Palazzo Bonavia [cancellato] Scagl_ [a mano]/ N. 4 Lastre con vedute dell'esterno e dell'interno della/ distruzione dell'incursione aerea del 29 gennaio 1944

negativo servizio, 1944/02/00 - 1944/02/00

Le lastre erano originariamente contenute in una busta pergamina; tale custodia, completa di iscrizioni, si conserva separatamente in una scatola. Alla lastra N_001149 era allegata in fotocopia una schedina inventariale descrittiva dell'insieme, ora conservata all'interno del relativo pergamino. Visibili le tracce del portalastra agli angoli

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Architettura civile - Palazzi
    Bombardamenti aerei - Danni di guerra - Guerra mondiale 1939-1945
    Architetti italiani - Sec. 18.-19. - Tadolini, Francesco
    Italia - Emilia-Romagna - Bologna - Palazzo Scagliarini già Gnudi
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI A. Villani & Figli (1932-1970): fotografo principale
    Tadolini,francesco (1723-1805): architetto
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le lastre in esame documentano i danni causati dal bombardamento del 29 gennaio 1944 su Palazzo Gnudi-Scagliarini in via Riva Reno al civico 77. Il palazzo, costruito a cavallo del canale del Reno, è il risultato di un progetto di ampliamento voluto dall’allora proprietario Antonio Gnudi, dal 1781 tesoriere apostolico per la città di Bologna. L’opera viene affidata a Francesco Tadolini che dà completezza al prospetto di affaccio su Via Riva Reno nel 1788 (Matteucci 2002, p. 337). L’edificio segue, nelle scelte compositive, gli stilemi riscontrabili in numerosi palazzi dell’epoca con una distribuzione degli spazi su due cortili porticati interni, uno principale e uno di servizio, simmetrici l’uno all’altro e la comunicazione alle sale tramite un monumentale scalone di ingresso. L’incursione aerea del 29 gennaio fu quella di maggiore impatto sul patrimonio monumentale diffuso sul territorio cittadino, colpendo gravemente chiese e palazzi di notevole importanza. Secondo la lista stilata da Alfredo Barbacci, Soprintendente ai Monumenti dell’Emilia dal 1943 e principale promotore del recupero e della salvaguardia dei beni monumentali del territorio, l’unica menzione di edifici colpiti su via Riva Reno va a Palazzo Gnudi-Scagliarini (Barbacci 1977). Le foto di cui si sta trattando ci danno precisa contezza dei danni subiti dalla struttura così come ce li descrive il soprintendente: “l’incursione aerea […] abbatté sulla destra del corpo anteriore, prospettante in via Riva di Reno, un volume di fabbrica corrispondente a due assi di finestre al primo piano e tre assi al secondo. Notevoli le distruzioni all’interno e nei cortili e quasi distrutto il corpo retrostante, prospettante su via Santa Maria Maggiore” (Barbacci 1977, p. 72). Le scelte del fotografo mirano a restituire i volumi dello stabile prediligendo inquadrature prospettiche. La facciata viene ritratta di scorcio da due angolazioni differenti e opposte, una verso via Marconi (N_001146) e l’altra in direzione di via Galliera (N_001147). La ricognizione si concentra poi, seguendo le stesse modalità operative, sullo scalone principale (N_001148) e su uno dei due cortili che dà sul corpo di fabbrica prospiciente via Santa Maria Maggiore (N_001149), di cui possiamo scorgere gli ingenti crolli. Il servizio risale al febbraio 1944, come d’altra parte tutta la produzione Villani di ricognizione dei danni riportati dai beni monumentali a seguito dell’incursione avvenuta al gennaio dello stesso anno. Nello specifico riceviamo tale connotazione cronologica dalla schedina inventariale originariamente allegata alla lastra N_001146. Qui si fa riferimento a “N. 4 Lastre con vedute dell'esterno e dell'interno della distruzione dell'incursione aerea del 29 gennaio 1944” pur descrivendo, nella sezione dedicata a inventario e collocazione, altre 5 lastre certamente successive a tale data (per questo nucleo si fa rimando alla scheda NCT 0800641510). La Ditta Villani, già responsabile di un puntuale repertorio delle misure di protezione antiaerea in atto sui monumenti posti a tutela, ricevette ufficiale incarico dalla locale Soprintendenza ai Monumenti di documentare i danni riportati dal patrimonio a seguito degli attacchi nemici (Bersani 1995, p. 157). Il Fondo ex SBAP di cui si sta trattando conserva le negative di tale nucleo, molte delle quali troviamo a corredo del volume “Monumenti a Bologna. Distruzione e restauri” pubblicato da Barbacci nel 1977. La Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio custodisce due album con i positivi tratti da tali lastre e contrassegnate da timbro “A. Villani”, molto probabilmente concesse dalla Soprintendenza all’Istituto a fini di documentazione. Come risulta da ricerche d’archivio dovrà trascorrere diverso tempo prima che si dia inizio alla ricostruzione del palazzo, da collocarsi tra il luglio del 1957 e il luglio 1958, ad opera del Ricovero di Mendicità di Bologna, erede unico delle proprietà di Arturo Scagliarini, ultimo detentore del palazzo, deceduto nel 1943 (cfr. Archivio ex Soprintendenza BAP, Storico I, BO M 206, lettera del 30 luglio del 1958 e lettera 12 luglio 1957). A margine di tale trattazione segnaliamo il cartello che testimonia la presenza all’interno del palazzo del rifugio antiaereo numero 19, oltre che la targa che qualifica l’edificio come sede dell’ “Istituto Minerva di istruzione media maschile e femminile”. Di entrambi gli usi non abbiamo ricavato alcuna notizia bibliografica, così come appare curiosa la presenza del segnale con l’indicazione “sciarpe e fazzoletti” sulle pareti di uno dei due cortili visibile nella lastra N_001149
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641511
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001146-N_001149
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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