morte del soldato

monumento ai caduti a cippo 1922-1923

Il complesso monumentale si trova su un piano quadrangolare leggermente rialzato rispetto al piano della strada e protetto da quattro stanti collegati da robuste catene. All’interno dell’area delimitata si eleva un basamento in marmo, sempre quadrangolare, sul cui angolo sud si erge un piccolo zoccolo che, a caratteri applicati, ricorda le date della prima guerra mondiale. Al centro del basamento, invece, si trova un pilastro: sul lato nordest si legge l’iscrizione dedicatoria, sul lato nordovest ospita una lastra con i nomi dei caduti di entrambi i conflitti, retta da quattro borchie metalliche, mentre sul lato sudest negli anni Novanta si aggiunse una targa in ricordo delle vittime civili del bombardamento aereo del 1944. Infine, si innalza sulla sommità la figura bronzea di un soldato ferito che poggia su una roccia

  • OGGETTO monumento ai caduti a cippo
  • MATERIA E TECNICA Bronzo
    Marmo
  • MISURE Profondità: 306cm
    Altezza: 306 cm
    Larghezza: 430cm
    : 430 cm
    : 325cm
    : 325 cm
  • ATTRIBUZIONI Salazzari Mario (1904/ 1993)
  • LOCALIZZAZIONE Via Palazzina
  • INDIRIZZO Via Palazzina 164, Verona (VR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento venne commissionato a Mario Salazzari da Francesco Zinelli, allora sindaco di San Giovanni Lupatoto e presidente dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. Zinelli, per la sua erezione, aveva acquistato un terreno dalla chiesa, a cui cedette l’altare maggiore con i marmi e le due colonne di marmo rosso presenti nella chiesa di Pozzo a San Giovanni Lupatoto. Tuttavia, nel 1969 il parroco chiese la rimozione del monumento, così il comune di Verona lo smontò e lo portò nel piazzale di Palazzina facendo scoppiare diverse polemiche per le modifiche apportate al basamento. L’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci si lamentò perché il comune aveva promesso che lo spostamento non lo avrebbe modificato e che avrebbero creato un parco della rimembranza con pini e pennone per l’alza bandiera, mentre venne semplicemente delimitato da una catena a tratti rotta e il basamento perse parte delle pietre del Carso che lo componevano, diventando troppo basso. Walter Marognolli, avvocato di Salazzari, chiese di permettere allo scultore di ridare all’opera la sua forma originaria, infine Zinelli accusò il comune di aver commesso un atto di appropriazione indebita. Dopo queste polemiche nel giugno 1974 si commissionò alla ditta Bovo un nuovo basamento, progettato dallo stesso Salazzari, terminando i lavori di sistemazione nel febbraio 1975. L’unico a rimanere scontento fu Zinelli, poiché le pietre carsiche da lui volute e pagate finirono nella discarica. Cfr. Salazzari: Monumento Caduti-Palazzina, fascicolo 7935, Archivio Lavori pubblici del Comune di Verona; Trevisan G., Memorie della Grande Guerra. I monumenti ai Caduti di Verona e provincia, Cierre, Sommacampagna 2005, p. 78
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500406158
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Verona Rovigo e Vicenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • ISCRIZIONI lato nordest del pilastro centrale - PALAZZINA/ AI SUOI EROI - maiuscolo - a caratteri applicati - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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