Siracusa - Via della Maestranza

a cura di Margherita Recupero, pubblicato il 06/07/2021

Via della Maestranza è una delle antiche vie più importanti di Siracusa. Fin dall'epoca medievale, la sua importanza risiedette nella presenza di botteghe artigiane e attività commerciali, da cui prese il nome la strada.
Nel Seicento divenne il luogo di residenza più ricercato dalle famiglie aristocratiche siciliane, che qui edificarono le proprie dimore nobiliari. Alcune di esse, parzialmente distrutte dal terremoto del 1693, vennero ricostruite in stile tardo barocco e rococò, inglobando al proprio interno gli avanzi delle precedenti strutture architettoniche di epoca medievale e rinascimentale.
Ancora oggi Via della Maestranza trasmette il fascino delle epoche trascorse e la memoria della ricchezza della borghesia aristocratica locale.

Fotografo non identificato, Siracusa - Via Maestranza, 1905-1915, cartolina, FFC011099 Archivi fotografici ICCD, Fondo Ferro Candilera
Fotografo non identificato, Siracusa - Via Maestranza, 1905-1915, cartolina, FFC011099

Via della Maestranza è un'antica strada che attraversa orizzontalmente l'isola di Ortigia, dall'attuale Piazza Archimede fino al Belvedere San Giacomo che affaccia sul mare. La sua importanza come principale asse viario della città è testimoniata dalla presenza di importanti palazzi nobiliari che si susseguono lungo la via. La doppia vocazione e funzione che ebbe l'area di Via della Maestranza, fin dall'epoca tardo-medievale, è stata quella residenziale e commerciale. Allora la strada era, infatti, occupata da botteghe di artigiani e commercianti e dalle dimore residenziali delle nobili famiglie locali. Dalla funzione originaria della via deriva l'antico toponimo della "Maestranza".

Le strutture trecentesche e quattrocentesche che si sono conservate e che si trovano lungo la via, spesso inglobate nelle strutture dei moderni palazzi, risalgono all'epoca in cui Siracusa fu la capitale della Camera Reginale, dal 1302 al 1537. In quell'epoca, la città godette di un importante sviluppo sociale e culturale. La nobilità di Stato appartenente alla corte aragonese importò nella città il gotico catalano e avviò una fiorente attività edilizia di tipo palaziale, resa possibile anche grazie all'introduzione del moderno strumento dell'esproprio per pubblica utilità, disposto con decreto emanato dalla regina Maria di Castiglia nel 1437, che ebbe un'importante ricaduta nelle politiche edilizie urbane, consentendo alle nobili famiglie di trasformare vecchie case e botteghe fatiscenti in eleganti palazzi.
Successivamente, quando Siracusa tornò a far parte del regio demanio, dopo il governo delle regine, e divenne il baluardo difensivo della lotta contro i turchi, la stagione edilizia avviata precedentemente non si interruppe e, accanto alle fortificazioni militari, continuarono ad essere edificati palazzi e dimore nobiliari, chiese e altri edifici religiosi, in un continuo gareggiare tra magnificenza e lusso.
Un secondo dispositivo, simile a quello emanato nel 1437, venne introdotto nel 1657 ed esteso, dopo il terremoto del 1693, per consentire la ricostruzione post sisma. Fu così che, alla fine del Seicento, la strada acquisì definitivamente carattere residenziale e divenne il luogo prescelto per l'edificazione delle nuove residenze nobiliari, che si innestarono sugli avanzi delle preesistenti strutture architettoniche tardo-medievali e rinascimentali, inglobandole nelle nuove strutture murarie, in una stratificazione di stili e di epoche, in un dialogo tra antico e moderno ancora oggi visibile.
L'originaria vocazione commerciale della strada, tuttavia, non venne meno. Nei piani bassi e nei cortili dei palazzi, infatti, continuarono ad esistere botteghe e magazzini, utilizzati o ceduti in affitto ad artigiani e commercianti. L'antica via finì così per caratterizzarsi per la duplice funzione, commerciale e residenziale, in linea con la funzione svolta nelle epoche precedenti.

Poiché a Siracusa non si trattò di una ricostruzione ex novo della città in epoca tardo barocca, come avvenne per altri centri urbani del Val di Noto, la città medievale e rinascimentale venne solo parzialmente distrutta dal terribile evento sismico del 1693 e, sui resti dell'antica città, si eressero nuovi edifici civili e religiosi, senza una sostanziale sostituzione tipologica. Di conseguenza, lungo Via della Maestranza, l'edilizia residenziale di origine aragonese-catalana venne aggiornata secondo gli stilemi del Barocco e del Rococò, fondendo materiali e tradizioni costruttive del passato con quelli moderni.
Via della Maestranza divenne così il fulcro del decoro cittadino, in grado di confrontarsi con la più elegante Piazza Duomo. Le facciate dei palazzi, fortemente connotate da segni barocchi e dalle tracce delle strutture precedenti, divennero l'elemento di sfoggio della ricchezza delle famiglie aristocratiche e una quinta scenografica di carattere urbano.
Tra le dimore nobiliari che sorgono su Via della Maestranza, è possibile ammirare Palazzo Zappata-Gargallo, Palazzo Spagna, Palazzo Ardizzone, Palazzo Landolina-Bonanno, Palazzo Romeo-Bufardeci, Palazzo Danieli-Rizza, Palazzo Impellizzeri e Palazzo Impellizzeri-Vianisi.

Bibliografia

Centro Internazionale di Studi sul Barocco, L. Trigilia (a cura di), Residenze Aristocratiche a Siracusa tra epoca medievale e barocca. Percorsi architettonici, 2016 (PDF)

Bibliografia in rete

Touring Club Italiano. Via della Maestranza, 23/06/2021 (LINK)

Wikipedia. Storia di Siracusa, 23/06/2021 (LINK)