paravento, opera isolata - manifattura torinese (metà sec. XIX)

paravento, post 1841 - ante 1860

L’oggetto è composto da sei elementi rettangolari incernierati con struttura in legno intagliato, scolpito e dorato. Ciascuno presenta una specchiatura centrale, delimitata da cornice lignea intagliata con motivo continuo a fogliette orientate diagonalmente, rivestita in lampasso di seta. Il tessuto presenta un decoro a partiture verticali policrome su fondo nero. Su di esso sono disposti, seguendo un motivo a spirale, ripetuto su più file, piccoli bouquets floreali. Le bande di maggiore larghezza, con colore cremisi di fondo, presentano un decoro policromo a minuti racemi e corolle floreali

  • OGGETTO paravento
  • MATERIA E TECNICA filo di seta
    legno di noce/ doratura
    legno di noce/ intaglio
    legno di noce/ scultura
    legno di pioppo/ intaglio
    legno di pioppo/ scultura
    seta/ lampasso
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Torinese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’assetto odierno della sala rispecchia essenzialmente quello descritto dagli inventari della residenza di fine Ottocento-inizio Novecento, pur con varianti per quanto attiene ai tendaggi e ai punti luce affissi alle pareti. Realizzata interamente su progetto di Filippo Juvarra (1732-33), anche se in buona parte i lavori furono compiuti dopo la sua partenza da Torino negli anni 1735-1737, la sala rientra negli ambienti dei nuovi appartamenti che il re di Sardegna Carlo Emanuele III volle far allestire per sé e per la seconda consorte, Polissena d’Assia, subito dopo la sua salita al trono nel 1730 e che, di fatto, furono ultimati in occasione delle nozze con la terza consorte, Elisabetta Teresa di Lorena. Sino all’età di Carlo Alberto, questo spazio fu denominato Gabinetto di Toeletta della Regina. A seguito delle trasformazioni operate in tutto il piano nobile del Palazzo sotto la regia di Pelagio Palagi, pur preservato, a differenza di alcuni ambienti contigui che furono radicalmente trasformati nelle funzioni d’uso, nella decorazione e nell’arredo, esso venne inglobato nell’appartamento destinato al sovrano e assunse l’attuale denominazione. Capolavoro nella ideazione degli allestimenti di interni del Messinese, benché manchino specifici disegni progettuali, il Gabinetto Cinese testimonia in maniera compiuta nella principale residenza della corte sabauda, grazie alla presenza di pannelli originali in lacca affissi alle pareti, quel gusto per l’esotismo settecentesco europeo che venne declinato, specialmente nella prima metà del Settecento, a favore della “moda cinese” anche nell’arredo mobile coevo, lavoro di maestranze specializzate torinesi e ticinesi. La decorazione pittorica della volta con Il Giudizio di Paride fu affidata al primo pittore di corte, Claudio Francesco Beaumont (1735-37). Il paravento non è indicato tra gli arredi presenti nella sala in oggetto in nessuno degli inventari redatti tra gli ultimi decenni dell’Ottocento e gli anni Sessanta del Novecento. L’assenza di etichette o altri contrassegni inventariali sulla sua superficie visibile non permette di ricostruirne i diversi passaggi nelle sale della residenza torinese. Il tessuto di rivestimento dei pannelli, tuttavia, lo apparenta direttamente con il rivestimento del divano, degli sgabelli e, soprattutto, dei cuscini imbottiti che completano la seduta delle sedie in lacca nera e dorata. Potrebbe dunque trattarsi, anche in questo caso, di un elemento d’arredo facente parte dell’appartamento allestito nel terzo quarto dell’Ottocento nella residenza torinese per il duca d’Aosta, Amedeo Ferdinando Maria di Savoia (Torino, 1845-1890). Fratello del re d’Italia Umberto I, sposò in prime nozze Maria Vittoria dal Pozzo della Cisterna, con la quale condivise, per poco più di due anni, il ruolo di re di Spagna (16 novembre 1870-11 febbraio 1873), e in seconde nozze la nipote Maria Letizia Bonaparte. La tipologia della cornice lignea, dorata e intagliata, con un classico motivo a fogliette oblique, rende plausibile, da un punto di vista stilistico, l’esecuzione del manufatto entro la metà del XIX secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100401154
  • NUMERO D'INVENTARIO s.n
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Musei Reali - Palazzo Reale
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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