BOLOGNA/ CHIESA DEL CORPUS DOMINI/ VEDUTA CAPPELLA 8a (dello Spirito Santo)/ DURANTE I LAVORI DI RESTAURO
negativo,
post 1951 - ante 1973/12/27
Anonimo (xx Terzo Quarto)
XX terzo quarto
Tadolini, Petronio (1727-1813)
1727-1813
La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Il negativo presenta sul lato emulsione, una mascheratura in carta nera lungo tutto il perimetro
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Profeti - Scultura - Stucco - Sec. 17
Ricostruzione postbellica - Guerra mondiale 1939-1945
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Chiesa del Corpus Domini - Cappella Aldrovandi Marescotti
Edifici di culto - Chiese - Interni - Cappelle
Scultori italiani - Sec. 17.-18. - Tadolini, Petronio
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MATERIA E TECNICA
VETRO
gelatina ai sali d'argento
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Anonimo (xx Terzo Quarto): fotografo principale
Tadolini, Petronio (1727-1813): scultore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Costruito fra il 1477 e il 1480 da Nicolò di Marchionne da Firenze e Francesco Fucci da Dozza, il Corpus Domini è uno dei santuari più cari alla devozione popolare. L'edificio è conosciuto anche con il nome di “Chiesa della Santa” in quanto in esso è conservato il corpo di Santa Caterina de' Vigri, fondatrice nel 1456 del primo convento di suore Clarisse a Bologna. Conservando la facciata rinascimentale, Giovan Giacomo Monti rimaneggiò l’edificio nella seconda metà del Seicento, in forma barocca. L’interno è a una navata, con cappelle affrescate da Marcantonio Franceschini e arricchito da sculture di Giuseppe Mazza. La chiesa deve però la sua notorietà all'esuberante portale in terracotta attribuito a Sperandio di Bartolomeo de' Savelli. Il santuario venne per la maggior parte distrutto dall’incursione aerea del 5 ottobre del 1943, che abbatté la facciata, il tetto, le volte della nave, alcune cappelle e la parte superiore dei muri di perimetro; inoltre distrusse e mutilò l’interna decorazione ad affresco e a stucco. Il negativo in esame mostra la vista frontale della cappella Aldrovandi Marescotti (detta anche Cappella dello Spirito Santo), durante i primi interventi di restauro. I segni inferti dalla guerra sono ancora molto evidenti in questa immagine che presenta il tabernacolo con le statue in stucco dei due profeti attribuite a Petronio Tadolini, realizzate nella seconda metà del Settecento. Queste sculture furono ampiamente rifatte durante le operazioni di restauro del santuario. Il recupero in corso dell'archivio fotografico SABAP, offre l'interessante opportunità di osservare l'evoluzione degli edifici e dei beni tutelati e restaurati dalla Soprintendenza. Nel caso della Chiesa del Corpus Domini pesantemente danneggiata dalle incursioni aeree della Seconda Guerra Mondiale, la fase che documenta i lavori in corso nella seconda cappella del lato meridionale è rappresentata dal negativo N_002523 del 1951 (NCT 0800641760), mentre la fase finale è visibile nel fototipo N_003106 (NCT 0800641899) che mostra la cappella completa del dipinto “Madonna Immacolata” di Marcantonio Franceschini. Dallo spoglio del faldone “BO M 91/ Ex Chiesa e Convento del Corpus Domini o della Santa”, conservato nell'Archivio storico della “Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara”, contenente gli atti, i carteggi e i progetti relativi alla chiesa bolognese, è stato individuato un preventivo datato 4 dicembre 1972, in cui si conteggia il lavoro di ricollocazione “della testa del Profeta di sinistra dell’altare nella Cappella VIII”. Tenendo conto delle informazioni a noi pervenute e dal confronto con i negativi sopra citati, si può definire che la matrice in disamina realizzata da autore ignoto, è stata eseguita nell’arco cronologico compreso tra il 1951 e la fine del 1973 (data desunta da una relazione della Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia, redatta da Sergio Piconi, in cui si precisa che i restauri furono ultimati il 27 dicembre di quell’anno)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641900
- NUMERO D'INVENTARIO N_003576
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
- ISCRIZIONI sul pergamino: recto - BOLOGNA/ CHIESA DEL CORPUS DOMINI/ VEDUTA CAPPELLA 8a (dello Spirito Santo)/ DURANTE I LAVORI DI RESTAURO/ G VI/ 95 -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0