Madonne lignee romaniche in Basilicata

a cura di Sara Rutigliano, pubblicato il 15/02/2022

Sailko, Madonna col bambino in trono, Santa Lucia al casale, Armento (museo diocesano di tricarico), 19 December 2017 Wikimedia Commons, CC BY-SA 3.0, Per maggiori informazioni sulle licenze aperte consultare il sito: https://creativecommons.org/.
Sailko, Madonna col bambino in trono, Santa Lucia al casale, Armento (museo diocesano di tricarico), 19 December 2017

Nonostante il passare del tempo, in Basilicata, la devozione popolare verso alcune stupende Madonne lignee è fortemente radicata per la gente locale.

In particolare, tra le tante statue Lucane questo percorso si sofferma sul primo nucleo di Madonne composto da sette statue: la Madonna di Orsoleo, di Viggiano, di Banzi, di Rapolla, di Armento, di San Martino d'Agri e la Madonna del Sauro a Guardia Perticara.

La tipologia iconografica che ricorre in particolare a Viggiano, Orsoleo, e Guardia Perticara è quella della Madonna seduta in trono, “Dominatrice del mondo”, rappresentazione tipica della “Kyriotissa” o ”Nikopoia” bizantina. La Vergine, con la mano sinistra regge il Bambino seduto in asse sulle sue ginocchia che benedice con la mano destra. Entrambi incoronati, in origine probabilmente avevano sia lo scettro che il globo, attributi che in alcune di queste statue sono andati perduti.

Pierluigi Leone De Castris nel 2004 per la tipologia le avvicina sia alle più antiche sculture raffiguranti le “Sedes Sapientiae” francesi, tedesche e spagnole dell’XI e XII secolo, che alle prime Madonne lignee romaniche in Italia, umbre e abruzzesi. Sempre De Castris, inoltre, per lo stile espressivo, le avvicina per la prima volta allo stile romanico delle Vergini spagnole, in particolare catalane e aragonesi, eseguite tra il XII e il XIII secolo.  

Come le descrive De Castris queste splendide Madonne sono caratterizzate da tratti simili quali: “gli occhi grandi e sbarrati, i visi e lineamenti marcati e allungati, le pieghe delle vesti semplicemente incise, a onde, sulle gambe della Madonna, più complesse invece a canne schiacciate e aperte in basso in ventagli di simmetrie e altri giochi ornamentali, nelle vesti del bambino o nell'appoggio sui piedi, in basso, del manto della madre”.

Bibliografia

Venturoli Paolo (a cura di), Scultura lignea in Basilicata: dalla fine del XII alla prima metà del XVI secolo ; [Matera, Palazzo Lanfranchi, 1 luglio - 31 ottobre 2004], Torino, 2004

Bibliografia in rete

Wikipedia, 10/01/2022 (LINK)

Treccani, 10/01/2022 (LINK)