Crocefissione
Raffigurazione di Cristo crocefisso con ai lati della croce due santi e due angeli in volo; la scena è inscritta in un arco acuto tricobito. La croce è di tipo biforcato ed è formata da tronchi di albero non lavorato; alla sommità dela stessa infisso in un paletto c'è un cartiglio su cui sta scritto: "INRI". Cristo ha il capo reclinato a sinistra e gli occhi chiusi, i capelli sono lunghi fino alle spalle, ha barba corta; l'aureola è grande; il perizoma è un panneggio di stoffa ampio, il torace è disegnato con costole e muscoli, da cui parte il fiotto di sangue che sgorga dal costato. Alla sua destra, posto di tre quarti, c'èS.Giovanni Evangelista, seduto a terra con la testa appoggiata sulla mano sinistra in atteggiamento pensieroso, ha i capelli lunghi fino alla nuca, lo sguardo è rivolto verso il basso, indossa una tunica e un lungo mantello. Alla sinistra della croce la figura della Madonna posta di profilo verso destra indossa un lungo mantello che scende dalla testa ai piedi, il volto è rivolto verso il Cristo, le mani sono giunte in preghiera; i due angeli sono raffigurati in volo in atteggiamento di disperazione, quello di destra ha le mani giunte. Lo sfondo è stellato
- OGGETTO decorazione a intarsio
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ATTRIBUZIONI
Mari Ludovico (attribuito): disegnatore
Perali Carlo (e Aiuti): decoratore
Palmieri Nicola (e Aiuti)
Palmieri Giuseppe (e Aiuti)
Palmieri Costantino (e Aiuti)
- LOCALIZZAZIONE Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta già Santa Maria della Stella
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La Crocefissione è l'immagine cardine dell'iconografia cristiana, essa però non si trova prima del VI sec. ed è rara fino all'epoca carolingia, quando l'mmagine di Cristo crocefisso è diffusa nei lavori intagliati, nella decorazione degli oggetti in metallo e nei manoscritti. In questa epoca compaiono con regolarità le altre figure di cui parlano i vangeli, che dovevano entrare come elementi permanenti nell'iconografia della crocefissione: la Madonna, il San giovanni Evangelista, il centurione e il soldato che regge la canna con in cima la spugna, i due ladroni e i soldati che giocano a dadi. Fino all'XI secolo Cristo era raffigurato trionfante, vivo con gli occhi aperti (influsso bizantino). Dall'XI secolo in poi in occidente prevarrà l'immagine di Cristo morto e dolente. Riguardo le notizie complessive sulla storia del coro vedi scheda generale: Coro Ligneo. Questa tarsia fu realizzata nel 1859 su disegno di Ludovico Mari (vedi bib Fymi p. 280). Il quale progettò l'intero seggio Episcopale (IBIDEM). Durante i lavori di restauro da lui diretti, insieme a Girolamo Saracinelli, rimosse la tarsia rovinata e ne eseguì copia su lucido. L'esecuzione materiale della tarsia è da attribuire ad uno dei collaboratori del Mari e del Saracinelli: Carlo Perali, Nicola, Giuseppe e costantino Palmieri (Roma Archivio Centrale dello Stato, AA.BB.AA.,I Vers.,A.1860-1890, B.533)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000060730
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1994
- ISCRIZIONI sopra la croce - INRI - TARSIA -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0