Chiesa e Museo di Orsanmichele
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DESCRIZIONE
Importante complesso architettonico fiorentino del Trecento, Orsanmichele ha sede nel pieno centro cittadino. L’edificio, che presenta un pianterreno formato da una vasta loggia-mercato iniziata nel 1337 e terminata nel 1350, fu realizzato su commissione del Comune come luogo deputato alla vendita del grano in sostituzione della loggia costruita presumibilmente da Arnolfo di Cambio nel 1284 e distrutta da un incendio nel 1304. E’ incerta la paternità dell’architettura, per la quale sono stati proposti i nomi di Taddeo Gaddi, Andrea Orcagna, Andrea Pisano, Francesco Talenti, Neri di Fioravante, Benci di Cione e Simone Talenti. Nel 1352 Andrea di Cione ricevette l’incarico per la realizzazione del grandioso tabernacolo marmoreo destinato ad inglobare la tavola con la Madonna in trono col Bambino e angeli di Bernardo Daddi (1347). Nella seconda metà del Trecento venne tolto il mercato dal pianoterreno e la loggia, mediante la chiusura delle arcate con trifore gotiche arricchite da vetrate policrome, fu trasformata in oratorio intitolato a San Michele in Orto, da cui “Orsanmichele”, in ricordo dell’antico oratorio di origine longobarda lì situato. Intorno al 1410 Lorenzo Ghiberti realizzò i due portali attraverso i quali oggi si entra nella chiesa. L’interno mostra un impianto rettangolare diviso da pilastri quadrati in due navate con tre volte a crociera ciascuna. Dell’antica decorazione delle volte e dei pilastri dell’oratorio restano gli affreschi delle sei campate del soffitto iniziati dopo il 1389 e quasi terminati nel 1400, raffiguranti i personaggi delle tre epoche della storia biblica, e i santi protettori delle Arti nei pilastri. I piani alti, nei quali dal 1413 fu vietato di depositare le provviste di grano in quanto il peso dei cereali aveva prodotto dissesti statici, sono scanditi da bifore marmoree con le insegne del libero comune; la sommità è evidenziata da archetti impostati su mensole con protomi. All’inizio del Quattrocento il Comune impose alle Arti fiorentine (corporazioni professionali in origine dotate anche di potere politico) di sistemare le edicole marmoree esterne al pianterreno e di adornarle con le statue dei rispettivi santi patroni. Il progetto decorativo coinvolse i massimi artisti operanti a Firenze tra il XIV e il XVII secolo. Nel 1569 Cosimo I de’ Medici destinò i piani superiori di Orsanmichele ad archivio dei protocolli notarili, poi trasferito nel 1888 per ragioni di statica. Importanti lavori di restauro e consolidamento vengono condotti negli anni Sessanta del Novecento, mentre le statue esposte nell’edicole esterne sono state sostituite da copie e trasferite nel museo al primo piano, inaugurato nel 1996. Con la riforma del Ministero del 2014, il Museo di Orsanmichele risulta afferente al polo dei Musei dei Bargello assieme ad altri quattro musei (Museo delle Cappelle Medicee, Museo Nazionale del Bargello, Museo di Casa Martelli, Museo di Palazzo Davanzati)
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COMPLESSO DI APPARTENENZA
Complesso di Orsanmichele
dal catalogo
DOVE SI TROVA
indirizzo Via dell'Arte della Lana (FI), Toscana