dossale, post 1590 - ante 1610

Il dossale si presenta nell'insieme come un grande prospetto rettangolare a dodici scomparti, sovrapposto ad una mensa centrale su colonne (successi va), fiancheggiata da due dipinti (v. schede n°00015384, 00015385) incassa ti entro appositi incavi. La parte centrale del prospetto contiene attualm ente un Crocifisso (non appartenente in origine al dossale), sovrastante u n bassorilievo raffigurante Santa Caterina d'Alessandria (v. scheda n°0001 5380); le due parti laterali sono suddivise ciascuna in sei scomparti, ogn uno contenente il busto di un Santo; dei dodici busti originali restano so lo quelli raffiguranti San Francesco, Sant'Andrea e Santa Margherita d'Ant ioca (v. schede n°00015381, 00015382, 00015383). Il prospetto è scandito v erticalmente da quattro pilastri, decorati ad intaglio con figure di angel i, cherubini e ghirlande; la parte superiore è chiusa da un architrave, de corato con cherubini (continua in OSS)

  • OGGETTO dossale
  • AMBITO CULTURALE Bottega Molisana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di San Nicola Vescovo di Mira
  • INDIRIZZO Piazza San Nicola 44, Macchia Valfortore (CB)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera rientra nella tradizione artigianale molisana degli altari e dossa li in legno intagliato e dorato, diffusi nelle chiese della regione almeno fin dal XVI secolo. Il dossale è riconducibile a tale periodo o al massim o agli inizi del XVII secolo per il suo impianto classico e severo, ancora privo di quelli elementi strutturali (colonne tortili, timpano spezzato, grandi volute) caratterizzanti gli altari di epoca barocca e rococò. Il tu tto sarebbe confermato anche dalla presenza dei due stemmi nobiliari, cost ituenti il fastigio, appartenenti probabilmente ad un ramo della famiglia De Regina-Caracciolo che fu titolare di Macchia Valfortore dagl'inizi del '500 agl'inizi del '600. Nel 1520 furono i coniugi Gaspare de Regina e Luc rezia Caracciolo a dedicare la cappella, in cui è collocato il dossale, a Santa Caterina d'Alessandria ( v. scheda n° 00015370); alla stessa Santa è dato il maggiore risalto tra le sculture del dossale, mediante il bassori lievo centrale che la rappresenta ( v. scheda n°00015380). Nell'insieme l' opera, completata dalle sculture, dai rilievi e dai dipinti, riflette un p rogramma iconografico teso a stimolare il sacro ossequio (la serie dei bus ti devozionali) e, al tempo stesso, la perfezione morale, la fede, la peni tenza (i dipinti raffiguranti le Virtù) e la riflessione sul dolore ( i si mboli della Passione di Cristo intagliati sul dossale). Mancano nove busti: Santa Maria Maddalena, Santo Stefano, Santa Marta, San Biagio; San Nicola, San Lorenzo, Santa Barbara, San Marco, Sant a Lucia. Tre dei quattro pilastri che scandiscono verticalmente il dossale sono stati mutilati. Il dipinto che doveva ornare la parete centrale del dossale, lì dove attualmente è posto il Crocifisso, è scomparso da lunga d ata; un accenno alla sua presenza nel dossale è testimoniata dal Masciotta (G. Masciotta, 1915, vol. II, p. 209)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1400015378
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Molise
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2021
  • STEMMI sulla sommità del dossale, ai due lati - nobiliare - Stemma - De Regina-Caracciolo - 2 - Scudo ovale sormontato da corona, con campo suddiviso in quattro parti ugu ali: una croce ed una banda orizzontale dorata su fondo azzurro in alto, u n leone rampante e tre bande diagonali rosse su fondo oro in basso
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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