ballo campagnolo

arazzo, ca 1739 - ca 1739

Riduzione ordito 6-7 cm.; riduzione trame 11-12 cm. Bordura a finta cornice lignea intagliata, con tralci di fiori colorati. In primo piano, al centro, un giovane e una fanciulla danzano in mezzo al cortile, al suono di un violino; intorno vari contadini e un cane; sulla sinistra è una casa con dietro un rudere e un campanile (o torre); sullo sfondo sono altri contadini al lavoro nei campi e un castello simile a quello di Moncalieri. Colori: beige in più tonalità, verde, rosso, azzurro, blu. Fodera originale cucita a losanghe. Sospensione ad anelli (rimossi nel 1988) con fascia spinata utilizzata in seguito come coulisse per asta metallica

  • OGGETTO arazzo
  • MATERIA E TECNICA FIBRA VEGETALE
    lana/ arazzo
    filo di seta
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Torinese
  • ATTRIBUZIONI Demignot Vittorio (notizie Dal 1715/ 1743): esecutore arazzo
    Palanca Angela (notizie 1738-1752): esecutore cartone
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'arazzo probabilmente fu inviato, con altri nove pezzi, alla Villa Reale di Monza, in occasione della visita dell'Imperatore Guglielmo II di Germania, nel 1891. Il gruppo, in seguito passato al Palazzo Reale di Milano, ritorno successivamente a Torino (forse nel 1927). Il gruppo di arazzi delle "Boscarecce" non è una vera e propria serie, bensì un insieme di panni con affinità di soggetti, eseguiti tra il 1739 e il 1789. Ne sono giunti a noi diciassette, ma è probabile che ne furono tessuti in numero maggiore. Due arazzi di questo gruppo sono conservati a Roma, al Quirinale ("Il gioco delle bocce" e "Infanzia e vecchiaia"); quattro sono a Palazzo Reale di Torino ("Ballo campagnolo", "Viandante assalito da un cane", "Giovinetto che pesca in un torrente" e "Giocoliere savoiardo che fa ballare un finto orso"). I bozzetti vennero tradotti in cartoni da Angela Palanca, Francesco Antoniani e Vittorio Amedeo Cignaroli. Per l'arazzo in questione, esisteno due pagamenti alla Palanca nel 1739 per un "quadro di paesaggio a bambocciate alla fiamenga di servir da modello al tapeziere Demignot" (cfr. M. Viale Ferrero, Arazzi, in "Arazzi e tappeti antichi", Torino 1952, pp. 128, 138-140, tav. 112; M. Viale Ferrero, Arazzi, in "Mostra del Barocco Piemontese", Torino 1963, p. 6, 18, tav.24)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100171920
  • NUMERO D'INVENTARIO 5074
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1988
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
    2007
  • ISCRIZIONI in basso, a destra, cimosa - V.° DEM. F - stampatello - a stampa/ rosso -
  • STEMMI in basso, a destra, cimosa - civile - Marchio - Regia Manifattura di Torino - lettere T ai lati di uno scudo rosso crociato in bianco
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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