Santi Primi Martiri della Chiesa di Roma. gloria di cherubini; crocifissi e carnefici

dipinto, ca 1640 - ca 1660

Personaggi: Padre Eterno; primi santi martiri della chiesa di Roma. Figure: Gloria d'angeli. Attributi: (martire) crocifisso al centro con soldato su una scala che con martello gli inchioda la mano sinistra; altri martiri su molte croci; in profondità; altre due croci più vicine a quella centrale; soldati e vari personaggi nella parte inferiore dove si intravedono anche cadaveri; un cesto con catene e un scudo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Mantovano
  • LOCALIZZAZIONE Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE "Agati" sono i buoni, i beati dall'etimologia greca; l'iscrizione posta sulla croce, al centro della tela, ricorda i santi primi martiri della chiesa di Roma, quelli che, nella prima persecuzione scatenata dall'imperatore Nerone, dopo l'incendio di Roma, avvenuto nel 64, fedeli a Cristo, furono uccisi tra atroci tormenti. Del fatto furono testimoni Tacito che ne scrive negli Annali (15-44) e Clemente Romano nella sua lettera ai Corinzi. Nel calendario liturgico sono ricordati il giorno 30 giugno. Il quadro è ignoto alla bibliografia e nessuno ha saputo darmi informazioni; per ora anche le carte d'archivio non ne trasmettono notizie. Posso avanzare l'ipotesi che, per il soggetto presentato, la tela fosse originariamente nell'oratorio dei Santi Martiri, ipotesi però non convalidata da alcun documento. L'affollata composizione si articola su piani diversi: almeno tre quelli frontali ai quali si raccordano altri scalati nella profondità per mezzo di figure, croci su diagonali diverse che amplificano il dilatarsi dello spazio. E nelle molteplici deviazioni prospettiche aumenta anche l'affollamento delle figure, orientate in modo vario. Il pittore assortisce un campionario di figure nell'unitario tema del martirio, con martiri e carnefici scrutati con attenzione analitica, anche negli oggetti. E quella fitta e concitata intersezione di esseri umani, ma soprattutto di vittime e carnefici, che si svolge sulla terra è accompagnata dal brulicare confuso e, per così dire, concitato dei numerosissimi angeli tra le nubi che fanno corona a Dio Padre. La gloria del Paradiso in una luce dorata e la mano benedicente del Padre sembrano calare su quei martiri della fede per sottarli all'atmosfera cupa e densa di morte che il avvolge. La tela risponde ad un gusto di pieno Seicento, anche nell'osservazione della gamma cromatica e del modellato delle figure. Cortesemente, Renato Berzaghi mi ha consigliato di affremare che l'ignoto autore può essre considerato nell'orbita di Pietro Martire Neri
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300145713
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • ISCRIZIONI in alto, sul montante della croce - AGATI ROMANI (nel rigo sottostante altre parole, due otre, non sono leggibili per le lacune) - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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