decorazione plastico-pittorica, complesso decorativo di Camuzzi Muzio (sec. XVIII)
decorazione plastico-pittorica
ante 1753 - ante 1753
Camuzzi Muzio (1717/ 1779)
1717/ 1779
decorazione plastico-pittorica
- OGGETTO decorazione plastico-pittorica
-
MATERIA E TECNICA
stucco/ doratura
-
ATTRIBUZIONI
Camuzzi Muzio (1717/ 1779): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Bergamo (BG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella cappella del Rosario, tutte le pareti, dall'imposta della cupola fino a terra, sono rivestite dagli stucchi di Muzio Camuzio, che si stendono come un leggero ricamo dorato a losanghe e rosette su fondo avorio, mentre gli affreschi sono racchiusi da cornici capricciose e bizzarre ravvivate dalla presenza di anfore dorate, ramoscelli e nastri pendenti con mazzolini di fiori e frutti, veli trasparenti. Nella parete di destra, a destra della finta porta, su un nastro dorato è modellata a rilievo la firma: "MUC. CAMUZIO. F.". Muzio Camuzio nacque a Montagnola (nel Canton Ticino) nel 1717. Si ignora la data della sua morte; dopo aver lavorato in patria, fu introdotto forse dal pittore Carlo Carloni nell'ambiente bergamasco e in questa terra rimase e furono battezzati i suoi figli (Brentani, 1941, p. 96). Lavorò a Grumello del Monte (1745), Ponte S. Pietro (1775) e in altri paesi della provincia bergamasca; a Bergamo nella chiesa di S. Bartolomeo (1753), nella cupola della Cappella Colleoni (1774), in ville e palazzi privati (Pagnoni, 1979 e Saur, Munchen-Leipzig 1997). La presenza di Muzio Camuzio nella chiesa domenicana non è documentata con precisione, ma poiché le cornici in stucco precedevano gli affreschi, possiamo datarle ante 1753 (anno in cui sono datati gli affreschi). Negli Annali dello Zillioli vi è una sola notizia che riguarda lo stuccatore: " 30 giugno 1753. In deliberata all'incanto per scudi 380 a Muzio Camuzio la casa posta in vicinanza della Porta di S. Giacomo detta di S. Vincenzo". Tra gli storici bergamaschi, gli stucchi della cappella del Rosario sono citati dal Pasta (1775, p. 110), da P.Locatelli (1863, p. 107), mentra C. Marenzi (ms. 1824, ed. 1985, p. 116), secondo il gusto classicheggiante del suo tempo, giudica addirittura "gli ornamenti e gli stucchi dorati inezie disgustose senza meriti". "Il suo stile - scrive A. Barigozzi Brini (1974, pp. 630-631) - tipicamente rococò è assai elegante e leggero con caratteristiche personali: il lavoro è piatto, i ricci e le simmetriche volute si svolgono come ricami, spesso dorati". Nel decorare un ambiente così complesso e impegnativo come quello della cappella del Rosario, Muzio si sarà servito anche di collaboratori e lavoranti (è documentata la presenza dei fratelli in altre imprese). Ne abbiamo conferma osservando le cornici a stucco dei medaglioni ad affresco nelle pareti laterali delle altre cappelle della chiesa di S. Bartolomeo, di gusto decisamente "camuziano", eseguiti nel decennio dopo il 1753, quando si dipinsero gli affreschi: modellate con una certa pesantezza, queste cornici derivano comunque dalle geniali invenzioni di Muzio presenti sia nella cappella del Rosario attorno agli ovali a monocromo nelle due paraste laterali all'ingresso della cappella, che nella chiesetta coeva di S. Maria del Sasso di Cortenuova, con 15 cornici ovali che circondano le telette dei misteri del Rosario, firmate e datate 1753 da Muzio. Dei 5 figli di Muzio, si conosce come stuccatore solamente Matteo (nato nel 1760, secondo Brentani, cit.) che venne chiamato a decorare in S. Bartolomeo le ultime due cappelle del lato sinistro del Nome di Gesù e di S. Giuseppe dal 1789 al 1791. Riguardo il curriculum vitae di Muzio, desidero segnalare due fatti che allungano la sua vita. Muzio lavorò nella chiesa di S. Maria Immacolata della Grazie di Bergamo, dove eseguì gli stucchi (purtroppo scomparsi) della cappella dell'Immacolata Concezione. Nell'Archivio di Stato di Milano, Fondo Religione, n. 2861, sono conservati i fogli manoscritti con elenchi, fatture, pagamenti ecc. firmati da Muzio Camuzio che vi lavorò dal 21 luglio 1765 al 20 settembre 1773. La villa Serbelloni, conosciuta come "La Quiete", a Tramezzo sul lago di Como, nella II metà del Settecento venne restaurata e il piano nobile fu arricchito di cicli pittorici e decorativi. Ce ne parla Vittorio Terraroli in un saggio in "Artisti lombardi e centri di produzione nel Settecento. Studi in onore di Renata Boscaglia" (1995, pp. 287-291), dove descrive, oltre alle pitture su tela e alle pitture a fresco, le opere in stucco del piano nobile della villa (cornici, ovali, rilievi delle sovrapporte ecc.), concludendo "che è possibile individuare la figura dello straordinario stuccatore, il quale firma sul cartiglio dell'alcova meridionale: "MUZIO CANZIO (o CANUZIO) F.". È una errata lettura del cartiglio: lo straordinario stuccatore è senza dubbio Muzio Camuzio che col suo tocco raffinato e leggero ivi lavorò negli anni 1778-1779, forse gli ultimi della sua vita
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300202195-18
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1998
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI parete destra, in basso a destra della finta porta - MUC. CAMUZIO. F - Muzio Camuzio - lettere capitali - a rilievo -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0