nuotatori e tuffatori

decorazione musiva,
  • OGGETTO decorazione musiva
  • MATERIA E TECNICA pietra/ mosaico
  • ATTRIBUZIONI Canevari Angelo (1901/ 1955): disegnatore
    Scuola Mosaicisti Del Friuli (1922/): decoratore
  • LOCALIZZAZIONE Complesso del Foro Italico
  • INDIRIZZO piazza Lauro De Bosis 15, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come si evince dal Cine Giornale Luce B1114 del 16 giugno 1937, filmato un mese dopo l'inaugurazione della piscina avvenuta il 16 maggio dello stesso anno, solo i mosaici sulla destra della parete di fondo (lato trampolino) risultano messi in opera prima di tale data. I mosaici sulla sinistra sono messi in opera successivamente e da maestranze non spilimberghesi. La parte sinistra presenta vari gruppi di atleti disposti su tre file: tuffatori, lanciatori del disco, lottatori, lanciatori del peso e del giavellotto, marciatori. Gli stessi cartoni per queste figure furono utilizzati anche nei mosaici del viale del Monolite attribuiti a Canevari e più precisamente nei riquadri VII, XV, XVIII. Nella parte destra, confinante con il fregio mitologico posto sulla parete dietro al trampolino, sono rappresentati sei tuffatori nelle varie sequenze del tuffo, eseguiti contemporaneamente alla parete destra dalla scuola di Spilimbergo. Questi stessi cartoni furono riutilizzati da Canevari non solo nelle pareti della piscina, ma anche nel VII riquadro del viale del Monolite, per le figure di tuffatori e nuotatori. Una delle raccomandazioni principali dell'artista riguardava il fondo delle figure, che voleva omogeneo soprattutto perché le pareti d'angolo sarebbero state "sempre un po' scure" (Spilimbergo, Archivio Scuola Mosaicisti del Friuli, lettera di Angelo Canevari ad Antonio Baldini, Roma 17 febbraio 1935). Nel dicembre 1934 Canevari aveva già approntato i bozzetti colorati in scala 1:10 e stava iniziando la stesura dei cartoni (Ivi, b. 70, part. 57, lettera di Angelo Canevari ad Antonio Baldini, Roma dicembre 1934), che fu però rallentata da Renato Ricci poiché le murature non potevano essere completate per il 21 aprile di quell'anno (Ivi, part. 54, lettera di Angelo Canevari ad Antonio Baldini, Roma 4 febbraio 1935). Solo nel luglio 1935 l'artista riprese ad eseguire i cartoni raffiguranti gli atleti per le pareti laterali, sperando di eseguirli con più rapidità delle figure del fregio (Ivi, lettera di Angelo Canevari ad Antonio Baldini, s.d. ma luglio 1935). Nella Galleria e archivio Scuola Mosaicisti del Friuli, a Spilimbergo, è conservato un lucido tratto dai cartoni di Canevari ad opera dei maestri della Scuola del gruppo di tre tuffatori, raffigurati in tre posizioni successive: dalla preparazione dal trampolino, allo slancio, all'entrata in acqua, che decora l'angolo che la lunga parete finestrata forma con quella di fondo, nel registro inferiore della parete sinistra. Il primo è pronto a lanciarsi dal podio con le braccia tese indietro e le gambe flesse, il secondo si è lanciato braccia in avanti mentre il terzo flette le braccia per prepararsi all'impatto con l'acqua. Il disegno è fatto su carta quadrettata e i corpi sono ripartiti in vari pezzi numerati. Questi stessi cartoni furono riutilizzati da Canevari non solo nelle pareti della piscina, ma anche nel VII riquadro del viale del Monolite, per le figure di tuffatori e nuotatori. La parte sinistra della parete fu posta in lavorazione dopo quella destra. I cartoni del primo gruppo dei tuffatori fu infatti spedito il 12 febbraio 1937 senza il bozzetto a colori (b. 71, part. 108, lettera di Angelo Canevari ad Antonio Baldini, Roma 12 febbraio 1937). Il 19 febbraio 1937 arrivò a Spilimbergo anche il bozzetto del secondo gruppo di tre tuffatori (lettera del commissario ad Angelo Canevari, Spilimbergo 19 febbraio 1937) e subito si iniziò la messa in opera delle figure secondo i criteri enunciati da Baldini. Riguardo alle tonalità degli smalti da usare, Canevari suggerì di utilizzare lo stesso metro della parete destra dividendo i gruppi di tre tuffatori in tre tonalità e tenendo più forti i toni delle figure in primo piano rispetto a quelle del secondo e terzo (Ivi, part. 108, lettera di Angelo Canevari ad Antonio Baldini, Roma 12 febbraio 1937). Le figure furono subito poste in lavorazione poiché la scuola si era organizzata per eseguire le figure in successione "senza interruzione e senza ritardo al uno" (lettera del Commissario della Scuola ad Angelo Canevari, Spilimbergo 16 febbraio 1937). Baldini avvertì Canevari che la tecnica usata nel disegnare i cartoni a chiaroscuro, "il tratteggio lungo di carbone" (lettera del Commissario ad Angelo Canevari, Spilimbergo 22 febbraio 1937), causava problemi ai disegnatori che dovevano trarre i fogli quadrettati dal cartone per il mosaico a rivoltatura. Questi infatti non sapevano come interpretare i contorni, perciò si consigliava a Canevari di "stendere il carbone a masse, come una tinta". Il tratto ora deciso ora sfumato lasciava la traduzione all'arbitrio degli esecutori. Canevari non rinunciò al carattere pittorico dei suoi cartoni, affermando che la linea di contorno profilava con evidenza tutte le figure e non intese cambiar tecnica. "Il lavoro – asseriva -, quantunque in mosaico, deve conservare impronta pittorica" (lettera di Angelo Canevari ad A. Sussi, Roma 23 febbraio 1937). I contrasti dei mosaicisti con l'artista viterbese, che continuava a non fornire i bozzetti a colori, produsero una sospensione del lavoro (lettera del Commissario Baldini, Spilimbergo 27 marzo 1937). Baldini chiese anche a Canevari di precisare meglio gli occhi dei tuffatori e imputò i ritardi alla mancanza del bozzetto a colori (Ivi, lettera di Antonio Baldini ad Angelo Canevari, Spilimbergo 9 aprile 1937), fatto che rendeva problematico definire i toni di colore. Sorsero poi dei conflitti con l'O.N.B. per la contraddittorietà di quanto era stabilito e per i licenziamenti dei giovani apprendisti. Nel maggio 1937 Renato Ricci aveva avanzato l'ipotesi di sospendere i lavori alla parete per dare rapido corso a quelli sul viale del Monolite, ma successivamente, dato che le figure erano complete e mancava solo un ripasso tonale, la parete fu finita. Entro i primi di maggio tutti i mosaici della parete sinistra furono spediti a Roma, insieme con le tessere del fondo, con questo commento di Baldini: "più andiamo avanti e più s'impazza; speriamo di non finire in manicomio o si pennoni del foro, come dice sua Eccellenza!" (Ivi, b. 71, part. 108, lettera di Antonio Baldini ad Angelo Canevari, Spilimbergo 5 maggio 1937). Le due teorie di tuffatori per un numero complessivo di sei figure a nudo misuravano mq 13,90 di mosaico a smalto (carnagione comune, misto) mentre il fondo fu realizzato in bardiglio con interpolazioni di tessere bianche in 'cogolo'. L'esecuzione dei mosaici fu affidata al maestro Teia per una fattura di lire 6.255 (Ivi, Nota passività Parete Destra e Sinistra / Piscine; Fattura/ Figure Parete Destra e Parete Sinistra Piscine)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1201205528-3
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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