Bologna/ Indipendenza n 4 (Via)/ Palazzo dell'Albergo Baglioni/ Facciata ed interno distrutte dall'incursione/ aerea del 29 gennaio 1944

negativo, 1944/02/00 - 1944/02/00

La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola. All'interno del pergamino si conservava anche una vecchia schedina inventariale, sulla quale è riportata la data febbr.944, non indicata sulla busta pergamina. Sul fototipo sono visibili le impronte del portalastre

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Bombardamenti aerei - Danni di guerra - Guerra mondiale 1939-1945
    Architetti italiani - Sec. 17-18. - Torreggiani, Alfonso
    Italia - Emilia Romagna - Bologna – Grand Hotel Majestic, già Baglioni
    Architettura – Palazzi - Alberghi - Sec. 18
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (ditta): fotografo principale
    Torreggiani, Alfonso (1682-1784): architetto
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’imponente edificio del Seminario Arcivescovile fatto costruire appositamente davanti alla Cattedrale di San Pietro, fu realizzato su progetto dell’architetto Alfonso Torreggiani per desiderio del cardinale Prospero Lambertini, divenuto nel 1740 Papa Benedetto XIV. Nel 1912 l'industriale torinese Claudio Baglioni trasformò il palazzo in Grand Hotel Baglioni, e la nuova denominazione venne da subito riportata sul prospetto dell'edificio. La facciata dell'albergo corrispondente a sei assi di finestre, fu distrutta dall’incursione aerea del 29 gennaio 1944. Lo sventramento del palazzo venne in seguito reintegrato dalla società proprietaria. Le fotografie in esame (N_001134 e N_001135) sono state scattate dagli operatori dello studio bolognese A. Villani & Figli, nel febbraio del 1944. La ditta Villani durante il periodo bellico, si occupò di documentare per conto della Soprintendenza, sia i blindamenti al patrimonio artistico e sia i monumenti della città bombardati dalle incursioni aeree. L'immagine N_001135 è pubblicata in Delenda Bononia (vedi BIB, p. 238) e in Monumenti di Bologna: distruzioni e restauri (vedi BIB, p. 246). Achille Villani (1870-1945) aprì nel 1914 a Bologna un atelier fotografico in via S. Stefano 24, all'interno della sua abitazione. In precedenza attorno al 1910, dopo aver intrapreso l'attività di decoratore e pittore, iniziò a collaborare con lo studio Camera di via Indipendenza, soprattutto con Giuseppe Camera figlio del fondatore Giovan Battista. Soltanto nel 1921 la sua ditta "A. Villani" venne registrata alla Camera di Commercio, iniziando così l'attività concorrenziale verso Felice Croci (1880-1934), nella riproduzione di opere d’arte e di architetture cittadine. Nel 1923 l'atelier fu spostato dall'abitazione privata di Achille allo stabile di via Piave 22 (oggi via Clavature). Qualche anno più tardi (1932) venne inoltre mutata la ragione sociale in A. Villani & Figli, dato che oltre al primogenito Vittorio (1905-1970), vi collaborava anche il secondo figlio Corrado. Lo studio si trasferì nuovamente nel 1935 in un locale più grande al civico 17 di via S. Stefano (nel complesso delle case Bovi-Beccadelli-Tacconi, restaurate qualche decennio prima da Alfonso Rubbiani), in quella che diverrà la sede definitiva. Dopo la morte del padre Achille, avvenuta il 6 aprile 1945, i tre figli Vittorio, Corrado e Aldo rifondarono nel novembre del 1949 in una società in nome collettivo la ditta A. Villani & Figli (poi dal 1953 mutata in S.r.L.). Vittorio ricoprì sempre il ruolo di addetto alla produzione fotografica, mentre i suoi fratelli si occuparono di curare l'amministrazione aziendale. Nel maggio del 1970, una settimana prima della morte di Vittorio, l'attività venne ceduta ad un gruppo di azionisti al cui vertice era il geometra Danilo Calzolari. Negli anni del boom economico l’azienda aveva visto infatti un consolidamento e un ampliamento dell’esercizio, con l’apertura di un laboratorio in Strada Maggiore 19 per lo sviluppo e la stampa delle immagini a colori (Villani ebbe l’esclusiva da Kodak per l’Emilia Romagna e la Toscana), oltre alla fondazione della Villani Decorazioni S.p.A. (ditta con una differente ragione sociale specializzata in gigantografie per arredamento)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641661
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001135
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - R. SOPRAINTENDENZA/ ALL'ARTE MEDIOEVALE E MODERNA/ DELL'EMILIA E DELLA ROMAGNA/ scatola 7 – n 2/ MOBILE C SCAF. VII N. 164/ INVENT. N.13533/ LUOGO: Bologna/ MONUMENTO: Indipendenza n 4 (Via)/ STAMPE N. Palazzo dell'Albergo Baglioni/ Facciata ed interno distrutte dall'incursione/ OSSERVAZIONI aerea del 29 gennaio 1944/ f.to. Villani -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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