Madonna in gloria/ episodi relativi a Santi domenicani

dipinto,
  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco/ doratura
  • ATTRIBUZIONI Monti Francesco (1685/ 1768): disegnatore/esecutore
    Zanardi Giovanni (1700/ Post 1769)
  • LOCALIZZAZIONE Bergamo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La chiesa di S. Bartolomeo iniziata l'11 giugno 1603 secondo il progetto di Antonio Maria Caneva (Porlezza post 1550-Bergamo 1616 ca.) era costituita da una navata e dieci cappelle laterali rettangolari e uguali. Officiata il 6 maggio1623, nel 1647 è finita, compresa la ricostruzione del coro dopo un crollo. Il 5 giugno del 1633 "fu concesso ai confratelli del Rosario il sito di fabbricare la cappella del S.mo Rosario praecario nomine et sine pregiudicio" (Zillioli p. 205). Nel 1648 "il P. L. Giuseppe Maria Assonica... fece stoccare la cappella... fare le vedriate alli tre finestroni... con sue ramate di fuori" (Bottagisio f. 53 r.). La cappella nella sua struttura doveva essere finita. Il 24 febbraio del 1688 "... fu concesso di fabbricare un nuovo oratorio" (Bottagisio f. 54 v.) comunicante con la cappella; il 10 dicembre 1753 "... di fare la Balaustrata e di portarsi fuori della mezeria col scalino verso la chiesa e di fare il simile a tutte le altre cappelle... di rifare il pavimento di marmo... di Ornare. Pittore fu Giuseppe Monti Bolognese" (Zillioli c. 278). La cappella del Rosario venne quindi ingrandita ed assunse l'iconografia attuale: una croce greca con una minima differenza tra i bracci coperti da volta a botte e una grande cupola. Dalle carte d'archivio e dalla critica poche altre notizie. Il Pasta (1775) cita nell'Altare del Rosario: "Puttini e medaglia in bassorilievo"; il Tiraboschi (1838-1883) ricorda la statua della B. Vergine, le sculture di Andrea e Giacomo Manni, gli affreschi di Francesco Monti e gli stucchi di Muzio Camuzio. In un Inventario datato 1862 si legge: "Balaustra di marmo con cancelli di legno grandiosi... piccola ferriata di lastra d'argento attorno alla nicchia della Madonna col Bambino" (Archivio Curia di Bergamo, carte non catalogate). Il 31 marzo 1903 in un modulo relativo agli oggetti da segnalare al R. Subeconomato dei Benefici Vacanti del Regno d'Italia, dopo la pala del Lotto e la tela del Salmeggia con la Madonna e i SS. Domenico e Caterina da Siena: "altare e arazzi ricamati della Cappella del Rosario". Gli arazzi sono datati 1757. Francesco Monti, bolognese è alunno a Modena di Sigismondo Caula e dal 1703 a Bologna di Gian Gioseffo Dal Sole. Nel 1725 è a Venezia dove risente in modo determinante dell'influsso del Ricci e del Pittoni. Nel 1763 si trasferisce definitivamente con il suo collaboratore quadraturista Giovanni Zanardi a Brescia inserendosi "...nella Koinè linguistica lombardo-veneta con preferenza per la luminosità avvolgente della tavolozza veneziana perseguita anche in tutta l'ultima attività per la provincia bresciana" (Roli, 1989, p. 80). È presente a Bergamo nel 1742 quando esegue per il Duomo la Predica di S. Vittore. Nel 1743 affrescaa Cremona la chiesa di S. Gerolamo, ciclo stilisticamente molto vicino all'opera in esame tanto da ritenere gli affreschi della cappella del Rosario dello stesso anno, sino al 1989 quando la Tellini Perina data il ciclo al 1753 in base ad un documento citato dallo Zilioli: "Pittore fu Giuseppe [sic] Monti bolognese" (carta 278) e alla testimonianza del Tassi che nella vita di fra Vittore Ghislandi parla di un ritratto "... esaltato dagli intendenti e specialmente da Francesco Monti noto pittore Bolognese, allorché nel 1752 stava dipingendo a fresco qui a Bergamo la cappella della B. Vergine del Rosario nella chiesa di S. Bartolomeo" (Tassi, 1793, II, p. 61). Un altro documento, non citato o non conosciuto dalla Tellini-Perina, permette di fissare l'inizio dei lavori il 5 marzo del 1752, quando i Deputati " desiderando... di veder ornata la Cappella... col farla dipingere" stanziano 200 scudi; il 28 dicembre "l'opera è già incamminata... con pitture..."; il 25 febbraio 1753: "Mancando a terminar l'opera della dipintura... per dar l'ultima mano a ciò tal opera resti perfettamente compiuta,..." e vengono stanziati 200 scudi (F.R.P.A. 2830 Ordinazioni dal 1698 al 1804). Nel 1754 affresca la chiesa di S. Nicola a Grumello del Monte, dove in due vele con caratteri vagamente rococò si legge: "Julii 1754" e "BONONIA DOCET". Nel 1763, a pochi anni dalla morte, il Monti realizza la decorazione della cappella Fenaroli nella chiesa del Carmine di Brescia nella quale rivela ancora la sua formazione emiliana riaffermata in modo emblematico a Grumello. Nella cappella del Rosario a destra, a fianco al monocromo raffigurante un miracolo di S. Domenico, in lettere capitali: MONTI/ GAETANUS/ FECIT/ 1753. Gaetano Monti, scultore ravennate, nasce 23 anni più tardi, nel 1776 e muore nel 1847. Lavora a Bergamo nell'altare maggiore della chiesa di S. Alessandro della Croce - della quale dal 1797 al 1853 S. Bartolomeo è "sussidiaria" - e sempre a Bergamo in S. Alessandro in Colonna. (le notizie storico critiche continuano nel campo "annotazioni")
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300202195-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ISCRIZIONI parasta d'ingresso a sinistra - MONTI/GAETANUS/FECIT/1753 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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