BOLOGNA/ CHIESA DEL CORPUS DOMINI/ VEDUTA CAPPELLA 8a (dello Spirito Santo)/ DURANTE I LAVORI DI RESTAURO

negativo, post 1951 - ante 1973/12/27
Anonimo (xx Terzo Quarto)
XX terzo quarto

La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Il negativo presenta sul lato emulsione, una mascheratura in carta nera lungo tutto il perimetro

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Architettura - Chiese – Sec. 17
    Ricostruzione postbellica - Guerra mondiale 1939-1945
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Chiesa del Corpus Domini
    Architetti italiani - Sec. 17. - Monti, Giovan Giacomo
    Edifici di culto - Chiese - Interni - Cappelle
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Anonimo (xx Terzo Quarto): fotografo principale
    Monti, Gian Giacomo (1620-1692): architetto
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Costruito fra il 1477 e il 1480 da Nicolò di Marchionne da Firenze e Francesco Fucci da Dozza, il Corpus Domini è uno dei santuari più cari alla devozione popolare. L'edificio è conosciuto anche con il nome di “Chiesa della Santa” in quanto in esso è conservato il corpo di Santa Caterina de' Vigri, fondatrice nel 1456 del primo convento di suore Clarisse a Bologna. Conservando la facciata rinascimentale, Giovan Giacomo Monti rimaneggiò l’edificio nella seconda metà del Seicento, in forma barocca. L’interno è a una navata, con cappelle affrescate da Marcantonio Franceschini e arricchito da sculture di Giuseppe Mazza. La chiesa deve però la sua notorietà all'esuberante portale in terracotta attribuito a Sperandio di Bartolomeo de' Savelli. Il santuario venne per la maggior parte distrutto dall’incursione aerea del 5 ottobre del 1943, che abbatté la facciata, il tetto, le volte della nave, alcune cappelle e la parte superiore dei muri di perimetro; inoltre distrusse e mutilò l’interna decorazione ad affresco e a stucco. Il negativo in esame mostra l’ala sinistra della chiesa durante il recupero postbellico: in particolare procedendo dalla controfacciata verso l’altare, il fototipo rende visibili i lavori in corso nella cappella Monti e nella cappella Aldrovandi Marescotti. La prima cappella è di giuspatronato dell’architetto Gian Giacomo Monti, il medesimo che riedificò la chiesa nel XVII secolo e progettò l’architettura del tempietto di cui è patrono. L’immagine presenta inoltre la cappella Aldrovandi Marescotti (detta anche Cappella dello Spirito Santo) completa del dipinto “Madonna Immacolata” di Marcantonio Franceschini. Il recupero in corso dell'archivio fotografico SABAP, offre l'interessante opportunità di osservare l'evoluzione degli edifici e dei beni tutelati e restaurati dalla Soprintendenza. Nel caso della Chiesa del Corpus Domini pesantemente danneggiata dalle incursioni aeree della Seconda Guerra Mondiale, la fase che documenta i lavori in corso del lato meridionale è rappresentata dal negativo N_002523 del 1951 che ha codice univoco 0800641760. Dallo spoglio del faldone “BO M 91/ Ex Chiesa e Convento del Corpus Domini o della Santa”, conservato nell'Archivio storico della “Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara”, contenente gli atti, i carteggi e i progetti relativi alla chiesa bolognese, è stato individuato un appunto datato 19 giugno 1972, in cui si precisava che il lavoro del falegname per il quadro della Cappella dello Spirito Santo, venne sospeso in attesa di informazioni più certe sul dipinto di Franceschini. In considerazione a ciò e per confronto col fototipo N_002523, si può definire che la matrice in disamina realizzata da autore ignoto, è stata eseguita successivamente a questo scatto, pertanto si decide di collocarla nell’arco cronologico compreso tra il 1951 e la fine del 1973 (data desunta da una relazione della Soprintendenza ai Monumenti dell’Emilia, redatta da Sergio Piconi, in cui si precisa che i restauri furono ultimati il 27 dicembre di quell’anno)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641899
  • NUMERO D'INVENTARIO N_003106
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - BOLOGNA/ CHIESA DEL CORPUS DOMINI/ VEDUTA CAPPELLA 8a (dello Spirito Santo)/ DURANTE I LAVORI DI RESTAURO/ G V [cancellatura]/ 50 [cancellatura] -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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