altare maggiore, insieme - bottega Italia meridionale (sec. XVIII)
altare maggiore
ca 1740 - ante 1747
Altare a edicola, sopraelevato di tre gradini. Paliotto in pietra, dipinto a finto marmo, con in rilevo cornice rettangolare e al centro tondo recante croce raggiata. Mensa aggettante, retta da mensole a doppia voluta. Pilastri laterali dipinti a finto marmo e con decorazioni fitomorfe. Predella a tre gradini. Tabernacolo a tempietto. Pala inquadrata da coppie di colonne tortili, su basamenti scanalati, percorse da spirali floreali in stucco e sormontate da capitelli a riccioli e volute. Fregio con decorazioni vegetali. Timpano mistilineo, aggettante e con andamento convesso, spezzato al centro e circondato da decorazioni in rilievo con simboli sacri
- OGGETTO altare maggiore
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura/ marmorizzazione
pietra/ scultura
- AMBITO CULTURALE Bottega Italia Meridionale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa dei Cappuccini
- INDIRIZZO Via Cappuccini 27, Matera (MT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La chiesa dei Cappuccini fu fondata nel 1563 e dopo un primo restauro nel 1678, ad opera dell'arcivescovo Del Ryos, agli inizi del XVIII sec. risultava ancora cadente. I lavori di ricostruzione della chiesa iniziarono presumibilmente nel 1735 (data incisa sulla lapide accanto l'altare della famiglia Malvinni-Malvezzi), ma furono completati solo grazie ai finanziamenti dell'arciprete Leonardo La Greca che, a partire dal 1740 (Copeti A., 1982, p.276) fece realizzare anche "l'Altare maggiore di scultura in pietra con tutta l'Icona" (Ventura F., 1968-1969, p.294). I lavori dovevano già essere a buon punto nell'anno seguente (poichè nel 1741 i Frati Cappuccini fecero realizzare vicino l'altare maggiore un'opera commemorativa dell'arciprete) e sicuramente potevano dirsi conclusi entro il 1747 (quando il suddetto arciprete volle qui farsi seppellire). L'altare maggiore rappresenta un interessante esempio di produzione, molto probabilmente meridionale, che riprende e semplifica modelli tipicamente barocchi. Da notare il tentativo di impreziosire la pietra con decorazioni policrome (principalmente sul verde e sul rosso) che imitano le venature del marmo. Dopo la soppressione nella seconda metà dell'800, la chiesa ha subito nel '900 uno spoglio progressivo con l'affitto a privati come deposito di combustibili agricoli, con l'occupazione delle truppe polacche e con i vari cambi di destinazione d'uso nel dopoguerra. A causa del terremoto del 1980, la zona presbiteriale è stata dotata di una struttura provvisionale, ancora oggi esistente. In seguito la chiesa è stata abbandonata e chiusa al pubblico e versa nel più totale stato di abbandono, in attesa di restauri. Nell'inventario del 1862, art.2°, risultavano sull'altare maggiore, tra le varie cose, anche sei ostensorii in legno dorato e un crocefisso di ottone su croce di legno, oggi dispersi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1700133384-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Basilicata
- DATA DI COMPILAZIONE 2004
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0