Il Fante vittorioso di Aurelio Mistruzzi. Origine e diffusione di un'iconografia

a cura di Martina Solerte, pubblicato il 21/03/2016

Nel periodo che segue la Prima Guerra Mondiale, allo scopo di commemorare le imprese eroiche dei giovani caduti per la Patria e per cercare di risarcire idealmente tutte quelle famiglie che hanno aspettato invano il ritorno dei loro cari, ogni piccola località, paese o città d'Italia decide di erigere il suo monumento dedicato ai caduti. Tra queste opere si distinguono senza dubbio, per l'alto valore artistico ed estetico, le sculture eseguite dal Mistruzzi. 

Allegoria del soldato come eroe antico, di Mistruzzi Aurelio
Allegoria del soldato come eroe antico, di Mistruzzi Aurelio

dal Catalogo

Aurelio Mistruzzi, nato a Villaorba di Basiliano nel 1880, si distingue come scultore e medaglista tra gli artisti italiani della prima metà del Novecento. Inizialmente intraprende studi classici, che non conclude, per conseguire nel 1900 il diploma di perito agronomo. Ma le sue vere inclinazioni sono altre. Così dal 1899 frequenta i corsi di scultura alla Scuola d'Arti e Mestieri di Udine. Tra il 1902 e il 1903 soggiorna a Venezia, dove segue le lezioni dell'architetto Vincenzo Rinaldo all'Accademia di Belle Arti. Nel 1903 è a Milano, dove lavora come apprendista per gli scultori Eugenio Pellini e Alfonso Mazzucchelli, specialisti del genere funerario e nei busti- ritratto dal gusto decorativo. Sempre a Milano segue i corsi di Enrico Butti all'Accademia di Brera. Nel 1908 rientra a Udine, dove vince la borsa di studio “Marangoni”, bandita dal Comune, grazie alla quale si trasferisce a vivere nella capitale. A Roma consolida le esperienze artistiche acquisite precedentemente, affermandosi come scultore e medaglista. Frequenta la Scuola d'Arte della Medaglia e nel 1932 viene nominato incisore “ad perpetuum” della Santa Sede. Il suo primo monumento ai caduti viene realizzato in Friuli, a Pasian Schiavonesco (nome di Basiliano fino al 1923), ed è la raffigurazione di un Fante vittorioso. Egli elabora l'iconografia di un giovane soldato, plasticamente delineato che, per glorificare al cielo il ricordo delle giovani vite cadute in battaglia, solleva una piccola statua raffigurante una Vittoria alata. Egli ha il ginocchio sinistro piegato su un masso roccioso e la gamba destra tesa. Il monumento viene inaugurato il 24 aprile 1921. Questo modello iconografico verrà replicato poi pressoché identico anche a Grottaminarda (1921), Serra San Bruno (1922) e Colonna (1925). Tra il 1923 e il 1924 riprende il prototipo del Fante vittorioso per altri comuni friulani, Talmassons (1923), Bertiolo (1924) e Martignacco (1924), apportando alcune modifiche rispetto l’originale. In questi tre casi il soldato viene ritratto in piedi. A Bertiolo regge una piccola Vittoria alata con la mano sinistra, mentre con la destra, per glorificare il sacrificio dei giovani caduti, solleva uno spadino al cielo. A Talmassons il fante impugna un gladio nella sinistra e solleva una catena spezzata con la destra, emblema del "votum solvit"; a Martignacco il soldato viene rappresentato con il fucile al piede, con una postura di attesa o difesa. Egli rappresenta il Fante d'Italia che veglia sui "vivi e su la Patria in eterno".

Bibliografia

Accademia di scienze lettere e arti Udine (a cura di), Aurelio Mistruzzi : 1880-1960,

Giuseppe Bergamini e Dania Nobile (a cura di), Aurelio Mistruzzi: studis e medaiis tal lassit de Provincie di Udin. Bozzetti e medaglie nel lascito della provincia di Udine,

Alessandra Imbellone, Aurelio Mistruzzi: una vita per l'arte,

Bibliografia in rete

Aurelio Mistruzzi, 29/01/2021 (LINK)