incoronazione di Maria Vergine
Il dipinto è scandito in due registri. In alto Maria Vergine, con espressione dolcemente austera e con lo sguardo verso il basso, è incoronata dalla Trinità. Cristo è raffigurato avvolto da panneggi rossi, mentre con ambo le mani pone la corona sul capo della Vergine, assisa tra le nuvole e circondata da un coro di angeli e cherubini. Dio Padre ha le sembianze di un vecchio dalla barba fluente, iscritto in un nimbo triangolare, che benedice con la mano destra e con la sinistra sorregge il globo terrestre. La colomba dello Spirito Santo scende dall'alto ad illuminare l'Incoronazione. Nel registro inferiore, sei figure di Santi prendono parte alla scena, tra i quali sono facilmente riconoscibili: al centro San Lorenzo (con la graticola e la palma del martirio), a sinistra in ginocchio San Francesco d'Assisi, a destra in piedi Sant'Antonio da Padova
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Larghezza: 140
- AMBITO CULTURALE Ambito Italia Meridionale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa dei Cappuccini
- INDIRIZZO Via Cappuccini 27, Matera (MT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La chiesa dei Cappuccini fu fondata nel 1563 e nonostante un primo restauro nel 1678, ad opera dell'arcivescovo Del Ryos, agli inizi del XVIII sec. stava per crollare (Gattini G., 1970, p.195). Gli interventi di ricostruzione iniziarono presumibilmente nel 1735 (data riportata sulla lapide di suor Chiara Malvinni Malvezzi), ma furono completati solo grazie ai finanziamenti dell'arciprete Leonardo La Greca che, a partire dal 1740 (Copeti A., 1982, p.276), fece fare anche l'icona dell'altare maggiore. I lavori sicuramente si conclusero entro la morte dell'arciprete (avvenuta nel 1747, vedi registro defunti 1747-1785), che fu portato in processione nella chiesa per esservi sepolto. La tela ripropone il tema della Incoronazione della Vergine da parte della Trinità, particolarmente caro ai Frati Cappuccini che già avevano eretto la vecchia chiesa in onore della Santissima Trinità (Bernardi F., 1985, p.258). Le precarie condizioni di conservazione hanno purtroppo compromesso la leggibilità della tela, soprattutto della parte inferiore, dove a stento si intravedono alcuni oggetti (in particolare uno stemma al centro), il cui riconoscimento potrebbe rivelarsi utile per avvalorare o meno l'identificazione proposta di alcuni Santi. Il vescovo sulla destra, dall'aspetto giovanile e con un piviale fastoso con motivi floreali, potrebbe essere Ludovico di Tolosa, figlio di Carlo I d'Angiò e pronipote di Luigi IX di Francia, che rinunciò al trono per entrare nei francescani e, consacrato vescovo di Tolosa, morì a soli ventitrè anni. A Matera, lo ritroviamo raffigurato in maniera simile nella chiesa di S.Francesco d'Assisi, in un pannello della cantoria dell'organo e in un dipinto (olio su tela) nella navata centrale, attribuito alla bottega di V.A. Conversi e risalente alla seconda metà del XVIII sec.. Nella tela dei Cappuccini è l'unico personaggio che, invece di essere assorto nell'Incoronazione della Vergine, sembra volgere lo sguardo verso il suo piviale, forse per alludere alla consanguineità con i reali di Francia. Il Santo sulla sinistra, con il libro in mano e il saio francescano nascosto sotto una cotta bianca ornata di pizzo, potrebbe essere San Bonaventura da Bagnoreggio, raffigurato spesso con la barba nelle opere commissionate dai Cappuccini. Una raffigurazione simile si ritrova sempre nella chiesa di S.Francesco d'Assisi, in un dipinto sul pulpito ligneo, della metà del XVII sec.. Non è stato, invece, possibile identificare il Santo alle spalle di San Bonaventura (?) e S.Francesco, in quanto poco leggibile l'attributo nella mano destra. L'inventario del 1862, art.3°, oltre a parlare di un grande quadro ad olio sull'altare maggiore rappresentante la Santissima Trinità, fa riferimento anche a due quadri ad olio più piccoli ai lati, rappresentanti l'uno l'Angelo Custode, l'altro Santa Maria Maddalena (oggi sostituiti da due recenti raffigurazioni di angeli). Per quanto riguarda gli autori, il suddetto inventario precisa in una apposita nota, alla fine dell'art.3°, che "tutt'i predetti quadri, e statue sono di ignoti e cattivi autori". Il dipinto, probabilmente realizzato in ambito meridionale, riprende modelli di tradizione seicentesca nell'impostazione e nell'apparato decorativo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700133385
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0