Bologna/ Chiesa del Corpus Domini/ Particolare del capitello del/ portale lato sinistro
negativo,
1948/01/28 - 1948/01/28
Zagnoli, Alfonso (notizie 1908-1957)
notizie 1908-1957
Savelli, Sperandio (1425 Ca.–1495 Ca)
1425 ca.–1495 ca
La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Il negativo presenta sul lato emulsione, una scontornatura del capitello eseguita con vernice rossa. Sul fototipo sono visibili le impronte del portalastre
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Scultori italiani - Sec. 15. – Savelli, Sperandio
Italia - Emilia Romagna - Bologna - Chiesa del Corpus Domini
Danni di guerra - Guerra mondiale 1939-1945 - Opere d'arte restaurate
Elementi architettonici in terracotta – Capitelli – Fregi
Decorazione architettonica – Rilievi - Frammenti - Sec. 15
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MATERIA E TECNICA
VETRO
gelatina ai sali d'argento
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
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ATTRIBUZIONI
Zagnoli, Alfonso (notizie 1908-1957): fotografo principale
Savelli, Sperandio (1425 Ca.–1495 Ca): scultore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Costruito fra il 1477 e il 1480 da Nicolò di Marchionne da Firenze e Francesco Fucci da Dozza, il Corpus Domini è uno dei santuari più cari alla devozione popolare. L'edificio è conosciuto anche con il nome di “Chiesa della Santa” in quanto in esso è conservato il corpo di Santa Caterina de' Vigri, fondatrice nel 1456 del primo convento di suore Clarisse a Bologna. Conservando la facciata rinascimentale, Giovan Giacomo Monti rimaneggiò l’edificio nella seconda metà del Seicento, in forma barocca. L’interno è a una navata, con cappelle affrescate da Marcantonio Franceschini e arricchito da sculture di Giuseppe Mazza. La chiesa deve però la sua notorietà all'esuberante portale in terracotta attribuito a Sperandio di Bartolomeo de' Savelli. Il santuario venne per la maggior parte distrutto dall’incursione aerea del 5 ottobre del 1943, che abbatté la facciata, il tetto, le volte della nave, alcune cappelle e la parte superiore dei muri di perimetro; inoltre distrusse e mutilò l’interna decorazione ad affresco e a stucco. Alfredo Barbacci, all'epoca del secondo conflitto mondiale Soprintendente a Bologna, in “Monumenti di Bologna. Distruzioni e restauri” del 1977 scrive che “Nel crollo della pesantissima facciata, il portale si era frantumato in piccoli e piccolissimi pezzi, che dovemmo raccogliere nell’alto cumolo di macerie che aveva sbarrato la via e il portico della casa antistante. Con pazientissimo lavoro, durato sedici mesi, i frammenti vennero identificati, ordinati, quindi saldati fra loro con resina e con grappe di rame, ricomponendo le varie formelle in cui era originariamente diviso il portale; i pochi pezzi rifatti sono distinti dalla superficie scabra. Ricomponendo il portale si riportarono alla lunghezza originaria le due lesene che formano gli stipiti, rifacendo le strisce verticali che in epoca imprecisa vennero asportate per applicare una nuda porta di legno un po' più larga e alta di quella vecchia! E si rifece pure la striscia di architrave allo stesso scopo asportata”. La ricomposizione e reintegrazione venne affidata allo scultore Giovanni Vicini che, con una diligente opera di identificazione, ordinò e saldò i lacerti e le varie formelle. I due negativi in esame (N_001544 e N_001545) documentano i capitelli del portale di Savelli dopo l'intervento di restauro: l'immagine N_001544 è la ripresa del capitello sinistro, mentre N_001545 è la fotografia del capitello destro. Come desunto dall'iscrizione sui pergamini, le lastre sono state realizzate dal fotografo bolognese Alfonso Zagnoli (notizie 1908-1957) il 28 gennaio 1948. Per isolare i bassorilievi dal contest spaziale, in entrambe i fototipi è stata eseguita una mascheratura di scontorno, con vernice rossa sul lato emulsione. Le immagini sono pubblicate in Monumenti di Bologna: distruzioni e restauri (vedi BIB, p. 227)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641794
- NUMERO D'INVENTARIO N_001544
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI sul pergamino: recto - SOPRINTENDENZA AI MONUMENTI DELL'EMILIA/ BOLOGNA/ MOBILE C SCAF. V N. 57/ INVENT. N. 14379/ PROV. Bologna COMUNE Bologna/ LOCALITA' Bologna/ MONUMENTO Chiesa del Corpus Domini/ Particolare del capitello del/ portale lato sinistro/ FOTOGRAFO Zagnoli DATA 28.1.48/ OSSERVAZIONI -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0