Bologna - Via Foscherari/ Veduta generale dopo la/ demolizione del Palazzo Comi/ semidistrutto da eventi bellici

negativo, 1952 - 1952

La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Il negativo presenta una mascheratura realizzata con carta nera, lungo tutto il perimetro del lato emulsione. Sul fototipo sono visibili le impronte del portalastre

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Demolizione – Palazzi
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Via Foscherari
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (ditta): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Palazzo Francia Comi non compare in nessuna delle antiche guide di Bologna. La pratica “M/777 Palazzo Francia Comi”, nell'Archivio storico della “Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara”, può darci alcune informazioni relative alle vicende storiche dell'edificio dal 1944 al 1957. Il 21 maggio del 1949, la Soprintendenza di Bologna con il benestare del Ministero della Pubblica Istruzione, istituì dei vincoli per la “tutela dell'ambiente monumentale della zona di Via Foscherari in Bologna, in relazione all'intendimento del Dott. Tito Francia Comi di abbattere i resti degli immobili siti nella zona stessa, di sua proprietà, al fine di erigere al loro posto un nuovo fabbricato moderno”. Il 22 luglio 1952, la Direzione Generale per le Antichità e Belle Arti di Roma, comunica alla Soprintendenza bolognese che è stato segnalato al Ministero, l'abbattimento dell'edificio in via Foscherari 17 a Bologna, “il quale rivestirebbe interesse artistico”. In seguito a ciò, il Soprintendente Ettore Martini, invia una notifica al proprietario Francia Comi e all'ingegnere progettista Giorgio Pizzighini, nella quale definisce che “mentre in accordo con questa Soprintendenza si è provveduto a ricuperare camini e affreschi delle case ai n. 13-15, di recente si è demolita anche la casa distinta col n.17 senza preavviso e distruggendo quasi completamente l'antico portale in cotto di accesso alla casa stessa. Riservando al Ministero per la Pubblica Istruzione ogni facoltà di applicare quelle sanzioni e di determinare quei provvedimenti riparativi che gli sono consentiti dalla legge (…), si invita formalmente V.S. a provvedere perché i resti di detto antico arco, ancora in opera, siano conservati nel loro stato attuale, in attesa delle disposizioni che darà al riguardo il Ministero”. Il 2 settembre dello stesso anno, Pizzighini risponde alla presente, che “si sono impartite disposizioni perché i residui del portale della casa contraddistinta dal civ. n.17 della via Foscherari, non siano ulteriormente e per alcun motivo manomessi”. I due negativi in esame documentano l'esito dell'abbattimento dei palazzi Francia Comi in via Foscherari 15 e 17: il largo per l'edificazione del nuovo fabbricato (N_002575) e i resti del portale trecentesco in terracotta (N_002576). Come desunto dalle iscrizioni sui pergamini, i fototipi sono stati realizzati dallo studio fotografico bolognese A. Villani & Figli, nel 1952. Achille Villani (1870-1945) aprì nel 1914 a Bologna un atelier fotografico in via S. Stefano 24, all'interno della sua abitazione. In precedenza attorno al 1910, dopo aver intrapreso l'attività di decoratore e pittore, iniziò a collaborare con lo studio Camera di via Indipendenza, soprattutto con Giuseppe Camera figlio del fondatore Giovan Battista. Soltanto nel 1921 la sua ditta "A. Villani" venne registrata alla Camera di Commercio, iniziando così l'attività concorrenziale verso Felice Croci (1880-1934), nella riproduzione di opere d’arte e di architetture cittadine. Nel 1923 l'atelier fu spostato dall'abitazione privata di Achille allo stabile di via Piave 22 (oggi via Clavature). Qualche anno più tardi (1932) venne inoltre mutata la ragione sociale in A. Villani & Figli, dato che oltre al primogenito Vittorio (1905-1970), vi collaborava anche il secondo figlio Corrado. Lo studio si trasferì nuovamente nel 1935 in un locale più grande al civico 17 di via S. Stefano (nel complesso delle case Bovi-Beccadelli-Tacconi, restaurate qualche decennio prima da Alfonso Rubbiani), in quella che diverrà la sede definitiva. Dopo la morte del padre Achille, avvenuta il 6 aprile 1945, i tre figli Vittorio, Corrado e Aldo rifondarono nel novembre del 1949 in una società in nome collettivo la ditta A. Villani & Figli (poi dal 1953 mutata in S.r.L.). Vittorio ricoprì sempre il ruolo di addetto alla produzione fotografica, mentre i suoi fratelli si occuparono di curare l'amministrazione aziendale. Nel maggio del 1970, una settimana prima della morte di Vittorio, l'attività venne ceduta ad un gruppo di azionisti al cui vertice era il geometra Danilo Calzolari. Negli anni del boom economico l’azienda aveva visto infatti un consolidamento e un ampliamento dell’esercizio, con l’apertura di un laboratorio in Strada Maggiore 19 per lo sviluppo e la stampa delle immagini a colori (Villani ebbe l’esclusiva da Kodak per l’Emilia Romagna e la Toscana), oltre alla fondazione della Villani Decorazioni S.p.A. (ditta con una differente ragione sociale specializzata in gigantografie per arredamento)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641685
  • NUMERO D'INVENTARIO N_002575
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - SOPRINTENDENZA AI MONUMENTI DELL'EMILIA/ BOLOGNA/ MOBILE G SCAF. I N. 83/ INVENT. N. 15157/ PROV. Bologna COMUNE Bologna/ LOCALITA' Bologna - Via Foscherari/ MONUMENTO Veduta generale dopo la/ demolizione del Palazzo Comi/ semidistrutto da eventi bellici/ FOTOGRAFO Villani DATA 1952/ OSSERVAZIONI -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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