La cd. "Domus delle Pitture" occupa una porzione della terrazza Nord-Occidentale in parte già occupata dalle strutture di un precedente edificio di epoca repubblicana. Di questa struttura sopravvivono lacerti murari in opera a scacchiera e alcuni vani ipogei solo in parte sfruttati dalla "Domus delle Pitture". La villa è del tipo ad atrium con impluvium costiuito da lastre basaltiche; il tablinum era caratterizzato con triclinum munito di tre klinai; il suo ricco rivestimento pavimentale è frutto di diversi rifacimenti. Intorno alla metà del II secolo a.C. nell'area occupata precedentemente dall'Hortus fu realizzato un peristilio. Riguardo ai vani di serivizio va rilevato un cortile, ubicato nella parte posteriore della villa nel quale fu rinvenuto un deposito di tegole; in questa stessa area un ambiente di servizio è stato interpretato come fullonica. Dell'apparato decorativo della villa, certamente in orgine di gran pregio, sopravvivono irivestimenti parietali di due cubicola decorati con motivi architettonici riconducibili al III e al IV secolo d.C.. Tra tablinum e atrium una rampa di scale immetteva in un ambiente ipogeo di realizzazione precedente, ubicato 5,70 m al di sotto del piano dell'atrium. La cavità è di forma tronco conica e conserva intatto un rivestimento in intonaco rosso (cfr. 1201339455-4)