altare, complesso decorativo - ambito bergamasco (sec. XVII)
altare,
post 1623 - 1650
altare
- OGGETTO altare
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MATERIA E TECNICA
stucco/ doratura
- AMBITO CULTURALE Ambito Bergamasco
- LOCALIZZAZIONE Bergamo (BG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Dieci anni dopo la distruzione del convento domenicano di S. Stefano in Bergamo Alta avvenuta nel 1561, il papa Pio V nel 1571, soppresso l'ordine degli Umiliati, assegnò ai Padri predicatori la prepositura di S. Bartolomeo che comprendeva poche stanze, un orto e la chiesa di modeste proporzioni con tre soli altari (V. ALCE, l995, p. 48). Dopo un periodo di assestamento, i domenicani decisero di costruire una nuova chiesa e nel 1603 fu posta la prima pietra sotto il titolo dei santi Bartolomeo (come era intitolata dagli Umiliati) e Stefano (come era la primitiva chiesa domenicana). Lo Zillioli nei suoi Annali scrive: "1623, 26 Settembre. Urbano VIII per suo breve costituisce privilegiato l'altare di S. Bartolomeo per 7 anni. Come l'altare delle Reliquie dei Martiri costruito nel 1623 (Bottagisi, Cronaca f. 54 r.), poi divenuto di S. Stefano, i due altari contigui al presbiterio sono i primi ad essere costruti e ornati. La notizia più interessante è che nel 1643 arriva da Roma la pala di S. Bartolomeo che guarisce gli infermi e "p. M. Costanzo da Verdello spese per far fare il telaro del quadro con ferri, et coperte di tela, corda e fattura L.64, indi fece benedire e portare in processione la pala del Santo e la sistemò nell'altare delle Reliquie" (Bottagisi, f. 55 r.) (Si veda la scheda della pala 00202206.2). Evidentemente l'altare di S. Bartolomeo non era ancora completato. Infatti nel 1650: "Il Padre predicatore Giovanni Maria Benvenuti concorse con le spese per far stoccare (stuccare) l'altare di S. Bartolomeo" (Bottagisi, f. 57 r.). Sotto il pavimento dell'altare di S. Bartolomeo sono collocati i resti del beato Pinamonte da Brembate, uno dei più grandi personaggi del Padri Domenicani, morto nel gennaio del 1266, prima sepolto in S. Stefano, poi trasportato nella nuova chiesa di San Bartolomeo e Stefano. Entrato nell'ordine dei domenicani, governò per quasi 40 anni il convento in qualità di priore; fu amico di Tommaso d'Aquino col quale teneva corrispondenza epistolare (da P. Locatelli, "Chiesa di S. Bartolomeo" in Notizie Patrie 1863, p. 117). Nel 1253 fondò la Societas Militiae Sanctae Crucis, confraternita laicale che affiancava l'opera dell'Inquisizione. Nel 1265 fondò il Con-sorzio della Misericordia, la celebre MIA: scopo dell'istituto era la "confermazione e l'esaltazione della fede cattolica, la confutazione e sottomissione degli eretici e di ogni errore ereticale"; il Consorzio della Misericordia assicurava inoltre una vasta assistenza sociale ai poveri e agli emarginati. Gli Statuti della MIA sono redatti da fra Pinamonte e sono un monumento di saggezza" ( da ALCE V. 1995, pp. 22-24). Durante il restauro della cappella (1981) è stata risistemata la tomba di Pinamonte sotto l'altare lasciando visibili ai lati due piccole finestre sigillate da una croce di ferro
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300202206-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1998
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0