Sant' Andrea

scultura, 1589 - 1594
Toti Fabiano (attribuito)
attivo a Orvieto 1570/1607

L'apostolo, dalla lunga barba e boccoli e dal volto segnato da un'espressione intensa, appare stante, ampiamente paludato in una lunga tunica dalle pieghe a cannello, alla quale è sovrapposto un santo, che ne nasconde tutta la figura. Manto e veste sono fermati sulla spalla destra da una fibule, dando origine ad un drappeggio triangolare sul davanti. L'apostolo, portandosi la mano destra al petto, con l'altra sorregge una grande croce

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA MARMO DI CARRARA
  • ATTRIBUZIONI Scalza Ippolito (attribuito): scultore
    Toti Fabiano (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La realizzazione della scultura con S. Andrea fu affidata originariamente dai Soprastanti al Duomo a Fabiano Toti nel 1589 (Fumi, 1891, pp. 317-8; Garzelli 1972, p. 65): l'artista, attivo già da tempo ad Orvieto (U.Thieme-F.Becker, Allgemeines Lexicon der bildenden Kunstler, Leipzig 1939, vol. XXXIII, p. 318), probabilmente si limitò ad elaborare il modello, lasciando poi decadere il progetto per ragioni a noi ignote. L'esecuzione materiale della statua fu allora affidata nel 1594 ad Ippolito Scalza (Fumi, 1891, pp.317-318; Thieme Becker 1935;Garzelli 1972, p. 65), scultore orvietano, e l'opera, una volta terminata, fu collocata lungo la navata del Duomo, insieme a tutte le altre della serie degli Apostoli (Luzi, 1866). Il S. Andrea, con la sua ampia impostazione e con l'estrema animazione del volto. appare defilarsi leggermente sia dallo stile consueto del Toti, sia da quello dello Scalza, come risulta dal confronto con altre opere dei due autori. La secchezza di impostazione del Toti, rilevabile ad es. nella statua con S. Rocco sempre per il Duomo di Orvieto, ed il calibrato rigore consueto dello Scalza, quale è possibile rintracciare nel gruppo della Pietà all'interno del Duomo o nel S. Tommaso e nel S. Giovanni Evangelista ora al Museo dell'Opera, sembrano qui sciogliersi in una visione più mossa ed animata, culminante nella modellazione vibrante del volto. Volto trattato con tocchi sensibili per cogliere ed esprimere tutto il fermento interiore che anima il personaggio, amplificato dall'appassionato gesto della mano, portato con veemenza al petto. Proprio queste caratteristiche ci offrono un'insolita, inedita visione dell'arte, solitamente più asciutta dei due scultori, che in questa occasione appaiono anticipare alcune soluzioni cariche di stimoli emotivi e di alta suggestione più elaborate e portate a grado di compiutezza nella statuaria dell'età barocca
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000067947
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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