zoccolo, opera isolata - ambito piemontese (secondo quarto, metà sec. XVIII, sec. XX)

zoccolo, 1725 - 1749

Lo zoccolo ha una struttura lignea con pannelli a sviluppo orizzontale intervallati da pilastrini. Gravemente danneggiato durante la seconda guerra mondiale, fu quasi interamente rifatto e lasciato privo di verniciatura. Gli intagli originari, da cui furono in parte copiati quelli rifatti, raffiguravano elementi vegetali, trofei musicali e allegorici, intrecci di linee e due monogrammi con corona. Le parti antiche sono rivestite da una tela dipinta di colore azzurro-grigio. Sullo zoccolo sarà collocata una cornice di chiusura, dello spessore di cm. 7 ca., in parte provvista nel corso del restauro

  • OGGETTO zoccolo
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
    legno di pioppo
    legno di noce massello/ intaglio
    legno/ pittura/ doratura/ incisione/ intaglio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Villa della Regina
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo zoccolo riveste le quattro pareti della stanza articolandosi in diciotto sezioni, in gran parte rifatte dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale che causarono il crollo della volta della sala. Secondo i restauratori le parti originarie sono realizzate in pioppo mentre i rifacimenti presentano legnami di tipo diverso.Sulla parete nord sono collocate tre porzioni di rifacimento: quella inventariata con n. 32.01NZ (misure: altezza 88.5/ lunghezza 27/ profondità 7.5) e due inizialemente non identificate, la n. 32?50 (misure: altezza 89/ lunghezza 48/ profondità 8) a sinistra del camino e la n. 32.171? (misure: altezza 88.5/ lunghezza 46.5/ profondità 7.5) a destra del camino.Sulle pareti est e sud vi sono altri pezzi di rifacimento: i n.i 32.02EZ (misure: altezza 88.5/ lunghezza 50/ profondità 8), 32.03EZ (misure: altezza 89/ lunghezza 143+117+180/ profondità 8), 32.04 SZ (misure: altezza 89/ lunghezza 49.5/ profondità 8.5), 32.05 SZ (misure: altezza 88.5/ lunghezza 70/ profondità 8), 32.06WZ (misure: altezza 88.5/ lunghezza 213/ profondità 7.5) tra le porte e il 32.07WZ (misure: altezza 88.5/ lunghezza 70.5/ profondità 8) nell'angolo verso la parete ovest.Sulla parete ovest vi sono gli originali, in parte integrati: il n. 32.08WZ (misure: altezza 87.5/ lunghezza 47.5/ profondità 8), il 32.09WZ (misure: altezza 87/ lunghezza 34/ profondità 6,3) sulla parete obliqua dello sguincio della seconda finestra il 32.10WZ (misure: altezza 84.5/ lunghezza 135/ profondità 6.5) nello sguincio sotto-finestra, il 32.11WZ (misure: altezza 86.5/ lunghezza 31/ profondità 6.5) sulla parete obliqua dello sguincio della seconda finestra. il n. 32.12WZ (misure: altezza 87/ lunghezza 313+112/ profondità 7.5) sulla parete inter-finestra sotto la specchiera, il 32.13WZ (misure: altezza 86.5/ lunghezza 35/ profondità 6) sulla parete obliqua dello sguincio della prima finestra, il 32.14WZ (misure: altezza 85/ lunghezza 133.5/ profondità 6) nello sguincio sotto-finestra, il 32.15WZ (misure: altezza 86.5/ lunghezza 39/ profondità 7) sulla parete obliqua dello sguincio della prima finestra prima ed il n. 32.16WZ (misure: altezza 88,5/ lunghezza 71.5+33/ profondità 7.5) ad angolo con la parete nord, accanto alla porta verso l'adiacente stanza n. 31.Lo zoccolo rivela nelle parti superstiti grande raffinatezza di intagli, ricchezza di materiali ed elevata abilità di esecuzione da parte delle maestranze, al momento ignote, che lo realizzarono nel secondo quarto del XVIII secolo. Per il monogramma scolpito sui due pannelli superstiti dello zoccolo e sui due voltini di finestra Eugenio Olivero propose la lettura delle iniziali A O di Anna Maria d'Orléans (1684-1728), figlia di Filippo d'Orléans (fratello di Luigi XIV) e dal 1684 moglie di Vittorio Amedeo II (cfr. E. Olivero, "La Villa della Regina in Torino", Torino 1942, p. 19 t. XXXVI). Augusto Pedrini pubblicò una fotografia dello <> della <>, dove <>. Si tratta di una fotografia importante perchè documenta una porzione non riconoscibile nelle parti superstiti e con intaglio non più riproposto nei rifacimenti (cfr. Pedrini A., "Il mobilio, gli ambienti e le decorazioni nei secoli XVII e XVIII in Piemonte", Torino 1953, p. 111 fig. 194). L'assenza di fotografie storiche di tutte le pareti della stanza non permette di definire quali parti autentiche siano state prese a modello e quali no per effettuare i rifacimenti. In sede di catalogazione si è deciso di proporre una doppia datazione, che tenga conto della data di realizzazione del manufatto e dei rifacimenti del secolo scorso.Le etichette prestampate con iscrizione relativa a Villa della Regina furono apposte nel periodo di gestione dell'Istituto Nazionale delle Figlie dei Militari e secondo Stéphane Garnero risalirebbero agli eventi bellici del Novecento, quando gli arredi sarebbero stati smontati e posti "in salvo in depositi temporanei" (cfr. S. Garnero in Cristina Mossetti, a cura di, "Villa della Regina. Diario di un cantiere in corso", Torino 1997, pp. 114; 116-117 n. 11). Tale ipotesi rimane ancora da chiarire, anche perchè gli arredi fissi di questa sala rimasero in situ anche durante i bombardamenti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100206404
  • NUMERO D'INVENTARIO s.n
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI retro - Sala I - a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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