crocifissione

dipinto, 1600 - 1625

Sotto un cielo nuvoloso, rossastro, è raffigurato il Crocifisso, frontalmente, tra i due ladroni agonizzanti.Questi sono dipinti di scorcio, in modo particolarmente virtuosistico. In basso la Maddalena è inginocchiata ai piedi della croce; il gruppo dei dolenti, a sinistra, è circondato da una mo ltitudine di figure: aguzzini, soldati dalla lucente armatura, numerosi cavalieri, che occupano tutto il dipinto. In alto, nel cielo, sono raffigurati il sole e la luna. Sullo sfondo si intravede una costruzione fortificata dalla grande cupola; forse Gerusalemme

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Fiammingo
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Nazionale d'Abruzzo
  • LOCALIZZAZIONE Forte Spagnolo
  • INDIRIZZO via Castello, L'Aquila (AQ)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo dipinto è ricordato dal Leosini (1848) nella sagrestia della chiesa di Santa Maria di Paganica, dove lo citano anche il Bonanni (1874) e il RIvera (1920 - 1922). Secondo il Leosini si tratterebbe di un bozzetto o di una replica della grande Crocifissione nel coro della chiesa di San Bernardino che il van Mander (Het Schilder - Boeck, Haerlem, 1604, fol. 264) riferisce al soggiorno all'Aquila del pittore Aert Mytens, incaricato di dipingere una Crocifissione da porre sull'altare maggiore della Basilica di San Bernardino. Il Rivera (1920 - 192 2) pensa che si tratti di un copia di questo dipinto. L' icnografia infatti ebbe tale successo che lo stesso Leosini ne cita una anche in Santa Giusta di Bazzano.Il Moretti (1968; 1971) ha distinto il Rinaldo Fiammingo (o Aert M ytens) dall'autore della Crocifissione ed ha riconosciuto in questa tela il bozzetto per l'opera più autorevole a cui si rimanda. In effetti, nonostante l'indicazione del van Mander, è difficile riconoscere nel nostro dipinto la medesima mano del Mytens. Recentemente è stata ritrovata, presso l'archivio della Chiesa di Santa Maria Paganica,la copia di un atto testamentario datato 1665, contenente le ultime volontà del canonico della parrocchia, attivo tra la fine del '500 e l'inizio del secolo successivo, Annibale Pasqualoni. Nell'atto viene citata una grande tela che riproduce una crocifissione concepita come quella dipinta nella Basilica di San Bernardino. Il Pasqualoni si raccomandava di collocarla nella stessa posizione del prototipo, a copertura dell'altare maggiore, inducendo a considerare il presunto bozzetto come copia ( Semperlotti 2013)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1300020129
  • NUMERO D'INVENTARIO 386
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Abruzzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Abruzzo con esclusione della citta' dell'Aquila e dei comuni del cratere
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI nella parte destra del dipinto - VERE.FILIVS. DEI. AT. ISTE - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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