Bologna/ Chiesa del Corpus Domini/ Cappella della Madonna del (cappella 4a)/ Rosario dopo il restauro Riprese della cappella Fontana e della cantoria, nella Chiesa del Corpus Domini a Bologna, dopo il restauro postbellico (3 lastre)
negativo insieme,
post 1969/07/03 - ante 1973/12/27
Fototecnica Bolognese (ditta)
1945 post
Mazza, Giuseppe Maria (1653-1741)
1653-1741
L'insieme fotografico è costituito da 3 lastre alla gelatina di formato 18 x 24, tutte verticali. Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente. I fototipi presentano sul lato emulsione, una mascheratura in carta nera lungo tutto il perimetro. La matrice N_003642 presenta una rottura longitudinalmente
- OGGETTO negativo insieme
-
SOGGETTO
Ricostruzione postbellica - Guerra mondiale 1939-1945
Scultori italiani - Sec. 17.-18. - Mazza, Giuseppe Maria
Architettura religiosa - Chiese - Sec. 17
Edifici di culto - Chiese - Interni - Cappelle
Madonna del Rosario col bambino - Statue - Stucco - Sec. 17
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Chiesa del Corpus Domini - Cappella Fontana
-
MATERIA E TECNICA
VETRO
gelatina ai sali d'argento
-
CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO E STORICO ARTISTICO
-
ATTRIBUZIONI
Fototecnica Bolognese (ditta): fotografo principale
Mazza, Giuseppe Maria (1653-1741): scultore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Costruito fra il 1477 e il 1480 da Nicolò di Marchionne da Firenze e Francesco Fucci da Dozza, il Corpus Domini è uno dei santuari più cari alla devozione popolare. L'edificio è conosciuto anche con il nome di “Chiesa della Santa” in quanto in esso è conservato il corpo di Santa Caterina de' Vigri, fondatrice nel 1456 del primo convento di suore Clarisse a Bologna. Conservando la facciata rinascimentale, Giovan Giacomo Monti rimaneggiò l’edificio nella seconda metà del Seicento, in forma barocca. L’interno è a una navata, con cappelle affrescate da Marcantonio Franceschini e arricchito da sculture di Giuseppe Mazza. La chiesa deve però la sua notorietà all'esuberante portale in terracotta attribuito a Sperandio di Bartolomeo de' Savelli. Il santuario venne per la maggior parte distrutto dall’incursione aerea del 5 ottobre del 1943, che abbatté la facciata, il tetto, le volte della nave, alcune cappelle e la parte superiore dei muri di perimetro; inoltre distrusse e mutilò l’interna decorazione ad affresco e a stucco. I negativi in esame (N_003579, N_003595 e N_003642) corrispondono a tre inquadrature della quarta cappella sul lato settentrionale del santuario, di giuspatronato della famiglia Fontana, dopo il restauro postbellico. Nello specifico, l’immagine N_003579 è una veduta prospettica dell’altare mentre la fotografia N_003642 è una ripresa frontale della decorazione plastica in stucco raffigurante “Madonna del Rosario col bambino” di Giuseppe Maria Mazza. Il complesso scultoreo è formato da una nicchia che accoglie la statua della Madonna, circondata da tondi con i “Misteri del Rosario” e da due angeli ai suoi lati. Il palco della cantoria attribuito a Gian Giacomo Monti, in questa occasione è interamente rivestito da un tessuto. Il recupero in corso dell'archivio fotografico SABAP, offre l'interessante opportunità di osservare l'evoluzione degli edifici e dei beni tutelati e restaurati dalla Soprintendenza. Nel caso della Chiesa del Corpus Domini il restauro architettonico dell’edificio religioso iniziò già nel 1946: diversa sorte invece toccò alle decorazioni scultoree e pittoriche delle cappelle del santuario, i cui ripristini subirono diverse battute d’arresto. Dallo spoglio del faldone “BO M 91/ Ex Chiesa e Convento del Corpus Domini o della Santa”, conservato nell'Archivio storico della “Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara”, contenente gli atti, i carteggi e i progetti relativi alla chiesa bolognese, sono stati individuati due documenti riguardanti il restauro della cappella Fontana. Tra questi, il primo corrisponde ad una planimetria della Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia datata 8 gennaio 1959, in cui vengono evidenziate in rosso le parti del santuario oggetto di restauro (come il braccio destro del transetto), mentre il secondo documento riguarda un preventivo datato 3 luglio 1969, in cui viene conteggiato il completamento della ristrutturazione della balaustra della cantoria. Tenendo in considerazione quest’ultima fonte, si può definire che entrambe le lastre realizzate dalla ditta Fototecnica Bolognese (indicazione di responsabilità manoscritta sui pergamini), sono state eseguite nell’arco cronologico compreso tra il 3 luglio del 1969 e la fine del 1973 (data desunta da una relazione della Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia, redatta da Sergio Piconi, in cui viene precisato che i restauri furono ultimati il 27 dicembre di quell’anno)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641933
- NUMERO D'INVENTARIO N_003579; N_003595; N_003642
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0