Modena/ R. Galleria Estense/ Scuola tedesca, metà del Sec. XV/ Tavoletta con la Natività, la Visitazione/ e due Sante (dopo il restauro)
Riprese della tavola di Ios Amman von Ravensburg dopo il restauro (4 lastre)

negativo servizio, 1938 - 1938
Podio (notizie 1920 Ca. – 1975 Ca)
notizie 1920 ca. – 1975 ca

Il servizio fotografico è costituito da 4 lastre alla gelatina di formato 13 x 18, 1 orizzontale (N_000508) e 3 verticali (da N_000509 a N_000511). Il fototipo N_000511 presenta un vetro imperfetto. Tutti i negativi erano originariamente contenuti nella loro busta pergamina; tali custodie si conservano separatamente in una scatola

  • OGGETTO negativo servizio
  • SOGGETTO Italia - Emilia Romagna - Modena – Galleria Estense
    Pittori tedeschi - Sec. 15. – Ios Amman von Ravensburg
    Annunciazione, Santa Margherita, Visitazione, Santa Dorotea – Dipinti su tavola – Sec. 15
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
  • ATTRIBUZIONI Podio (notizie 1920 Ca. – 1975 Ca): fotografo principale
    Ios Amman Von Ravensburg (notizie 1451): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Provenienti dall’eredità del marchese Obizzi del Catajo, secondo Rodolfo Pallucchini i quattro pannelli appartenevano in origine a due tavole distinte dipinte su entrambi i lati: la prima raffigurante sul recto l’Annunciazione e sul verso Santa Margherita, la seconda rispettivamente la Visitazione e Santa Dorotea. Tagliate longitudinalmente nel 1938, avrebbero poi dato origine alle quattro tavole dell’Estense. La sigla P E posta sul retro delle tavole (vedi lastra N_000511) e sulla base del cavalletto (vedi lastra N_000508), potrebbe essere l’anagramma della Pinacoteca Estense. Il servizio fotografico in esame è stato realizzato dal restauratore Podio (Decio o Enrico) dopo il 1938, anno in cui vennero tagliate longitudinalmente le tavole di Ios Amman von Ravensburg. Quella dei Podio fu un’importante famiglia di restauratori di dipinti che nel corso del Novecento operò, per tre generazioni, nelle principali città italiane. L’attività fu avviata a Roma nella seconda metà dell’Ottocento da Publio Podio. Il mestiere venne appreso dai figli Decio, Luigi ed Enrico che aprirono laboratori di restauro in diverse città. L’attività di Decio a Bologna risale alla fine degli anni Venti; in precedenza aveva lavorato come restauratore a Venezia insieme al fratello Enrico Podio. Nel 1975 Decio con il figlio Benito (Venezia 1925 – Grizzana Morandi 1993) si trasferì nel laboratorio bolognese in Palazzo Fantuzzi, in via S. Vitale 23, dove iniziò la collaborazione con Manuela Mattioli, incaricata di occuparsi dell’integrazione pittorica dei dipinti. Decio e Benito Podio, si occuparono prevalentemente del restauro di dipinti su tela e su tavola eseguendo parchettature, foderature ed intelaiature tecnicamente ineccepibili, realizzate secondo le norme di una tradizione artigiana che si affidava ancora all’occhio clinico e all’esperienza, lontana dalle moderne tecniche diagnostiche e d’intervento. L’alta qualità dei loro interventi emerge anche dalle parole di Alessandro Conti, che nel suo “Manuale di restauro” rileva che “la nostra immagine del quadro foderato si è formata sui lavori di restauratori di indiscussa bravura come (...) Decio e Benito Podio di Bologna” (ed. 2004, p. 158). Tra gli interventi “importanti” si ricorda la foderatura eseguita nel 1956 da Decio Podio sulla Madonna dei Pellegrini di Caravaggio; le indagini condotte sull’opera nel corso del recente restauro hanno giudicato ancora soddisfacenti le condizioni del supporto. Consuetudine che accompagna la pratica di restauro è la documentazione fotografica sull’opera, per mantenere memoria dello stato conservativo precedente, per individuare criticità o peculiarità e per rilevare il tipo di intervento eseguito. Anche i Podio si rivolgono, a Roma come a Bologna, a studi fotografici specializzati in riprese di opere d’arte e lasciano sedimentare nel corso del tempo un archivio personale che procede di pari passo con la loro attività professionale. In molti casi però, preferiscono eseguire personalmente le riprese delle opere restaurate lasciando ai laboratori fotografici solo le incombenze di sviluppo e stampa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634057
  • NUMERO D'INVENTARIO da N_000508 a N_000511
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul pergamino della lastra inv. N_000508: recto - R. SOPRINTENDENZA/ ALL'ARTE MEDIOEVALE E MODERNA/ DELL'EMILIA E DELLA ROMAGNA/ MOBILE B SCAF. VI N. 66/ INVENT. N. 9122/ LUOGO: Modena/ MONUMENTO R. Galleria Estense/ Scuola tedesca, metà del Sec. XV/ Tavoletta con la Natività, la Visitazione/ e due Sante (dopo il restauro)/ STAMPE N./ FOTOGRAFO Podio/ OSSERVAZIONI -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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