Bologna - Via Santo Stefano - Casa Cavalli al n. 20 (già Tedeschi) Facciata con impalcature (Casa già Bianchini)

negativo servizio, ca 1933 - ca 1933

Servizio composto da 3 lastre negative originariamente contenute in pergamino; tali buste, con iscrizioni e annotazioni, si conservano separatamente. All'interno di due pergamini è stata rinvenuta una scheda inventariale dattiloscritta che riunisce l'intero gruppo di lastre sotto il titolo: "Bologna - Via Santo Stefano/ Casa Cavalli al n. 20 (già Tedeschi) Facciata con impalcature (Casa già Bianchini)"e si attribuiscono allo Studio Villani

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Architettura - Restauri - Cantieri edili - Ponteggi
    Italia - Emilia-Romagna - Bologna - Casa Bianchini
    Architettura residenziale - Case - Elementi architettonici - Facciate - Finestre - Portici
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Achille Villani (1914-1945): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Alcuni carteggi conservati presso l'Archivio Storico SABAP di Bologna (STORICO I BO M 395) evidenziano l'intenzione da parte dei proprietari dell'edificio di "completare il portico e sistemare i prospetti". La lettera dell'ing. Carlo Ballarini al sovrintendente Luigi Corsini è datata 16 febbraio 1933: essendo il fabbricato compreso tra gli edifici monumentali si sottopone il progetto agli organi competenti. Casa Cavalli, già Bianchini, confina con Palazzo Isolani e affaccia su Piazza Santo Stefano, in prossimità della Basilica. Il solo documento storico di riferimento per un'adeguata ricostruzione del prospetto risulta essere un'incisione di Pio Panfili in cui il fronte è arricchito con dettagli ornamentali di fantasia, come cornici marcapiano e bifore in terracotta. E' il marchese Cavazza, presidente del Comitato per Bologna Storica e Artistica che suggerisce di compiere saggi ed accertamenti per individuare tracce costruttive pregresse (giugno 1933). Un'accurata relazione era stata prodotta già nell'aprile dello stasso anno dall'architetto Corrado Capezzuoli, in organico alla soprintendenza, che descrive come gli interventi di consolidamento e di suddivisione dell'unico piano in due (sec XIX) hanno comportato l'eliminazione della ghiera degli archi del portico e le terrecotte delle finestre bifore del primo piano. Il progetto prevedeva l'allargamento del prospetto con l'inserimento di una terza arcata di portico (così come si presenta oggi l'edificio), il recupero delle finestre ad arco a tutto sesto e il mantenimento del cornicione superiore. Si confrontino queste immagini, in cui è evidente l'intervento di restauro in atto, con la lastra N_002094 (prima dei lavori) e N_002462 col nuovo assetto della facciata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641278
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_002006 a N_002008
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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