Senofonte discute sulla via da tenersi
Riduzione ordito 8 cm.; riduzione trame 14.5 cm. Bordura: finta cornice mistilinea con volute in alto, a cui sono appesi festoni di fiori; in alto, un putto alato in volo recante corone di alloro e tromba, dietro due lance con vessillo incrociate e due alabarde; in basso è un ovale con figura femminile seduta, a monocromo inquadrato da volute e da due puttini in piedi che sostengono festoni di fiori. Nella scena centrale, svolgentesi all'interno di una tenda di colore azzurro, Senofonte, al centro, indica a Ciro, sulla destra, una carta geografica. sostenuta da un giovinetto, dove sono indicati l'Epiro, la Tessaglia e la Macedonia; dietro, sue uomini barbuti. Corori: beige, rosso, verde, blu, rosa. Filati metallici anche lungo la finta cornice. Fodera intera, in fibra vegetale, con tracce di cucitura a losanghe, rimossa (forse da Filippi nel 1984)
- OGGETTO arazzo
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MISURE
Altezza: 522 cm
Larghezza: 166 cm
- AMBITO CULTURALE Manifattura Torinese
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ATTRIBUZIONI
Demignot Francesco (notizie 1737/ 1785): esecutore arazzo
Beaumont Claudio Francesco (1694/ 1766): esecutore bozzetto
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'arazzo in questione è privo di cartone. Inoltre potrebbe non appartenere alla serie delle Storie di Ciro, poichè, osservando attentamente la carta geografica presa in esame dai personaggi dell'arazzo, si nota che su di essa sono segnati i nomi di regioni che non hanno nulla a che vedere con l'itinerario dell'Anabasi; quindi, è possibile pensare che il bozzetto del Beaumont per quest'arazzo sia stato ideato per la realizzazione della Storia di Pirro, e adattato poi alla Storia di Ciro (cfr. M. Viale Ferrero, Gli Arazzi, in "Mostra del Barocco Piemontese", torino 1963, pp. 12-14, tav. 14b; M. Viale Ferrero, Arazzi, in "Arazzi e Tappeti antichi", Torino 1952, pp. 126-127; L. Mallè, Le arti figurative in Piemonte, Torino 1962, p. 404). Nell'elenco dei lavori eseguiti a Torino tra il 1737 e il 1754 dall'arazziere Antonio Dini (AST sez. riun Azienda Real Casa, Cassa 294, Registro O; trascritta in Schede Vesme, 1963, vol. I, pp. 107-108) sono nominati due arazzi della serie delle Storie di Ciro, in seta, lana, oro e argento e ordito di lana, rispettivamente del peso di libbre 24, 6 e 20, 8. A parte alcuni generici pagamenti al pittore Giovanni Domenico Molinari e Felice Manassero (nel 1748). Per i modelli, messi in relazione dalla Viale (1963, pp. 12-14) con la serie in questione, l'unico pagamento registrato è quello del 1788 riguardante il trasporto dei sei pezzi delle Storie di Ciro dal Guardamobili alla R. Manifattura, per una probabile manutenzione
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100171897
- NUMERO D'INVENTARIO 5061
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1988
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
2016
- ISCRIZIONI in basso, a destra - 1924 D.C - corsivo - a penna/ nero -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0