reliquiario a statua, 1644 - 1644

La base a forma di piramide tronca triangolare con le faccie concave: su due lati ci sono iscrizioni, sul terzo uno stemma cardinalizio della famihlia Della Rovere: due alberi con i rami intrecciati. La base poggia su tre piedini a voluta di metallo argentato. Sopra la base è posta una statuina raffigurante un angelo: è frontale con lunga veste panneggiata sulla quale è inciso un motivo decorativo floreale; solleva le braccia per sorreggre una teca rettangolare che poggia anche sulla sua testa; dietro la schiena ha due ali piumate. La cornice della teca di metallo argentato è ornato con cherubini: sul lato lungo in basso vi è un cherubino dalle cui ali pendono due festoni di frutta; sui lati corti due cherubini di profilo sono rivolti con la testa verso l'esterno ed hanno le ali chiuse; in alto un altro putto tra volute vegetali è sotrmontato da una croce fiorita. Il retro della cornice presenta questi stessi motivi incisi. Dentro la teca sono visibili tre pezzi in stoffa di diverse dimensioni. Dalla cornice sul retro pende un sigillo cerato frammentario e di difficile lettura

  • OGGETTO reliquiario a statua
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Orvieto (TR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il reliquiario a statua è un contenitore con reliquie a vista, poste cioè in una teca chiusa da un vetro, la cui forma è assimilabile a quella dell'ostensorio eucaristico. Questo tipo di reliquiario si andò definendo in età barocca e fu assai diffuso nel corso dei secoli successivi. Il problema della trasparenza e quindi della visione delle reliquie venne risolto durante il tardo Medioevo col progresso della lavorazione del vetro; in tal modo si rispondeva all'esigenza devozionale di "vedere" i resti mortali dei santi. Infatti per secoli le reliquie erano state nascoste alla vista perchè racchiuse entro casse-reliquiario o all'interno dell'altare; anzi i primi reliquiari furono gli altari sorti sulle tombe dei martiri, dei santi, degli Apostoli o anche sui luoghi dove si era svolta la vita di Cristo. Questo reliquiario detto del Velo della Vergine è databile forse al 1644 quando fu consegnato dal vescovo Cardinale Fausto Poli all'Arciprete della Cattedrale (Perali, 1979, p. 285; Bartella, 1973, p. 5) Esso viene citato tra gli oggetti preziosi appartenenti al Duomo nell'Inventario Generale dei Franci del 1880 (c.76, n. 405) e in quello del 1933 (p. 51, n.2)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000060517
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1994
  • ISCRIZIONI su due faccie della base - EX VELO QUO/B. VIRGO XPUM/NATUM TEXIT; EX PALLIO/S. IOSEPHI QUO/XPUM NATUM/INVOLVIT IN PRE/SEPE - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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