giocoliere savoiardo che fa ballare un finto orso

arazzo ca 1763 - ca 1765

Riduzione ordito 6.5 cm.; riduzione trame 15 cm. Cornice a finto legno con volutine vegetali e palmette agli angoli. Paesaggio con rocce e alberi, presso le rive di un ruscello alimentato da una cascatella a destra. A sinistra, su di una roccia, una famiglia di pastori (padre, madre, due bambini) guarda un giocoliere con cappello, giubba e cassettina a tracolla, che muove un orso di pezza con un bastoncino e una cordicella. Colori: beige in più sfumature, verde, blu, azzurro, rosso. Sul retro dell'arazzo, lungo il lato alto, fascia di tela alta cm 20 circa; in basso, nell'angolo destro, toppa di stoffa tipo damasco di cm 20 x 20 circa; al centro del lato inferiore, piccola toppa di iuta di cm. 5 x 4 circa

  • OGGETTO arazzo
  • MATERIA E TECNICA filo di seta
    lana/ arazzo
  • MISURE Altezza: 373 cm
    Larghezza: 258 cm
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Torinese
  • ATTRIBUZIONI Demignot Francesco (notizie 1737/ 1785): esecutore arazzo
    Cignaroli Vittorio Amedeo (1730/ 1800): esecutore cartone
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'arazzo, appartenente alla Dotazione della Corona, fu inviato con altri nove pezzi alla Villa Reale di Monza, in occasione della visita dell'Imperatore Guglielmo II di Germania, nel 1891. Il gruppo, in seguito passato al Palazzo Reale di Milano, ritorno successivamente a Torino (forse nel 1927). Il gruppo di arazzi delle "Boscarecce" non è una vera e propria serie, bensì un insieme di panni con affinità di soggetti, eseguiti tra il 1739 e il 1789. Ne sono giunti a noi diciassette, ma è probabile che ne furono tessuti in numero maggiore. Due arazzi di questo gruppo sono conservati a Roma, al Quirinale ("Il gioco delle bocce" e "Infanzia e vecchiaia"); quattro sono a Palazzo Reale di Torino ("Ballo campagnolo", "Viandante assalito da un cane", "Giovinetto che pesca in un torrente" e "Giocoliere savoiardo che fa ballare un finto orso"). I bozzetti vennero tradotti in cartoni da Angela Palanca, Francesco Antoniani e Vittorio Amedeo Cignaroli. Per l'arazzo in questione, esiste un pagamento al Cignaroli per due quadri grandi con paesaggi e figure, per servire da modello all'arazziere; è probabile che tale pagamento si riferisse al cartone dell'arazzo in questione e a quello per l'arazzo "Giocoliere savoiardo che fa ballare un finto orso" (cfr. M. Viale Ferrero, Arazzi, in "Arazzi e tappeti antichi", Torino 1952, pp. 128, 138-140, tav. 113; M. Viale Ferrero, Arazzi, in "Mostra del Barocco Piemontese", Torino 1963, p. 6, 19, tav. 27; L. Mallè, Mobili e arredi lignei. Arazzi e bozzetti per arazzi, Torino 1972, p. 530, fig. 26; A. Telluccini, Arazzi torinesi ceduti al Comune per l'arredamento delle sale di Palazzo Madama, in "Torino", N° XII dic. 1927; L. Mallè, Palazzo Madama in Torino. Le collezioni d'arte, Torino 1970, vol. II, pp. 393-397; AA.VV., La collezione di arazzi della Galleria Sabauda: note sulla sua formazione, Torino 1984; AA.VV. Il Settecento Italiano, Milano-Roma 1932, vol. II, tav. CXLV n. 304;)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100171923
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
    2007
  • ISCRIZIONI in basso, angolo sinistro - L / 21283 / 9640 - corsivo - a penna/ nero -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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