S. Petronio/ Cappella Baciocchi/ Fotomontaggio della vetrata/ dopo il restauro

negativo fotomontaggio, 1950/03/00 - 1950/03/00

La lastra presenta sui quattro lati mascheratura con nastro adesivo in carta gommata nera. In origine era contenuta all'interno di una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola

  • OGGETTO negativo fotomontaggio
  • SOGGETTO Architettura sacra - Chiese - Elementi architettonici - Finestre
    Italia – Emilia Romagna – Bologna – Basilica di San Petronio – Cappella Baciocchi
    Fotografia – Fotomontaggio
    Vetrai - Italia - Sec. 15. - Cabrini
    Restauratori italiani - Vetrai - sec. 20. - Campiani, Giorgio
    Arti applicate - Vetrate dipinte – sec. 15. – Restauri <1948-1950>
    Pittori italiani - Sec. 15.-16. - Antonio da Crevalcore
    Pittori italiani – Sec. 15.-16. – Costa, Lorenzo
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Zagnoli, Alfonso (notizie 1908-1957): fotografo principale
    Costa, Lorenzo (1460-1535): disegnatore
    Antonio Da Crevalcore (1443 Ante-1513 Ca):
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Ercole De' Roberti
    Ercole De' Roberti 1450 Ca/ 1496 Bibliografia Marchini 2003, Pp. 287-288
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La lastra in esame riproduce l’assemblaggio fotografico della vetrata della Cappella Baciocchi dopo il restauro del 1948. Da confronto, ci sentiamo di ipotizzare una derivazione dei fototipi componenti l’assemblaggio, dal servizio Zagnoli composto da 16 negativi (da N_001334 a N_001349) a documentazione della restituita integrità dei pannelli a restauro avvenuto. A suffragare tale ipotesi la mascheratura in opera sulle vetrate in sede di ripresa, in modo da isolare i singoli pannelli e la numerazione posta sulle lastre negative, possibile guida per la ricomposizione fotografica dei singoli componenti (cfr. scheda NCT 0800641461). I lavori di restauro delle vetrate Baciocchi vennero affidati a Giorgio Campiani, maestro vetrario presso la bolognese ditta Vitrars, probabilmente verso la fine del 1948 (risale al novembre 1948 la documentazione della fase antecedente al restauro) per essere condotti a termine nel marzo del 1950 (come da documentazione in esame) e vederne il ricollocamento nel luglio dello stesso anno, come desumiamo da una lettera manoscritta del 18 luglio 1950 inviata dall’allora Soprintendente ai Monumenti dell’Emilia Alfredo Barbacci al Ministero della Pubblica Istruzione (cfr. Archivio storico documentale ex SBAP BO - storico BO M 17). Nella missiva, il Soprintendente dà conto dei lavori eseguiti sulle vetrate della Cappella Dei Notai e Baciocchi. Riguardo alla vetrata Baciocchi così si esprime: “Il ripristino della vetrata Baciocchi ha richiesto la pulitura, la completa ritessitura in piombo, anche delle parti infrante, il montaggio a mastice e l’allacciatura in rame ai ferri di sostegno dei telai in ferro”. L’affidamento ad una ditta locale viene giustificato dallo stesso Barbacci da una minore difficoltà d’intervento dovuta ad un “meno disastroso stato di conservazione delle vetrate stesse e dall’assenza di ritocchi sulla superficie esterna”. Si allegano alla lettera due fotografie che potrebbero riferirsi alla documentazione dell’esito finale del restauro entrambe le vetrate, ma di cui non possediamo alcuna notazione. Ipotizziamo che una di queste riproduzioni fotografiche possa identificarsi con il fotomontaggio di cui si sta trattando. Nella missiva il disegno della vetrata viene riferito, come da tradizione, a Lorenzo Costa. Questa attribuzione rimane tuttora valida, ma non sembra reggere per i primi tre santi del registro superiore (da sinistra) e delle due rose minori con l’Annunciazione. Questi presentano marcate differenze di stile rispetto al resto della rappresentazione, tanto da far ipotizzare l’intervento di una seconda mano. Presentando puntuali confronti stilistici il Buitoni (Buitoni e Fanti 2016) ha recentemente proposto il nome di Antonio da Crevalcore con una datazione antecedente rispetto al più ampio intervento del Costa. Rimandiamo alle voci di bibliografia per ulteriori approfondimenti e per una aggiornata disamina sulle recenti vicende attributive
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641462
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001350
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA lettera (1)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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