i restanti monocromi. I busti in gesso collocati nelle nicchie centrali non appartengono all'originario allestimento della galleria: l'alternanza di soggetti maschili e femminili non è pienamente rispettata, prevalendo i primi (in numero di dodici) sui secondi (sette, incluso ipoteticamente quello già collocato nella nicchia del tredicesimo settore, ora vuota). I ritratti sono talora identificabili come copie (totali o parziali) di busti marmorei esposti in questa stessa galleria e parte della collezione statuaria del Comune di Mantova. A proposito di quest'area della parete, l'inventario dei beni gonzagheschi del 1626-1627 (ASMn, A.G., b. 330, cfr. Morselli 2000, p. 125 e p. 291, nn. 930-931) registra “nella sommità della galaria” ventitre ritratti e diciotto puttini a figura intera del Fetti, fatti eseguire e installare dal duca Ferdinando. L'area centrale di ciascun settore di parete presenta due incassature sovrapposte di uguale altezza: la superiore, profonda 12 cm, certamente destinata da accogliere dipinti su un probabile fondo di stoffa (Morselli 2000, p. 125); l'inferiore, profonda circa 45 cm, anch'essa probabilmente studiata in origine per l'esposizione di quadri ma, dalla seconda metà del Seicento impiegata per la custodia di libri. Il registro inferiore reca una balaustra dipinta su fondo di fogliami, mentre i piedistalli delle lesene sono alternativamente ornati dalla sigla vincenzina della doppia “C” intrecciata e dal Sole radiato su fondo di finti marmi venati: dalla relazione di restauro stesa da Cottafavi (in Cottafavi, Giannantoni 1934, p. 8) si apprende che motivo a balaustra, sigle e imprese furono in gran parte riproposte sulla base di alcune tracce di decorazione superstiti. Nel nono settore, la mostra di porta dalla quale si accedeva alla “Zoiolera” è contornata, nella parte superiore, da robusti girali vegetali monocromi e, ai lati, da due festoni, anch'essi monocromi, su fondo a motivi ornamentali rossi profilati in giallo. Si segnala, in corrispondenza della balaustra dipinta nel registro inferiore dell'ultimo settore della parete, un tassello di decorazione pittorica con martellinatura, certamente messo in luce nel corso del restauro del 1933-1934: il frammento dovrebbe essere letto nel contesto di un originario assetto decorativo al quale appartengono, inoltre, gli affreschi (anch'essi martellinati) degli intradossi delle ultime due arcate della parete est (diciassettesimo e diciannovesimo settore da nord)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267713-3
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • ISCRIZIONI parete ovest, nono settore, su lapide marmorea - Restaurata in parte e / in parte ricostruita / a spese di Samuele En- / rico Kress di New-York / A.D.MCMXXXIV – XII – E.F - capitale - a solchi - italiano
  • STEMMI piedistalli delle lesene corinzie - gentilizio - Emblema - GONZAGA - 10 (?) - Sole radiato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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