Bologna Imola/ Rocca di Caterina Sforza-/ Riario

negativo, 1941/01/02 - 1941/01/02

Sul fototipo sono visibili le impronte del portalastre. Il negativo presenta una mascheratura sul lato inferiore e sul lato sinistro. La lastra era originariamente contenuta in una busta pergamina; tale custodia si conserva separatamente in una scatola

  • OGGETTO negativo
  • SOGGETTO Italia - Emilia Romagna – Imola – Rocca di Caterina Sforza-Riario
    Architettura - Carceri - Sec. 15
    Architettura - Fortificazioni - Castelli - Sec. 15
  • MATERIA E TECNICA VETRO
    gelatina ai sali d'argento
  • CLASSIFICAZIONE DOCUMENTAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO
  • ATTRIBUZIONI Stanzani (notizie 1939): fotografo principale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bologna, Modena e Reggio Emilia
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Dall'Armi Marescalchi
  • INDIRIZZO via IV Novembre, 5, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La Rocca Sforzesca è un castello di età medievale che sorge nel centro della città di Imola e costituisce un esempio di architettura fortificata tra Medioevo e Rinascimento. I lavori per la costruzione della Rocca cominciarono probabilmente nel 1332 ma fu solo nel XV secolo che il castello venne adeguato ai nuovi sistemi di difesa, sotto la guida di Gian Galeazzo Sforza. Fu in questo periodo che la rocca assunse la struttura attuale, caratterizzata dai quattro torrioni perimetrali e dal mastio, abbassato di alcuni metri, per poter resistere meglio ai colpi delle armi da fuoco. Oltre agli scopi difensivi, sino al 1958 le mura servirono anche come prigione. La lastra in esame realizzata da Stanzani nel 1941, riproduce una stampa positiva all’albumina appartenente all’album “Rocche e Rocce” del fotografo bolognese Alessandro Cassarini. L’immagine si trova a pagina 15: manoscritto ad inchiostro sul supporto secondario è incluso il titolo “Imola - Rocca di Caterina Sforza-Riario”. Nella pubblicazione “Fotografia & fotografi a Bologna. 1839-1900” a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, viene specificato che nel 1894, Cassarini “donò all’Ufficio regionale per la conservazione dei monumenti dell’Emilia cento fotografie di castelli e avanzi monumentali della regione emiliana” che indussero il Ministro della Pubblica Istruzione a dichiarare i castelli parmensi di Torrechiara e Roccabianca, monumenti nazionali. Trattasi certamente dell’album menzionato, pertanto si può ipotizzare che la ripresa della Rocca di Imola sia stata realizzata da Alessandro Cassarini prima del 1894. Alessandro Cassarini “alpinista, fotografo e filantropo” si dedicò alla pratica della fotografia quando entrò a far parte della sezione bolognese del Club Alpino Italiano e in tale cerchia amatoriale ne maturò il linguaggio grazie al confronto con le esperienze di Alfonso Rubbiani, di Raimondo Ambrosini, Alberto E. Gallet ed Alessandro Roffeni Tiraferri. In occasione dell’Esposizione Italiana del 1888 che si tenne a Bologna, la sezione locale del C.A.I. offrì agli ammessi, una “Guida-Itinerario dell’Appennino dal Cimone al Catria”, arricchita da numerose fototipie tratte dalle fotografie di Cassarini, di Pietro Poppi e del maggiore Gallet. Tra le manifestazioni dell’Esposizione, si annovera una mostra nazionale alpina dove furono esposte le fotografie di Cassarini, che gli valsero una medaglia d’argento con la quale fregiò i cartoncini delle proprie fotografie. Da quel momento Cassarini si dedicò ad illustrare le montagne dell’Appennino e le cime dolomitiche. Fra il 1885 e il 1890, il fotografo bolognese riprese con puntigliosa precisione, oltre 100 castelli in Emilia Romagna ed altri nel Montefeltro e in Toscana. Il risultato del suo lavoro, un vero e proprio censimento fotografico (forse il primo in Italia e che nelle intenzioni del fotografo avrebbe dovuto estendersi a tutto il Paese), fu diffuso da Corrado Ricci negli Uffici Regionali, nelle biblioteche locali e nei centri culturali. Nel 1893, Raffaele Faccioli acquistò da Cassarini due album: il primo in cui sono raccolte le fotografie dei castelli della Romagna e delle province di Ferrara, Bologna, Modena e Reggio Emilia, il secondo invece, è dedicato alla provincia di Parma. Tra il 1891 ed il 1894, Cassarini vinse diversi premi e ricevette numerose medaglie d’oro e onorificenze, mentre nel 1895 gli fu conferita dal Ministro della Pubblica Istruzione, la nomina di Cavaliere della Corona d’Italia. Alla fine del XIX secolo, Cassarini si occupò di fotografia d’attualità, sia in ambito bolognese e sia all’estero. Nel 1919, depositò parte della propria attrezzatura presso lo studio di Giovanni Castelli. Alessandro Cassarini muore nel 1929, all’età di ottantadue anni. Come indicato sul pergamino della lastra, l’autore del negativo in oggetto è Stanzani. Si presume trattasi di Arrigo Stanzani, in quanto architetto che venne ricordato da Alfredo Barbacci (1896 -1989) soprintendente dal 1943 al 1952 a Bologna (in seguito tra il 1960 ed il 1963), come progettista nella stessa Soprintendenza ai Monumenti, durante il difficile periodo del dopoguerra. Così Barbacci lo menziona, in una nota conclusiva del saggio "La Basilica di San Francesco in Bologna e le sue secolari vicende" (vedi BIB), citandolo accanto alle altre figure che operarono al suo fianco per la ricostruzione del complesso francescano: “Assieme ai benemeriti funzionari dei LL. PP. [lavori pubblici], debbo ricordare con gratitudine quelli della Soprintendenza, che mi coadiuvarono. In primo luogo l’ing. Vittore Amaldi […], e così l’architetto Arrigo Stanzani e il professore Athos Corticelli che tracciarono i disegni occorrenti”
  • TIPOLOGIA SCHEDA Fotografia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800634008
  • NUMERO D'INVENTARIO N_000707
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI sul pergamino: recto - R. SOPRINTENDENZA/ AI MONUMENTI DELL'EMILIA/ BOLOGNA/ MOBILE B SCAF. V N. 100/ INVENT. N./ PROV. Bologna COMUNE IMOLA/ LOCALITA'/ MONUMENTO Rocca di Caterina Sforza -/ Riario/ FOTOGRAFO Stanzani DATA II.I.1941.XIX/ OSSERVAZIONI Riproduzione dall'album di/ A. Cassarini -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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