Basilica di S. Petronio - opere di blindamento per la protezione antiaerea del patrimonio storico artistico

negativo servizio, ca 1941/04/00 - ca 1941/06/00

Le lastre erano originariamente contenute in una busta pergamina, conservata ora separatamente in una scatola. Sono visibili i segni portalastra agli angoli

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Italia - Emilia Romagna - Bologna - Basilica di San Petronio - Cappella Bolognini
    Opere d'arte - Difesa antiaerea - Guerra Mondiale 1939-1945
    Italia - Emilia Romagna - Bologna - Basilica di San Petronio - Cappella dei Dieci di Balìa
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO, DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO, FOTOGRAFIA DI GUERRA
  • ATTRIBUZIONI Achille Villani (1914-1945): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il servizio in esame documenta i blindamenti messi in opera per la protezione di alcuni degli affreschi, giudicati di notevole interesse storico-artistico, presenti all’interno della Basilica di San Petronio. Alla vigilia dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale il Ministero dell’Educazione Nazionale approntò le linee guida per l’allestimento delle protezioni delle opere d’arte mobili e immobili da sottoporre alle Soprintendenze ai Monumenti, alle Gallerie e all’Antichità al fine di predisporre un piano di Protezione Anti Aerea. I progetti stilati dalla Soprintendenza ai Monumenti di Bologna, completi dei rilievi grafici e di un’accurata documentazione fotografica, vennero approvati dal Ministero dell’Educazione Nazionale il 30 gennaio 1939. L’ordine di attuazione, partito il 5 giugno e giunto a Bologna il giorno successivo, segnò l’avvio del frenetico lavoro di messa in sicurezza (Garzillo e Monari 1995, p. 80). Malgrado ciò l’opera di salvaguardia richiese anni per essere portata a termine. Dalle relazioni di Soprintendenza risulta che l’opera di blindatura di alcuni beni, tra cui anche le petroniane cappelle Bolognini e dei Dieci di Balìa, proseguì tra l’aprile e il giugno del 1941 (Garzillo e Monari 1995, p. 84). Questo risulta un dato importante per poter collocare temporalmente le riprese in esame, di cui non possediamo altra notazione cronologica. I negativi restituiscono molto bene la complessità di queste strutture di protezione. In particolare la documentazione relativa alla cappella Bolognini, con riprese da diverse angolazioni ci permette di avere una visione piuttosto dettagliata. La Ditta Villani, probabilmente su incarico della locale Soprintendenza ai Monumenti, realizzò un’accurata documentazione dei sistemi di protezione posti in opera su alcuni dei maggiori monumenti cittadini, fornendo un interessante corpus fotografico sul tema. Le inquadrature sono raramente frontali, generalmente il soggetto viene preso di tre quarti al fine di restituire la tridimensionalità del manufatto e la sua articolazione attorno al monumento di cui si rende provvisorio involucro. Nello specifico della nostra trattazione, i negativi ritraggono blindamenti a protezione degli affreschi di Giovanni da Modena che interessano le pareti della cappella Bolognini oltre che dell’eponimo Polittico. Per gli affreschi si adottò un “sistema di ponti di legname, davanti alle pareti dei fianchi, collegati fra loro con sbadacchiature che li rendono concatenati e solidali, data la notevole altezza, mediante sostegni orizzontali ed altri obliqui” (Monari 1995, p. 92). Il fototipo N_001653, con ripresa d’insieme e punto di ripresa ortogonale esterna alla cappella Bolognini, restituisce chiaramente il fitto intreccio di assi a sostegno dei tavolati a copertura delle pareti laterali. Una inquadratura più ravvicinata (fototipo N_001904) documenta, in maniera maggiormente dettagliata, l’articolazione del blindamento sulla parete. Il punto di ripresa è ravvicinato, ci troviamo all’interno della cappella sul lato sinistro, tanto che l’inquadratura esclude la parte apicale della struttura. Possiamo chiaramente individuare lo strato di populit esterno che copre tutta l’ampiezza della parete, posto dagli affreschi ad una distanza pari a quella determinata dagli stalli lignei che circondano in basso tutto il perimetro della cappella e da cui si innalzano le impalcature. Dai progetti pubblicati da Paola Monari (1995, p. 92) sappiamo che i tavolati di populit, uno visibile esternamente e l’altro posto all’interno, contenevano uno spessore di circa 30 cm di sabbia e si trovavano ad una distanza di circa 70 cm dalla parete affrescata. Si inserisce in questo complesso sistema di sostegni anche l’opera di protezione approntata per il Polittico Bolognini, documentata in dettaglio dal negativo N_001902. La ripresa di tre quarti ci permette di intuire lo spessore delle protezioni ed il rivestimento esterno in populit. Internamente sappiamo che il polittico era “protetto da un doppio strato di sacchi di sabbia sostenuti da scaffalature di legname. Una cassa di lastre di populit difende a contatto il polittico” (Monari 1995, p. 92). Fa parte di questo insieme anche la documentazione del blindamento degli affreschi di Giovanni da Modena nella cappella dei Dieci di Balìa (N_001903). Il sistema non è molto dissimile da quello adottato per le pareti affrescate della cappella Bolognini e non dissimile è anche il punto di ripresa adottato dal fotografo. Ci troviamo internamente alla cappella e in tralice. In questo caso l’altezza contenuta della protezione ci permette una visione globale del manufatto. Anche in questa occasione impalcature in legname sostengono un doppio strato di populit contenente circa 15-20 cm di sabbia. Nell’intercapedine tra il piano interno di contenimento e la parete affrescata è posto uno strato di lana di vetro a scongiurare i pericoli di incendio (Monari 1995, p. 93)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800641474
  • NUMERO D'INVENTARIO N_001653; N_001902-N_001904
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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