San Pietro apostolo

statua ca 1410 - ca 1412

Statua a tutto tondo in marmo di Carrara, raffigurante San Pietro appoggiato su un basamento

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco di Carrara/ scultura
  • MISURE Altezza: 243 cm
  • ATTRIBUZIONI Bardi Donato Detto Donatello (attribuito): scultore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Nanni di Banco
    Nanni Di Bartolo
    Donatello, Seguace
    Michelozzo
    Ciuffagni Bernardo
    Donatello, Brunelleschi Filippo
    Maestro Del San Pietro Di Orsanmichele
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei del Bargello - Chiesa e Museo di Orsanmichele
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa e Museo di Orsanmichele
  • INDIRIZZO Via dell'Arte della Lana, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'Anonimo Magliabechiano ed il Billi (cfr. Frey R., 1892) hanno parlato per questa statua di collaborazione tra Brunelleschi e Donatello, mentre a partire dal Vasari è stata riferita al solo Donatello (cfr. Semper, Schmarsow, Reymond, Balcarres, Venturi, Bertaux). Successivamente una parte della critica si è distaccata da questa attribuzione (cfr. Pastor, Crotwell, Middeldorf, Becherucci, Lanyi, Chiappelli). La Medri Pecchioli, che ha riassunto la vicenda critica, è propensa a mantenere l'attribuzione a Donatello intorno al 1415-1420, confrontando il San Pietro con il San Giovanni Evangelista (conservato al Museo dell'Opera del Duomo di Firenze) ed al San Marco del tabernacolo dell'Arte dei Linaioli e Rigattieri ad Orsanmichele. Anche la datazione è stata discussa, in particolare il Kauffmann confronta il San Pietro con i 'profeti' del campanile e con le 'virtù' della fonte battesimale di Siena e data la statua al 1420 ca. Recentemente Santanicchia (in Bagliori dorati 2012, con bibliografia precedente) ha ripercorso la vicenda critica della statua con puntuali riferimenti alle varie ipotesi attributive avanzate nel corso del tempo da numerosi studiosi, alle quali corrispondono proposte cronologiche che oscillano tra il 1411 e il 1427. Santanicchia riporta all’attenzione il nome di Brunelleschi che, già suggerito dalle fonti, era poi stato ripreso da altri anche in rapporto con la possibile collaborazione con Donatello (Chiappelli 1925; Grassi 1958; Beck 1980 e Cavazzini 2005). Tale attribuzione è stata quindi riconsiderata in relazione ad un gruppo di terrecotte raffiguranti Madonne stilisticamente vicine al San Pietro dei Beccai e assegnate da Bellosi al Maestro del San Pietro di Orsanmichele, sotto la cui identità si nasconderebbe l’attività giovanile di Brunelleschi (Bellosi 1993; 1998; 2002). Il nome dello scultore peraltro era già stato menzionato in relazione alle tarsie marmoree del tabernacolo perfettamente scorciate entro una edicola di gusto ancora gotico. Bellosi a conforto della propria tesi evidenzia le affinità stilistiche e formali tra il San Pietro e il Profeta del Duomo di Pistoia e le analogie operative con il San Marco di Donatello nel quale, alla stessa maniera, il braccio viene liberato dal blocco di marmo traforando la materia. Tuttavia una certa disarmonia che caratterizza la statua, insieme al silenzio su di essa di Antonio Manetti, biografo di Brunelleschi, pongono all’attenzione problematiche ancora irrisolte (Bellosi 1998). Se una datazione verso il 1410-1412 risulta compatibile con l’attività giovanile di Brunelleschi, la mancanza nella resa finale dell’opera di un senso della forma e della proporzione che ci si aspetterebbe dallo scultore a queste date, contribuisce a mantenere piuttosto incerta la paternità del San Pietro (Santanicchia 2012). Galli (2022) sulla base delle fonti antiche (Antonio Manetti, 1494-1497; Francesco Albertini, 1510 e il Libro di Antonio Billi dei primi del Cinquecento) che attribuiscono l'opera a Donatello ribadisce con forza tale paternità. In particolare, nel Libro di Antonio Billi viene precisato che tanto la figura del San Pietro quanto quella del San Marco furono eseguite da Donatello, benché gli fossero state allogate insieme a Filippo Brunelleschi. Un recente documento datato al 1412 rivela una lite giudiziaria sorta tra i due artisti che al tempo lavoravano in società e mossa da ragioni di denaro. Secondo il Galli le statue di Orsanmichele costituivano la ragione del loro accordo, ma anche del contrasto che ne derivò. Lo studioso coglie nel San Pietro un primo tentativo, seppur un po' impacciato, di imprimere un senso di moto alla figura; l'obiettivo perseguito da Donatello troverà pieno compimento nella realistica rappresentazione di moto in divenire che caratterizza il di poco successivo San Marco
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900291915
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Chiesa e Museo di Orsanmichele
  • ENTE SCHEDATORE I Musei del Bargello - Chiesa e Museo di Orsanmichele
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2022
  • ISCRIZIONI sulla base - S. PETRUS AP - caratteri gotici - a solchi - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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