altare, opera isolata - ambito Italia meridionale (metà sec. XVIII)

altare, 1747 - 1747

L'altare è delimitato da una coppia di possenti volute, due delle quali affiancano il paliotto, decorato con un elegante motivo vegetale, che si apre al centro, lasciando il posto ad una decorazione che pare una stella. Esso è composto, inoltre, da una pedana a due gradoni, al cui centro è collocato un tabernacolo dalla struttura possente: due ampie lesene affiancano lo sportello del tabernacolo, mentre una pseudo cupoletta, terminate con tre teste d'angelo dorate, lo delimitano in alto. L'alzata è, in realtà, una struttura in stucco, che circonda la tela dell'Ultima Cena. Si tratta di una doppia cornice, di colore verde, blu e marrone, con effetti che imitano il marmo, dorata ai bordi. In corrispondenza dell'altare, l'alzata si apre con due volute simmetriche, su cui sono appoggiati altrettanti angeli. Questi sono fra loro del tutto simili: hanno, infatti, capelli biondi, le mani incrociate sul petto, ed indossano una veste grigia, leggermente mossa. In alto, la mostra d'altare termina con una cimasa non molto aggettante, costituita da un ampio mascherone, entro cui è collocata una lunga iscrizione, affiancata da due angeli che sembrano reggerla con le mani

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA stucco/ pittura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Meridionale
  • LOCALIZZAZIONE Oppido Lucano (PZ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Giannone c'informa che, nel 1747, in sostituzione delle quattro Cappelle del Coro, fu eretta un'unica Cappella, detta per questo motivo Cappellone, dedicata al Santissimo Sacramento (Giannone, 1978, p. 160). A dire il vero, a destra dell'altare maggiore, già nel 1544, vi era una cappella dedicata al SS.mo Sacramento, che Mons. Saraceno, nella sua Visita Pastorale, affidò ai confratelli del Corpo di Cristo (Giganti, Antiche Civiltà Lucane, 1975, p. 264). Successivamente, Mons. Lanfreschi, dopo la Visita Pastorale del 1744, ordinò che si provvedesse alla stuccatura del Cappellone, con l'obbligo d'informare il vescovo sulle persone scelte per questo compito, trasmettendogli anche il disegno del progetto da realizzare (Greco, 1998, p. 222). Dall'iscrizione presente al di sopra della tela dell'Ultima Cena, iscrizione trascritta e tradotta da Greco (Greco, 1998, p. 190), apprendiamo che i lavori di ammodernamento di questo spazio furono realizzati col consenso dell'Arcivescovo Francesco Lanfreschi, col permesso dell'Arciprete D. Pietro Caronna e del Cantore Giuseppe Lancellotti, e voluti dal procuratore D. Giuseppe Nicolò, che utilizzo all'uopo le rendite della stessa cappella. L'erezione dell'altare è menzionata esplicitamente nell'iscrizione (Greco, 1998, p. 190). A proposito del Cappellone, Greco parla, a mio avviso giustamente, di "barocco contenuto" (Greco, 1998, p. 190). D'altra parte, nel Settecento vengono adottati stilemi propri dell'arte barocca, essendo preferite forme più sobrie e meno elaborate, soprattutto in ambito locale. Anche l'analisi stilistica induce a credere che siano attivi nel Cappellone maestranze locali, essendo preferita per la tipologia dell'altare un modello particolarmente attestato in Basilicata; confermano quest'ipotesi la qualità dell'opera e la fattura artigianale degli angeli
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700166970
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
  • ISCRIZIONI cimasa, entro un mascherone - D.O.M./ CAPPELLAM ISTAM AUGUSTISSIMO/ SACRAMENTO DICATAM ILL.MO ET REV.MO/ FRANCISCO LANFRESCHI ARCHIPISCOPO ACHERUNTINO ET MATERANO/ PERMITTENTE AC D. PIETRO CARONNA ARCHIPREBYTERO/ET D. JOSEPHO LANCELLOTTI CANTORE ANNUENTIBUS/ D JOSEPH NICOLò PROCURATOR EIUSDEM CAPPELLAE/ SUMPTIBUS ORNAMENTIS OMNIBUS/ PERFICI ED ALTARE IN EA ERIGI CURAVIT/ ANNO SALUTIS/ MDCCXLVII/ 1747 - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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