Siracusa - Cattedrale della Natività di Maria Santissima
La Cattedrale della Natività di Maria Santissima si trova in Piazza Duomo, nell'area più centrale dell'isola di Ortigia, e sorge sui resti di un antico tempio greco intitolato ad Atena e su una struttura basilicale di epoca bizantina e normanna. La sua facciata è un gioiello dell'architettura tardo barocca locale. La stratificazione di epoche e stili architettonici che caratterizza la Cattedrale rappresenta un esempio del dialogo tra antico e moderno che contraddistingue l'architettura siracusana.
Archivi fotografici ICCD, Fondo Ferro Candilera
Fotografo non identificato, Siracusa - Cattedrale, 1920-1930, cartolina, FFC011155
La Cattedrale della Natività di Maria Santissima sorge nella parte alta dell'isola di Ortigia, nella piazza più rappresentativa della città, dove il potere civile rappresentato dal Palazzo Senatorio, e il potere religioso identificato nella Cattedrale, trovano una perfetta sintesi e armonia. Venne edificata sui resti dell'antico Tempio di Atena, risalente alla prima metà del V sec. a.C. Le colonne doriche monolitiche con una parte di architrave e triglifi che facevano parte dell'antico Tempio, sono tuttora visibili all'interno e sul fianco sinistro del prospetto esterno della Chiesa, inglobate nella moderna struttura architettonica.
Nel tempo l'edificio ha subito diverse trasformazioni: quella bizantina ha trasformato il Tempio pagano in basilica cristiana, tra il VI e il VII sec. d.C., orientando la Chiesa in senso opposto e innestando le sue tre navate sull'antica cella e sul peridromo del Tempio. Vennero, inoltre, chiusi gli intercolumni del Tempio con una cinta muraria, alzati otto archi nella cella e aperte tre absidi semicircolari a chiusura delle navate.
La trasformazione normanna non ha modificato la pianta basilicale bizantina e si è limitata alla navata centrale, con la sopraelevazione dei muri in alzato e l'apertura di finestre, alle quali nel XII sec. vennero aggiunte delle vetrate.
Le trasformazioni cinquecentesche hanno riguardato la costruzione della sagrestia sul retro della navata laterale sinistra e i lavori di consolidamento e restauro seguiti al terremoto del 1542, che causò il crollo del campanile e apportò ulteriori danni alle strutture architettoniche.
Le più importanti trasformazioni sono quelle susseguenti al terremoto del 1693, che riguardarono l'abbattimento delle absidi laterali e di quella centrale con la costruzione del presbiterio; la costruzione delle cappelle nella navata laterale destra; la ricostruzione del campanile e lo smaltimento delle due colonne del pronao dell'antico Tempio di Atena, crollate a causa dell'evento sismico.
Tra le Cappelle di nuova costruzione, vi furono la Cappella del Crocifisso, la Cappella della Madonna dell'Assunta, la Cappella di S. Lucia, dove vennero conservati la statua e il simulacro argenteo della Santa. Infine, la Cappella del Ss. Sacramento, sul cui altare venne posto un ciborio in pietra e metalli dorati realizzato su disegno di Luigi Vanvitelli e la cui decorazione con affreschi fu affidata ad Agostino Scilla di Messina, autore anche del dipinto raffigurante La Natività della Vergine, posto sull'altare maggiore.
Tuttavia, la trasformazione più importante riguardò la costruzione del prospetto e dell'esonartece al posto della distrutta facciata medievale. I lavori iniziarono nel 1728 e si protrassero fino al 1753. Per lungo tempo la paternità del progetto fu attribuita ad Andrea Palma, ma oggi, venuta meno la tradizionale attribuzione, si vuole vedere nel progetto l'intervento di Giuseppe Mariani, il principale esponente della corrente barocca filo-romana palermitana.
La direzione dei lavori fu affidata al maestro calabrese Giuseppe Ferrara, coadiuvato dall'architetto Giovan Battista Alminara. Compare anche l'architetto e pittore Pompeo Picherali nelle relazioni sullo stato di avanzamento dei lavori. Lo stesso Picherali, venne chiamato a soprintendere i lavori di decorazione della navata centrale con stucchi eseguiti da Giuseppe Blanco di Licodia, poi demoliti nel corso del Novecento.
A Ignazio Marabitti venne commissionata la realizzazione delle statue da collocare sul prospetto della Cattedrale: le statue in pietra calcarea dell'Immacolata Concezione, di S. Marziano e S. Lucia, posizionate nel primo ordine del prospetto, e le statue in marmo di S. Pietro e S. Paolo poste in chiusura degli angoli della gradinata del pianterreno. A Luciano Alì venne, infine, affidata la ricostruzione della cupola.
Nel primo quarto del Novecento si avviò una serie di interventi di restauro, consolidamento e ricostruzione di alcune parti dell'edificio, sospesi a causa del sopraggiungere degli eventi bellici e poi terminati nel 1927 con la riapertura al culto dell'edificio. Le trasformazioni novecentesche hanno mirato a riportare alla luce l'antica basilica bizantina, con l'abbattimento degli altari laterali settecenteschi, la ricostruzione dell'abside della navata sinistra, la creazione di un piccolo battistero dove vennero posizionati frammenti di lastre con mosaici del XII sec. e un vaso antico proveniente dal Castello Maniace come fonte battesimale. Venne, inoltre, costruita la scalinata sul prospetto e creato un collegamento con la Casa degli Esercizi che, insieme alla sacrestia e alle stanze del Tesoro, facevano parte del corpo settecentesco all'interno del Palazzo Arcivescovile.
Nel 1945 una bomba cadde in prossimità della cella campanaria, danneggiando in parte il prospetto e il soffitto della Cattedrale.
La Cattedrale di Siracusa, nonostante all'interno mostri tutta l'austerità dell'originaria struttura basilicale di epoca normanna, nonché i resti dell'antico tempio siceliota che contribuiscono a rendere l'ambiente suggestivo e maestoso, si distingue per la conformazione barocca della facciata, che domina l'antistante piazza e crea un contrasto stilistico e un dialogo tra i segni e le tracce delle diverse trasformazioni subite.
La facciata è un capolavoro del linguaggio tardo Barocco di ispirazione romana. Basata su una struttura piramidale distribuita su due ordini sovrapposti, corinzio il primo e composito il secondo, è scandita da una sequenza di colonne libere, paraste e controparaste, binate nella parte centrale, che restituiscono un forte senso plastico ed enfatizzano il gioco di chiaroscuro creato dai volumi. Il secondo ordine termina ai lati con volute di raccordo, coronate da elementi decorativi fogliati che ricordano la palma, simbolo del martirio.
Il portale centrale è affiancato da colonne corinzie che sorreggono un frontone mistilineo raccordato da volute. In posizione simmetrica, nel secondo ordine, all'interno di un arco a tutto sesto affiancato da colonne corinzie, è ospitata la statua dell'Immacolata Concezione. Il portale centrale dell'esonartece, attribuito a Giuseppe Ferrara, protagonista della diffusione dell'uso delle colonne tortili nei partiti centrali delle facciate dopo il 1693, è un altro capolavoro della perizia scultorea con cui è stata modellata la pietra. E' affiancato da colonne tortili su piedistallo e coronato da una trabeazione corinzia. E' uno splendido esempio di plastica barocca con accenti del decorativismo rococò, simile al portale dell'adiacente Chiesa di Santa Lucia alla Badia.
Tra i tanti capolavori conservati all'interno della Cattedrale, sono da ricordare la statua in marmo della Madonna della Neve, opera di Antonello Gagini, scampata al terribile terremoto del 1693 e conservata nell'omonima cappella di epoca normanna nella navata laterale sinistra, e i dipinti attribuiti ad Antonello da Messina raffiguranti San Marziano e San Zosimo, conservati nella Cappella del Santissimo Crocifisso.
Negli Archivi fotografici dell'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) di Roma, sono conservate diverse serie fotografiche che ritraggono la Cattedrale di Siracusa. In particolare, è conservata una serie di cartoline appartenenti al Fondo Fotografico Ferro Candilera, risalenti al primo Novecento, che ritraggono l'edificio prima della costruzione della scalinata d'accesso che anticipa la facciata. Rappresentano, quindi, una fonte documentaria preziosa per conoscere l'aspetto originario del prospetto, prima delle trasformazioni novecentesche. Vi è poi una serie di fotografie della Collezione Brogi e, infine, gli scatti realizzati da Fabrizio Buratta e Albino Stocchi per conto del Gabinetto Fotografico Nazionale nel 2005, che ritraggono i particolari degli apparati decorativi.
Archivi fotografici ICCD, Fondo Ferro Candilera
Fotografo non identificato, Siracusa - Cattedrale e Palazzo Arcivescovile, 1919, cartolina, FFC018748
Archivi fotografici ICCD, Fondo Ferro Candilera
Fotografo non identificato, Siracusa - La Cattedrale, 1905, cartolina, FFC011582
Archivi fotografici ICCD, Fondo Ferro Candilera
Fotografo non identificato, Siracusa - Cattedrale - Vestibolo, 1951-2000, cartolina, FFC018789
Archivi fotografici ICCD, Fondo Ferro Candilera
Fotografo non identificato, Siracusa - Cattedrale - Navata centrale, già cella del tempio greco ad Athena, 1951-2000, cartolina, FFC018792
Archivi fotografici ICCD, Fondo Ferro Candilera
Fotografo non identificato, Siracusa - Cattedrale, già tempio di Athena, ingresso all'opistodomo (V sec. a. C.), 1905-1920, cartolina, FFC011074
Archivi fotografici ICCD, Fondo Ferro Candilera
Fotografo non identificato, Siracusa - Cattedrale - Il Coro, 1951-2000, cartolina, FFC018790
Archivi fotografici ICCD, Fondo Ferro Candilera
Fotografo non identificato, Siracusa - Duomo - Cappella di S. Lucia - Simulacro d'argento, 1905, cartolina, FFC018740
Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Siracusa, Servizio per i Beni Architettonici (a cura di), Le città tardobarocche del Val di Noto nella World Heritage List dell’UNESCO, Palermo, 2016 (PDF)
Saggi introduttivi di M. Muti, G. Susan, C. Cresti, M. Giuffrè; Testi di S. Piazza; Fotografie di L. Rubino
Bibliografia in rete
Wikipedia, Duomo di Siracusa, 27/06/2021 (LINK)