Bologna./ ex Chiesa/ all'angolo di Via Foscherari con/ Vicolo delle Scimmie
negativo,
1952 - 1952
A. Villani & Figli (ditta)
1932-1970
La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. Il negativo presenta una mascheratura sul lato emulsione realizzata con carta nera lungo il margine superiore. Sul fototipo sono visibili le impronte del portalastre
- OGGETTO negativo
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SOGGETTO
Italia - Emilia Romagna - Bologna – Chiesa dei Santi Cristoforo ed Erasmo dei Geremei
Architettura sacra - Chiese – Spazi esterni - Sec. 15
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MATERIA E TECNICA
VETRO
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CLASSIFICAZIONE
DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
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ATTRIBUZIONI
A. Villani & Figli (ditta): fotografo principale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
- INDIRIZZO Via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE All'angolo tra l'attuale via De' Foscherari, anticamente conosciuta come via del Ballatoio (molto probabilmente perché in prossimità degli spalti di difesa della prima cerchia muraria) e l'antico vicolo della Scimmia (oggi via Giovanni Massei), sorgeva questa piccola chiesa parrocchiale. Nel 1435, all'interno della stessa, furono sepolti Antonio Galeazzo Bentivoglio e Tommaso Zambeccari uccisi barbaramente dal Podestà Baldassarre da Offida. Annibale, figlio di Anton Galeazzo, ottenne in seguito, il permesso di collocare la salma del padre nel monumento marmoreo nell'abside di San Giacomo Maggiore a Bologna. Nel 1499, la Chiesa dei Santi Cristoforo ed Erasmo dei Geremei, fu restaurata e forse ricostruita dalla famiglia Calderini. Durante l'occupazione napoleonica, la chiesa fu soppressa, ridotta ad uso profano e successivamente trasformata in attività commerciale. Il negativo in esame mostra i pochi resti di questo luogo di culto, artchitettonicamente rimaneggiato nel corso dei secoli. Il prospetto verso via Dè Foscherari mostra un classico portale con lesene riquadrate e capitelli in cotto: sopra è collocato uno stemma con incorniciatura rettangolare e una iscrizione che ricorda l'ultimo rifacimento quattrocentesco apportato dai Calderini. Nel fianco verso l'ex vicolo della Scimmia, vi sono due ampie finestre, di cui solo per una è conservata quasi interamente la bella ghiera in terracotta. Come desunto dalle iscrizioni sul pergamino, il fototipo è stato realizzato dallo studio fotografico bolognese A. Villani & Figli, nel 1952. Achille Villani (1870-1945) aprì nel 1914 a Bologna un atelier fotografico in via S. Stefano 24, all'interno della sua abitazione. In precedenza attorno al 1910, dopo aver intrapreso l'attività di decoratore e pittore, iniziò a collaborare con lo studio Camera di via Indipendenza, soprattutto con Giuseppe Camera figlio del fondatore Giovan Battista. Soltanto nel 1921 la sua ditta "A. Villani" venne registrata alla Camera di Commercio, iniziando così l'attività concorrenziale verso Felice Croci (1880-1934), nella riproduzione di opere d’arte e di architetture cittadine. Nel 1923 l'atelier fu spostato dall'abitazione privata di Achille allo stabile di via Piave 22 (oggi via Clavature). Qualche anno più tardi (1932) venne inoltre mutata la ragione sociale in A. Villani & Figli, dato che oltre al primogenito Vittorio (1905-1970), vi collaborava anche il secondo figlio Corrado. Lo studio si trasferì nuovamente nel 1935 in un locale più grande al civico 17 di via S. Stefano (nel complesso delle case Bovi-Beccadelli-Tacconi, restaurate qualche decennio prima da Alfonso Rubbiani), in quella che diverrà la sede definitiva. Dopo la morte del padre Achille, avvenuta il 6 aprile 1945, i tre figli Vittorio, Corrado e Aldo rifondarono nel novembre del 1949 in una società in nome collettivo la ditta A. Villani & Figli (poi dal 1953 mutata in S.r.L.). Vittorio ricoprì sempre il ruolo di addetto alla produzione fotografica, mentre i suoi fratelli si occuparono di curare l'amministrazione aziendale. Nel maggio del 1970, una settimana prima della morte di Vittorio, l'attività venne ceduta ad un gruppo di azionisti al cui vertice era il geometra Danilo Calzolari. Negli anni del boom economico l’azienda aveva visto infatti un consolidamento e un ampliamento dell’esercizio, con l’apertura di un laboratorio in Strada Maggiore 19 per lo sviluppo e la stampa delle immagini a colori (Villani ebbe l’esclusiva da Kodak per l’Emilia Romagna e la Toscana), oltre alla fondazione della Villani Decorazioni S.p.A. (ditta con una differente ragione sociale specializzata in gigantografie per arredamento)
- TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641684
- NUMERO D'INVENTARIO N_002577
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI sul pergamino: recto - SOPRINTENDENZA AI MONUMENTI DELL'EMILIA/ BOLOGNA/ MOBILE G SCAF. I N. 85/ INVENT. N. 15159/ PROV. Bologna COMUNE Bologna/ LOCALITA' Bologna./ MONUMENTO ex Chiesa/ all'angolo di Via Foscherari con/ Vicolo delle Scimmie/ FOTOGRAFO Villani DATA 1952/ OSSERVAZIONI -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0