figura allegorica femminile che versa acqua da un elmetto ad un fanciullo inginocchiato

monumento ai caduti a fontana, 1922-1923

Monumento complesso costituito da un'alta stele in travertino e da un gruppo scultoreo in marmo bianco di Brescia, composto da una figura femminile ad altorilievo e da una statua di fanciullo, posti al centro di una fontana dal bacino mistilineo. La stele è posta su una scogliera rocciosa e presenta il profilo superiore saliente e irregolare; in lato, frontalmente, reca incisa una croce seguita dai nomi dei caduti e dispersi della prima guerra mondiale, che occupano anche fianchi laterali. Alla base della stele è addossata la figura femminile in marmo bianco, ampiamente panneggiata e con una piccola stella in rilievo sul capo; è raffigurata di profilo nell'atto di sopraggiungere a versare da un elmetto cinto da ramo d'alloro un getto d'acqua, raccolto, più in basso, da un fanciullo inginocchiato a mani socchiuse e intento a bere. Questo, posto su blocco calcareo, è raffigurato a torso nudo, con il capo cinto da una fascia e con una roncola sul fianco destro. Sul lato posteriore della stele è posta una lapide in marmo con fregio in bronzo rappresentante una corona d'alloro e di quercia. Entro il bacino, a destra della stele è posta un'epigrafe dedicatoria ai caduti della prima guerra mondiale incisa su un blocco calcareo irregolare. Dinnanzi alla fontana è un braciere in ferro

  • OGGETTO monumento ai caduti a fontana
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione
    TRAVERTINO
  • ATTRIBUZIONI Jerace Vincenzo (1862/ 1947)
  • LOCALIZZAZIONE piazza
  • INDIRIZZO Piazzale Vittorio Veneto, Veroli (FR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento ai caduti della prima guerra mondiale fu inaugurato a Veroli il 2 giugno 1923. L'artefice, il calabrese Vincenzo Jerace, eseguì complessivamente in Italia ben sette monumenti ai caduti, inserendosi tra gli autori più prolifici del genere. Nell'opera verolana realizzò un'allegoria del sacrificio come principio rigeneratore e unificante di un popolo. L'alta stele suggerisce l'aspetto delle vette dolomitiche, in ricordo dei luoghi che videro le operazioni belliche; la figura femminile, avvenente, dai lunghi capelli sciolti, raffigura l'Italia che coglie l'acqua scaturita dalla roccia (simbolo del sangue versato dagli eroi) e la porge ad un giovane contadino che la beve, significando la forza vivificatrice del sacrificio e dell'amor patrio per le nuove generazioni pacifiche e operose. Il monumento, che reca incisi 277 nomi di caduti e dispersi, acquista così un forte valore educativo di unità civile e nazionale. Nel piazzale che ospita il monumento nel 1988 è stato realizzato un complesso monumentale in memoria dei caduti della seconda guerra mondiale, costituito da due lapidi commemorative dei caduti militari, presso l'ingresso dell'area pavimentata a selciato con stemma civico e una lapide, di dimensioni minori e posta alle spalle della stele, in memoria delle vittime civili (scheda n° 12/00993263)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200993262-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2016
  • ISCRIZIONI stele, lato anteriore - CADDERO COMBATTENDO/ [seguono i nomi di 146 caduti con l'indicazione dei gradi militari]/ DISPERSI/ [seguono 36 nomi con l'indicazione dei gradi militari] - a solchi -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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